Felice Carnevale d'amore.

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II PARTE

Faccio tutto di fretta e ho sempre l'impressione di non fare mai nulla in tempo o fatto bene, continuo a lavorare e il mio pancione si fa sempre più grande. Ma amo troppo il mio lavoro...

- [Ciao Kotoko, grazie per oggi!]

- Buona giornata Ragazze!

Marina e Motochi stanno già andando via, mentre esausta mi accarezzo la pancia. Afferro la mia borsa e mi avvio in libreria certa di trovare lì Irie-kun.
Improvvisamente una fitta mi contrae ogni muscolo del grembo, ricomincio a sudare freddamente, e a stringere nuovamente i denti. Vorrei gemere in un grido assordante tanto da rompere i vetri e invece intrattengo il dolore piegandomi su me stessa.
Guardo l'ora e si sono fatte le h. 21:27, sono trascorsi 15 minuti e il dolore è un pò più lieve.
In libreria non c'è, raggiungo il reparto chirurgia e lui è lì, solo, davanti al suo PC, sommerso dai suoi libri e circondato da un silenzio estremo.

- Irie-kun, torniamo a casa insieme?

Ti prego non dirmi di no, sto troppo male per farcela da sola...

- Ah, mi spiace, ma non credo che riuscirò a finire ora.

- Ah, davvero?

- Mi ci vorrà ancora un pò, tu intanto torna a casa.

Mi fissa negli occhi con un sguardo amorevolmente dolce mentre quelle parole che non volevo sentirmi dire, suonano dolci. Arrossisco e mi perdo nei suoi occhi...
E va bene, sei come una tempesta che agita il mare, mi agiti ma vorrei ogni istante restare travolta tra queste onde.

- Va bene, buon lavoro allora.

Mi allontano da lui, avviandomi per casa...
Prendo il treno, e una fitta nuovamente mi contrae, mi sento un pò stordita, non riesco quasi a stare in piedi, mentre la folla mi spintona qua e là.
Scendo dal treno e non vedo l'ora di raggiungere casa, il cuore batte sempre più velocemente quasi coordinato alle fitte dolorosissime che mi contraggono, sudo freddamente e perfino la vista è annebbiata, raggiungo il ponte e salgo faticosamente le scale, che sembrano infinite ed enormi come non mai oggi.

- Ma va tutto bene!

Continuo a ripetermi per farmi forte e per arrivare salva in casa...

È giorno, il sole è a picco, fa caldo, molto caldo, il cielo è azzurro e sereno, lo adoro quando è così il tempo.
Un prato rivverdito attorno a me e una bimba che raccoglie i fiori e divertita corre dietro a tante farfalle vivavi, ma non si arrende. Mi piace osservarla incuriosita da quello che fa... Si è appena distesa tra l'erba immobilizzandosi, tra i fiori che come un tappeto colorano il prato.. una farfalla distratta si è appena appoggiata su una margherita, e come un piccola volpe allunga le sue piccole manine e l'afferra.
Sorrido mentre mi tocco il pancione, sperando che anche il mio bimbo o bimba che sia, sia furba come lei.

- Che birbante che è...

- Irie-kun ! Sei qui?

La sua presenza mi dà improvvisamente un senso di pace, lo guardo innamorata, felice come quella bimba che ha afferrato la sua farfalla, mi getto felice tra le sue braccia.

- Ahio!

- Kotoko! Tieni duro!

Dinuovo quella fitta allo stomaco.
Ma ad un un tratto tutto attorno a me diventa silenzioso e nero.

Cosa sta succedendo?! Non ho la forza per aprire gli occhi, vorrei parlare ma non riesco a reagire. Che mi succede??
Mi sento stordita, i miei occhi pesantemente si aprono e tutto l'annebbiamento che c'è attorno a me pian piano svanisce.
Mi ritrovo sdraiata, la stanza con le pareti bianche e tutta la mia famiglia che ringrazia Dio, ma cosa è successo?

- Kotoko-chan... Sia ringraziato il cielo.

Dev'essere accaduto qualcosa di brutto! Spalanco gli occhi, il cuore accelera di colpo, mi sollevo dal letto con fatica, raccogliendo tutte le mie forze, trasudo freddamente, i miei occhi si riempiono di lacrime... mio figlio! Non sento il bambino, cos'è successo? Il terrore, il dolore il solo pensiero, è la mia vita che non ha un senso...

