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"Blair?"

Alzo lo sguardo. Non mi sono resa conto che Phoebe e Daisy fossero qua, a giocare con alcune vecchie bambole di Lottie. I loro occhi sono spalancati.

"Blair, apri questa cazzo di porta!" Ringhia Harry dall'ingresso, facendoci saltare.

"Va' via, Harry!" Urlo. "Vattene!"

Sento Harry sospirare e camminare via a passi pesanti, ed espiro con sollievo.

"Venite qui," dico alle gemelle, e loro si arrampicano sul mio letto, abbracciandomi attorno al collo.

"Non piangere, Blairrie," dice Daisy. "Va tutto bene." Sorrido tristemente per il dolce soprannome.

"Perché Harry è così arrabbiato?" Chiede Phoebe.

"Perché era preoccupato per me," rispondo.

"Perché?"

"Perché sono malata," dico. "Sono malata."

"Non sembri malata," dice Daisy, premendo il palmo sulla mia fronte per controllare la febbre.

"Non è un tipo di malessere che puoi vedere," dico. "È il tipo di malessere che sai che c'è; lo senti dentro di te."

"Blairrie, rimettiti," dice Daisy. "Prendi la tua medicina e ti rimetterai." I suoi occhi iniziano ad inumidirsi e realizzo quanto mi sia avvicinata a queste ragazze nello scorso anno e mezzo.

Altre lacrime cadono sulle mie guance mentre rido e abbraccio le due al mio petto. "Mi sto rimettendo, Daisy," dico. "Non preoccuparti. Non vado da nessuna parte."

Phoebe gioca con una ciocca di miei capelli. "Neanche Harry vuole che tu vada da qualche parte," dice. "Harry ti ama."

Mi mordo il labbro per impedirmi di piangere di nuovo. Sospiro. "A volte penso che Harry mi ami," dico. "Ma altre volte penso invece che non lo faccia."

"No," dice Phoebe, scuotendo la testa rapidamente. "No. Non funziona così."

"Cosa?"

"L'amore. Non funzione così l'amore." Vedo un bagliore di saggezza nei suoi occhi infantili.

Daisy annuisce con intesa. "Harry ti ama. Questo significa che ti ama tutto il tempo, in ogni caso." Preme il suo piccolo pollice sotto il mio occhio e asciuga una lacrima. "E tu lo ami," continua. "Tutto il tempo, a tutti i costi."

Spingo di nuovo le ragazze contro di me, i loro visi sotterrati nel mio petto mentre bacio le loro teste.

"Andiamo," dice Phoebe, tirandomi la mano mentre scivola giù dal letto. "Gioca con le bambole insieme a noi."

Annuisco, sentendo un vero sorriso crescere sul mio viso mentre spingono una bambola biondo platino con un vestito cremisi nella mia mano. Gioco alle bambole con loro fino alle nove, quando Jay bussa alla porta per prepararle per andare a dormire. Le metto nei loro piccoli letti e bacio le loro fronti, rendendomi conto che potrebbero anche non essere la mia vera famiglia di sangue, ma sono tutto ciò che ho al momento.

Dopo una buona dormita e una lunga doccia, sono di nuovo tornata alla vecchia me. Qualsiasi cosa sia "me". Per riformulare: mi sento meglio di prima.

Prendo le mie pillole velocemente prima di dirigermi di sotto per colazione. Nonostante la fine prematura del nostro viaggio insieme, sento che io e papà abbiamo ripristinato un po' della nostra relazione, e ne sono grata. Gli sorrido mentre mi verso una ciotola di cereali.

"Ti senti meglio?" Chiede mentre volta pigramente il giornale.

"Molto," dico, sedendomi di fronte a lui. "Mi dispiace di essere dovuti tornare dal lago prima del previsto."

"Non preoccuparti," dice. "La prossima volta."

Annuisco, mangiando la mia colazione velocemente prima di dirigermi al lavoro.

"Giorno, Blairbear," mi saluta Shawn dalla cassa.

"Giorno," dico. "Dov'è Liam?"

"Si è preso un giorno libero per visitare i suoi genitori."

Annuisco, appoggiando la mia roba.

Shawn si sporge verso di me, infilandosi una cicca in bocca.

"Ascolta, Blairbear," dice. "I ragazzi sono nel retro. Ora, so che non hanno bisogno di un supervisore, ma... se non ti dispiace." Mi fa segno verso il retro con la testa.

Contraggo le labbra. "Davvero, Shawn?"

"Ti pagherò un dollaro in più all'ora."

"Andata."

Raccolgo le mie cose e mi dirigo nel retro. I due ragazzi mi sorridono riconoscendomi.

"Ciao, Blair," mi salutano.

"Ciao," dico, appoggiando le mie cose sulla scrivania di Shawn. Prendo posto su una delle sedie che fronteggiano la scrivania. "Come state ragazzi?"

"Magnificamente," dice Katie in tono monotono. "Essere rinchiusi nel retro di questa libreria di merda è uno spasso."

Sbuffo. "Lavoro qui quattro giorni a settimana," dico. "Vinco io."

Katie scrolla le spalle mentre lancia la palla di elastici di Shawn a Bryce.

Se la lanciano avanti e indietro pigramente.

"Dov'è Harry?" Bryce mi chiede.

Sussulto. "Lui è... non lo so, in realtà." Scrollo le spalle.

"Dovresti chiamarlo qua," dice Katie.

"Già!" Asseconda Bryce.

Deglutisco. "Non so se sia una buona idea--"

"Oh, andiamo! È divertente."

Corrugo le sopracciglia. "Harry e divertente non appartengono alla stessa frase."

"Per favore, Blair! Non è divertente, solo noi tre," dice Katie.

Gemo, estraendo il mio telefono. Compongo esitante il numero di Harry, ascoltando il segnale. Sospiro con sollievo quando scatta la segreteria.

"Immagino che sia occupato," dico, cercando di nascondere il sollievo sulla mia faccia. "Peccato."

I due gemono in delusione.

"È così eccezionale Harry?" Devo chiedere loro.

"No," dice Bruce. "Guardarvi prendervi in giro lo è. Questo è tutto."

Lo fisso. Il mio telefono suona all'improvviso, spaventandomi.

"Pronto?" I due si piegano in avanti, sperando che sia lui.

"Mi hai chiamato," dice la voce roca di Harry.

Lights (Italian translation)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora