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"Oh, sì." Mi schiarisco la gola. "Beh... sono a lavoro."

"Che bello." Alzo gli occhi al cielo per il sarcasmo nella sua voce.

"Sto guardando i ragazzi di Shawn e vogliono vederti," dico, cercando di nascondere l'irritabilità nella mia voce.

"Loro vogliono vedermi?" Sbuffa. "Dovrei venire laggiù solo perché i ragazzi del tuo capo vogliono vedermi?"

Faccio una smorfia. "D'accordo, dimenticati la mia chiamata."

"Aspetta, aspetta."

Mi interrompo, sbuffando con fastidio. "Cosa?"

"Sono i ragazzi a volermi vedere... o sei tu a volermi vedere?"

"I ragazzi."

"Lo trovo un po' difficile da credere."

"D'accordo, allora non crederci. Non mi interessa."

"Penso che tu voglia vedermi."

"Per favore. Semmai, stavo sperando di tenermi lontano da te così non avresti parlato come un bambino di sei anni." Vedo Katie fare una risatina dall'angolo dell'occhio.

"Oh, cazzate."

"Ascolta, vieni o no?"

"Se dici che sei tu a volermi vedere e non i ragazzi."

"Non ho intenzione di dirlo."

"D'accordo, allora ciao."

"Aspetta!" Sospiro, premendo un palmo sulla mia fronte. "D'accordo. Voglio vederti."

"E adesso?"

"Stai oltrepassando i miei limiti."

"Lo sto facendo?"

"Harry," Lo avverto a denti serrati.

"Blair."

"Voglio vederti," dico con voce monotona.

"D'accordo, sarò lì tra poco." Posso praticamente percepire il ghigno nella sua voce.

Alzo gli occhi al cielo e aggancio per vedere i due ragazzi ridere istericamente. "Cosa c'è di così divertente?" Chiedo.

"Avresti dovuto vedere la tua faccia," Bryce ridacchia. Imita una faccia esageratamente infastidita e non posso fare a meno di ridere con lui.

"Non ho fatto quella faccia," rimbecco.

"L'hai fatta totalmente," dice Katie.

"Hai avuto quella faccia anche per tutto il viaggio dall'aeroporto," aggiunge Bryce.

Sbuffo. "Harry è un idiota, ecco perché."

"Ecco ancora la faccia!" Ride Katie.

"Molto divertente," dico, appoggiandomi contro la sedia. "Ora state zitti o richiamo Harry e gli dico di non venire." Questo li zittisce e faccio un ghigno.

Minuti più tardi Shawn mi chiama dalla cassa principale.

"Blairbear! Il tuo ragazzo è qui!" Lancio un'occhiataccia ai ragazzi quando ridono ed esco per recuperare Harry.

"Non è il mio ragazzo," scatto verso Shawn una volta fuori. "Neanche lontanamente vicino."

Harry indossa un'espressione compiaciuta. "È un piacere anche per me rivederti, Blair."

"Stai zitto," dico e mi giro per ritornare nel retro.

"Sei in debito con me per questo," Harry dice mentre mi segue dove si trovano i ragazzi.

"Non ti devo niente," rispondo mentre camminiamo nella stanza.

"Ragazzi, vi ricordate Harry," dico. Sorridono e lo salutano. Harry indossa il sorriso più falso che abbia mai visto e crolla su una sedia.

"Sai, ero a lavoro quando hai chiamato," dice mentre mi siedo su una sedia opposta a lui.

"Mi dovrebbe importare?" Scatto.

"Potrei essere a tatuare qualcuno in questo momento ma sono qui con te," risponde freddamente.

"Mi dispiace averti interrotto dalla tua arte," dico, la mia voce piena di sarcasmo.

"Gesù, attenua la tua sindrome premestruale," Risponde a tono Harry.

La mia mascella cade e Bryce ride.

"Sei incredibile," proferisco con incredulità.

"Non capisco neanche perché tu sia arrabbiata con me," scatta. "Non ho fatto niente di male."

"Mi hai urlato contro quando ero sul punto di una cazzo di ricaduta, coglione," sputo. "Certo che sono dannatamente arrabbiata!"

I ragazzi non ridono più. Sanno che questo è un argomento troppo serio.

"Non mi hai detto dove--"

"Non sto parlando di questo," dico, incrociando le braccia sul mio petto.

"Devi--"

"Non ora. Non qua," dico a denti stretti.

"Katie e Bryce ci fissano.

"Lanciami la fottuta palla di elastici," dice Harry e Katie gliela lancia. I tre se la lanciano avanti e indietro per un po', rompendo quasi alcuni ciondoli di Shawn qui e lì. Afferro uno dei libri di Shawn e mi rannicchio per leggere. Questa cosa è finita molto male, con me e Harry a litigare--specialmente davanti a Katie e Bryce. Leggo per un po' prima di addormentarmi al suono della palla di elastici rimbalzare intorno.

"È addormentata?"

"Sì, non svegliarla. Ti spennerà la testa. Fidati, lo so."

"Sembra tranquilla."

"Lo è."

"Ha freddo?"

"Sembra così."

C'è silenzio per un po', prima di venir travolta da qualcosa di caldo, sentendomi all'istante meglio.

"Ecco."

"Quando possiamo svegliarla?"

"Lasciala dormire per un po'. Ha passato dei giorni difficili. Ora, passami la dannata palla."

Quando decido finalmente di aprire gli occhi, realizzo che Harry ha avvolto la sua giacca attorno a me. Non so perché si porti in giro una giacca, siamo a metà agosto per l'amor di Dio, ma ne sono grata.

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Scusate se non sto aggiornando molto in questo periodo, ma la scuola mi sta tenendo occupata e non riesco a trovare molto il tempo per tradurre

Lights (Italian translation)Where stories live. Discover now