- Non ti preoccupare. Il bambino sta bene.

La madre di Irie-kun, con un sorriso amorevolmente dolce mi dice questa frase e non ha idea della gioia che mi ha dato. Alzo lo sguardo confusa cerco di capire perché mi trovo qui.
E... il troppo stress e il mio lavoro mi hanno tolto molta energia. Devo entrare in maternità e stare a riposo in casa. A quanto pare mi sono affaticata troppo.
Devono essersi preoccuparti davvero molto...
Alzo lo sguardo e Irie-kun se ne sta appoggiato alla parete, con lo sguardo rivolto a terra e silenzioso non da cenno. Incrocio i suoi occhi e di colpo apre la porta ed esce dalla stanza.

Irie-kun! Scommetterei sul fatto che ti senti responsabile, ti conosco e so come sei fatto, ma sto bene ed è questo ciò che conta!
Non allontanarti da me, ho bisogno della tua forza, sapere che mi ami, mi dà energia, quella sufficiente per reagire ad ogni costo su ogni prova che la vita offre duramente. Tu e Dio siete la mia forza!

Vorrei gridare ad alta voce queste parole, ma lui è già andato via, però la pazienza è la virtù dei forti. E aspetterò che tu venga da me, per parlare...nostro figlio sta bene ed è questo che conta!
Nel frattempo la mia famiglia adesso che sto meglio mi saluta per tornare a casa, ma Irie-kun non si è ancora visto.

- Kotoko, domani ritorneremo vuoi che ti porti qualcosa?

Sempre premurosa la madre di Irie-kun, come farei senza loro!? Sono tutto per me.

- Sì, dei gomitolo di lana, per fare dei calzini per il bimbo!

Dico, sorridendo incerta se ne sarò in grado di farli...

Resto sola, davanti a un tramonto che contempo dalla grande vetrata della stanza, mentre la porta viene aperta è Irie-kun assieme a Yuki, e mi sorprendono mentre mi perdo tra i colori caldi che sfumano il cielo, e mentre gioco con le dita immaginando di fare i calzini di lana.

- che stai facendo?

- Mi sto esercitando per fare i calzini di lana, per il bimbo!

- che imbranata!

- Wow, il modo in cui l'hai detto è uguale a quello di Irie-kun! C'era da aspettarselo da due fratelli!

Dico innamorata, e fiera di avere due uomini accanto come loro. Mentre innamorata lo guardo intensamente e...

- Ti chiedo scusa, Kotoko.

...e improvvisamente mi spiazza, il suo sguardo rattristato e il tono basso della sua voce, lui che è sempre stato calmo e indifferente a tutto...

- Non mi sono accorto del tuo stato di salute.

È davvero preoccupato per me...
Arrossisco, potesse sentire il mio cuore per come batte forte si preoccuperebbe sul serio.
Lo guardo dolcemente, gli sorrido e...

- No no, io piuttosto... non avrei dovuto sforzarmi troppo ed avrei dovuto parlarne con te.
L'ho sentita...la tua voce.
Hai chiamato ripetutamente il mio nome, vero?

Convinta che fosse solo un sogno...e mi sento divampare le guance mentre parlo, mentre i suoi occhi si spalancano sorpresi. Di cosa? Del mio amore?!

- Mi hai fatto sentire che tu eri vicino a me.
Dimmi, Irie-kun. Anche quando darò alla luce il bambino, mi starai accanto?

- !

- Davvero?

- Ci sarò. Te lo prometto.

- Grazie al cielo!

Dico, gettandomi tra le sue braccia.

- Sì dice che molte donne vadano nel panico durante il parto. Sarei davvero avvilita se dovessi farlo da sola. Grazie.

Perché so che se ci sei tu con me, nessun dolore sarebbe insopportabile. Tu sei la mia forza, il mio tutto!
Adesso lo so, lo sento che tieni moltissimo a me, sarò il tuo orgoglio te lo prometto. Sarò degna di essere la madre di tuo figlio!

Bacio Malizioso ( Itazura Na Kiss)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora