Bacio Malizioso ( Itazura Na Kiss)

Testimone d' amore.

II PARTE
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Cado con la faccia a terra e una massa di peso piomba di colpo sulla mia schiena, immobilizzata fatico a respirare...

- Kotoko, alzati! Ti sembra questo il momento di dormire per terra? Ti sono caduto sopra, stai bene? Hei...

[ Presto! Uno studente della sezione A, è caduto su una ragazza...!!]

- Accidenti! Devo sempre prendermi cura di te!

- Kotoko! Stai bene? Hei tu lascia la mia Kotoko ci penso io ad aiutarla, la porto io in infermeria.

- Scansati.

Con una mossa abile, Irie-kun mi solleva sul suo schienale, il dolore alle ossa improvvisamente scompare, ora che il mio cuore batte contro la sua rigida e muscolosa schiena, cos'è il dolore ora?! Ora; che posso sentire i tuoi lineamenti scolpiti, ora; che il tuo sudore m' impregna, ora; che emani un odore dolce e ora che raggiungi i miei sensi anche quelli ancora sconosciuti...

- Eh, ci avete ripreso con la telecamera, tutto il giorno?

Seduti tutti insieme nel salotto, il video di oggi mi riporta a tutto quello che è successo, alle cose che ho visto, alle cose che ho provato e soprattutto alle cose che ho sentito, come dentro alle viscere...come qualcosa che non si può spiegare...

- Naoki, sii sincero. Kotoko assomiglia alla tua ragazza ideale, vero?

Ma cosa dice la signora Irie, io la ragazza ideale ?!
Sento le guance prendere colore, e il cuore da alcuni giorni a questa parte ormai va in attacchi...

- Certo che no.

Ovvio, cosa speravo rispondesse?!

- P-posso dire lo stesso di te!

Ti ho dimenticato, stupido arrogante. È una bugia ovviamente, ma tu credici!! Non ti darò un altro modo per ferirmi.

- Oh, dici davvero? Eppure né ero certo! Mi hai anche scritto una lettera d'amore...
Piacere di conoscerti, io sono Aihara Kotoko della sezione F, ti ho ammirato per la tua intelligenza e per la tua bellezza da quando pronunciasti il discorso per la cerimonia di apertura due anni fa....

PAFF!! Ancora una volta ho agito senza pensarci, ho dato uno schiaffo a questo stupido... come si permette a recitare la lettera, come si è permesso a leggere la mia lettera, e poi quando l'ha fatto?! Sei disgustoso, non l'hai accettata a suo tempo, e adesso tu, tu sei entrato nella mia vita, tra le mie cose.. è questo ciò che sei? È così che sei?
Perché, perché? Come hai potuto?
La mia rabbia reprime le lacrime, per qualche istante ancora.

-L'hai letta senza il mio permesso? Sei disgustoso!

- Non l'avevi scritta per me?!

Dice urlandomi contro, come per giustificare il suo gesto...

-Kotoko, ho capito bene? Hai scritto una lettera per Naoki?

- Si signora Irie.

Ecco ora la rabbia si è trasformata; mi sento umiliata, ferita, imbarazzata e le lacrime scendono senza vergogna davanti a tutti...

- Ahh, ma è fantaaaa...stiiicoooo!!

Non credo a ciò che sento; come può essere fantastico, un disatro simile? No, fantastico è l'affetto che tutti qui dentro avete nei miei confronti, tranne lui...

DIIIIIINNN-DOOOOONNNN...
Suona il campanello, Yuuki, il fratellino di Irie-kun, apre immediatamente la porta..e..

- Kin-chan cosa ci fai qui?

- Kotoko, sono qui per te! Per sapere come stai, come ti senti...e poi, e poi sono qui per difenderti, per proteggerti e per tenerti lontano da questo... Fammi parlare! Lui non ti merita, non ti ama, tu non gli piaci e non saresti mai felice con lui, non fa altro che prenderti in giro e di matrimonio con lui non se né parla! E questo lui, lo sa meglio di me.

- Veramente questo non lo so! I sentimenti delle persone possono cambiare. Potresti odiare qualcuno oggi, ma potresti finire per innamorarti della stessa persona domani.

Potresti innamorarti? Quell' insensibile di Irie-kun l' ha detto?!
Mi sento le gambe vacillare, quelle parole sono entrate nella mia testa, come una freccia lasciata andare per caso, ma non lo sa che ha fatto breccia nel mio cuore.. Non riesco a crederci...è tutto strano questo.
Salgo in camera chiudendo la porta alle mie spalle, mi ci appoggio sfinita da tutte queste vicissitudini, penso ancora a ciò che ha detto, ma il modo sereno e malizioso mi ricordano bene, che quel parlare ormai è un bleffarsi su tutto, su tutti, su me...