7- Landon

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Guardo Katie per l'ultima volta e mi convinco che è tardi per stare ancora qui: sarà meglio che io torni a casa. Lungo il mio tragitto penso a quanto mi sono incasinato la vita senza volerlo e finirò dietro alle sbarre per una colpa non mia, è necessario che, quando Katie si riprenderà, dovrò assolutamente dirle la verità, anche se già so che non sarà facile... ha un caratterino...! Penso che ho pure accantonato i miei allenamenti per colpa di tutti questi intoppi che non sono positivi per la mia guarigione. Dovrò promettere a me stesso che me ne starò buono buono a casa il tempo della guarigione: ho un duro incontro che mi aspetta.

Guardo l'orologio al mio polso, sono le 23:00, si è fatto tardi, Flam mi avrà aspettato a lungo e sarà crollata. Cavolo... FLAM! Le divisioni! Porca miseria, Eddie ha proprio rovinato tutte le mie organizzazioni di oggi, ma prima o poi mi sentirà!

Rientro in casa, è tutto buio, solo la piccola luce notturna della cucina mi fa intravedere la sagoma di mio padre che dorme sul divano... sì, i miei genitori vanno a letto presto e soprattutto in letti separati. Cerco di non far rumore e raggiungo la mia stanza. Apro la porta e noto la mia piccola sorellina che dorme sul mio letto. Mi avvicino, le accarezzo le guancie...

<< Scusami Flam, perdonami per oggi... >> Sussurro, cercando di non svegliarla.

Mi infilo i miei pantaloncini e mi accuccio accanto a lei, abbracciandola. Ma il mio movimento sul letto la fa svegliare.
<< Ma dove sei stato, Landon? E' tardi... >> Dice assonnata, sbadigliando. A volte, quando fa questo genere di domande, sembra più matura di tutti qua dentro. Sorrido e la coccolo un po'.
<< Ho avuto imprevvisti... Le hai finite le divisioni? >> Chiedo, sentendomi in colpa.
<< No... Non voglio andare a scuola impreparata, la maestra mi rimprovera. >> Dice, socchiudendo i suoi occhi color cielo.
<< Allora domani non andrai a scuola, per un giorno possiamo chiudere un occhio. >> Propongo, da cattivo fratello.
Flam si aggrappa alla mia gola, poggia la sua piccola manina sul mio petto, mi dà un bacio ed esclama un "Grazie" così dolce da farmi sciogliere il cuore.

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<< Non esiste! Tu vai a scuola e basta piangere!! >>
<< Mamma per favore, non sono riuscita a fare i compiti... E' solo un giorno di assenza! >>

Sento sbraitare i miei e piangere Flam... bel risveglio di merda! Mi alzo dal letto già nervoso: quando Flam piange mi irrito davvero tanto, soprattutto se la causa sono i miei genitori.

<< Che succede qui? >> Chiedo, agitato. Flam si gira e corre verso di me in cerca di sostegno.
<< Mamma e papà vogliono mandarmi a scuola, ma io sono impreparata e non voglio andarci!>> Dice, piagnucolando e abbracciandomi. E' tutta colpa di quel cazzo di Eddie... se non fosse stato per lui l'avrei aiutata a risolvere quelle dannate divisioni e tutto questo non sarebbe successo.

<< Impari a studiare la prossima volta! >> Esclama mio padre. Quelle parole mi fanno infuriare.
<< Tu... >> Inizio con tono minaccioso << Prima di parlare, impara a fare il padre!! >> Rispondo, in difesa di mia sorella.
<< Ti ho detto un sacco di volte di non rispondere così a tuo padre, razza di animale!! >> Mi ringhia contro ed i nervi si fanno sempre più intensi.
<< Ringrazia al cielo che non siamo soli! >> Contrabbatto, fremendo dentro di me, allontano Flam e mi avvicino a lui.
<< Landon lascia stare! >> Urla mia madre in preda all'ennesima disperazione.
<< Tu fatti i cazzi tuoi, è chiaro?? >> Risponde il suo "grande uomo".

Flam nel frattempo scatta in camera sua sbattendo la porta ed io, pur di non causare il millesimo litigio in casa, preferisco farmi una passeggiata. Guardo minaccioso il mio amato padre e vado via.

Cammino lentamente, bollendo di rabbia per tutto ciò che ho sempre vissuto in famiglia e per tutto ciò che mi sta capitando ultimamente. Ho deciso: da domani riprenderò gli allenamenti, aiutano a scaricare la tensione e a mantenermi più calmo.

<< Lasciami andare, Eddie, basta!! >> Sento urlare da lontano e riconosco la sua soave voce. Nel sentire pronunciare il nome del mio amico mi incammino più velocemente e li vedo lì: Katie ed Eddie. Quest'ultimo le tiene il polso evitandole di andare via con quel bambino. Sento dentro me un senso di protezione nei suoi confronti e poi... Sono incazzato nero con Eddie!

<< Ti ha detto di lasciarla andare! >> Esclamo con tono semi-minaccioso. Non appena Eddie molla il polso di Katie lei ne approfitta per andare via. Cazzo! Devo parlarle, ho un urgente bisogno di parlarle, ma prima devo dare una lezione al mio caro amico. Lo prendo per la felpa e lo faccio sbattere contro un albero.
<< Ehy! Cerca di stare calmo!! >> Dice, un po' intimorito.
<< Non sto calmo un cazzo, okay? Mi hai fatto girare abbastanza i coglioni ultimamente e mi hai stufato!! Sai che hai combinato? >> Lo sbatto ancora una volta nell'albero. << Hai aggredito un vecchio che ha un nipote malato, cazzo!! >> Sussurro bieco per non far sentire nulla a nessuno.
<< Quanto sei moralista! Sapessi quanti soldi ho già spe... >>

PUM! Lo colpisco dritto in faccia con un pugno e si piega in due toccandosi il viso sporco di sangue. Vorrei sfogare la mia rabbia contro di lui, ma mi trattengo.
<< Ci sono andato di mezzo io, pezzo di merda!! Se non ne esco fuori da questa storia confesserò la verità e anche Katie! >>
Eddie inizia a ridere. << Katie? Dai Landon, quella sfigata testimonierà solo ciò che ha visto cioè... la tua presenza dentro quella casa! Le voci circolano, amico mio! >> Tende a rialzarsi e... ne approfitto per piantargli un calcio in pancia! Fanculo alle mie costole, fanculo Eddie!!
<< Non farti più vedere in giro, sei un uomo morto, bastardo! >> Lo lascio lì a terra a tossire e corro, per quel che posso, verso Katie che sembra essere abbastanza lontana.

<< Katie! Aspetta!! >> Lei accellera il passo e sono costretto a sforzarmi un po' di più per raggiungerla.
<< Lasciami stare, Atwood! >> Oddio... ma come mi chiama questa? Atwood? Ho sempre odiato portare il cognome di mio padre e lei me lo mette in evidenza?! E continua a sbagliare!
<< Landon! >> La correggo ancora una volta.
<< Ok... Landon, cosa vuoi? >>
<< Spiegarti... ecco cosa voglio... >> Osservo bene il bambino con il cappellino dei Pokemon che le stringe la mano e lo riconosco immediatamente: è Leo! Ma che ci fa fuori dall'ospedale? Non è davvero malato? << ...Ma che ci fate voi qui? >> Aggiungo, incredulo.
Vedo Katie guardarmi con disgusto evitando la mia domanda e subito urla: << Spiegarmi? Mi fai solo schifo! Io ti denuncerò, adesso sparisci!! >> Centro! L'ho raggiunta correndo per spiegarmi e lei mi acclama come delinquente dell'anno.
<< Non sono stato io! >> Ripeto, ma lei sembra irremovibile. Non si spiega perché ho chiamato l'ambulanza? Perché l'ho portata in ospedale? Se fossi stato io sarei scappato... Che razza di idiota!!
<< Allora dimmi chi è stato?? Chi c'era dentro quella casa? Il tuo amico fantasma? >> Esclama, sicura di sé, diventando persino minacciosa. La guardo intensamente, porta il suo solito cerchietto che tiene fermi i suoi lunghi capelli lisci... è così semplice, non ha un filo di trucco eppure è davvero carina. Landon ma ti sei rincoglionito? Questa ti denuncerà e tu pensi alla sua bellezza?

Non posso tradire il mio amico... Non ancora, nonostante Eddie si sia comportato da pezzo di merda con me, non posso tradirlo, ci sono cresciuto con lui. Così mi limito a rispondere: << Io... Io non lo so... ma NON SONO STATO IO! >> Ormai sconfitto. Non riuscirò mai a convincerla della mia innocenza se prima non farò il nome del mio amico di una vita o... se il vecchio parlasse una volta per tutte!

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Punto di vista di Landon. Inizia ad irritarsi davvero persino da alzare mani al suo migliore amico. Per non parlare della sua "meravigliosa" famiglia che non perdono un'opportunità per litigare.
E... notate come inizia a guardare con occhi diversi Katie :P

Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now