11- Landon

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<< Flaam, sveglia dormigliona. Devi andare a scuola. >>
<< Hmm... >>
<< Dai su, ti preparo la colazione con i tuoi cereali preferiti, ti do il tempo di lavarti e vestirti. >> Conquisto mia sorella con quest'ultima frase e lei apre gli occhi azzurrissimi e grandi come due fari, illuminandomi il viso.

Scendo le scale recandomi in cucina. Oggi mi sento proprio in forma!
<< Mamma?! >> La chiamo, non vedendola in casa. Nessuna risposta. << Mamma!! >> Ritento, più ostinato, ma niente... Chi cazzo dovrebbe accompagnare Flam a scuola se non c'è un'anima viva qui?
<< Dov'è mamma? >> Mia sorella spunta in cucina, già vestita.
<< Non so. >> Rispondo, confuso. << Ti accompagno io a scuola, fai colazione, nel frattempo vado a lavarmi. >>
<< Forse è andata a firmare il divorzio.>> Esclama Flam e mi fermo di colpo.
<< Tu che ne sai di questa storia? >>
<< Te l'ho detto... ieri hanno litigato e ho sentito dire una cosa del genere. >>

E' davvero grande per avere la sua età, l'ho sempre detto. Salgo le scale, senza rispondere, ancora più confuso. Non ero a casa e non capisco cosa sia realmente successo ieri sera. Una volta lavato prendo lo zaino pesantissimo di Flam e mi reco di nuovo sotto.
<< Ehy... Ci sono ancora cinque minuti prima di andare. Per favore mi puoi spiegare cos'è successo ieri sera e perché ti sei spaventata così tanto? >>
<< Landon, non lo so, ti ho detto!!! Ero in camera mia e li sentivo urlare, okay? Papà le ordinava di andare a firmare il divorzio, ho sentito solo questo!! Che palle con queste domande!! Adesso possiamo andare a scuola o mi devi far mettere la nota perché arrivo tardi?! >>
La sua voce squillante si alza di tono. Lei si agita parecchio e preferisco non contrabbattere e rimanere zitto perché so quanto questa situazione la faccia stare male. Si mette il giubbotto e si gira di spalle, attendendo lo zaino con le braccia un po' divaricate.
<< Questo lo porto io. >> Le dico, e chiudo la porta di casa.

Una volta accompagnata Flam a scuola riprendo i miei allenamenti in palestra. Dopo quella chiaccherata con il mio maestro i rapporti sono tornati alla normalità ed io sono consapevole dell'incontro che devo affrontare tra qualche mese, con un pezzo grosso... Quindi devo dare del mio meglio. Ho parecchie garette da svolgere prima di quella Nazionale, parteciperò non solo per allenarmi, ma anche per guardagnare un po' di soldi. Eddie, dopo l'ultimo incontro non si è fatto più sentire né tanto meno mi va di cercarlo. E per quanto era utile intrufolarmi in diverse case per rubare qualche spicciolo, dopo l'ultima esperienza ho davvero chiuso con questa storia.

In paese non ho una buona nomina ed è difficile per me trovare lavoro, quindi mi accontento del mio sport e delle lotte sul ring dove scommettono su di me e alla mia vittoria guadagno molto.
<< Bene Landon, fai venti minuti di cardio, cento addominali e cinquanta flessioni e per oggi hai finito. >> Oggi il maestro sembra soddisfatto di me, è vero... Sono riuscito ad allenarmi senza problemi poiché le mie costole me l'hanno permesso.

La palestra in cui mi alleno è molto vicino all'ospedale e quando esco da qui guardo l'orizzonte intravedendo la struttura. Ho una voglia di recarmi lì per vedere Leo... Ok, non solo per lui... Ho una gran voglia di incontrare Katie! Ma... mi rendo conto che non ha creduto alle mie parole riguardo la mia innocenza, continuava ad accusarmi nonostante le ho ripetuto più volte che non c'entro nulla con quella storia del signor Antonio; quindi... io non ho più nulla da dirle.

Ancora è presto per passare a prendere Flam da scuola, l'orario di uscita è alle 16:00 oggi. Passeggio gironzolando per il paese e ripenso a mio padre, a dove sta tutto il giorno... e soprattutto perché ha litigato con mia madre ieri sera.
Ritorno a casa e trovo mia mamma lì, in cucina immersa nei suoi pensieri, sembra parecchio nervosa.
<< Che succede, mamma? >> Chiedo, gentilmente. Ma lei inizia ad urlare, ad insultarmi.
<< Vattene via anche tu!! Non sei mai in casa, non sei d'aiuto, sei proprio come tuo padre!! >>
<< Non te la prendere con me se hai sposato un uomo di merda! >>
<< Sì è innamorato di un'altra, capisci? L'ha ammesso il pezzo di merda, l'ho buttato fuori di casa, lui quì dentro non si deve più fare vedere!! >> Inizia a buttargli tutti i suoi vestiti dentro un sacco nero e li mette davanti alla porta.

Non riesco a dire nulla, vedo mia mamma isterica e quasi quasi vorrei urlarle contro incitandola a rifarsi una vita, ad andare avanti, ma è inutile, sono anni che si va avanti così qui dentro.
Mio padre ha un'altra... devo scoprire chi è. Esistono veramente zoccole capaci di rovinare una famiglia? Davvero non ritornerà più a casa con noi? Come ci rimarrà Flam? Cosa le diremo? Ho una rabbia dentro, ho sempre odiato mio padre... ma adesso incondizionatamente. Ha preferito una zoccola a noi. Anche mia mamma ha i suoi torti, non l'ha mai coccolato, era una lotta continua per la qualsiasi cosa: per quel che ricordo non sono mai andati d'accordo, per un motivo e per un altro riuscivano sempre a litigare.
Ma una cosa è certa: mio padre non metterà più piede in questa casa, ha fatto soffrire troppe persone per molto tempo, sempre assente con tutti... è ora che la spazzatura venga gettata
nell'immondizia.

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Tiiin...

Sogno o hanno suonato davvero?

Tiiin...

Di nuovo quel citofono assordante. Sono le 8:00 del mattino, mia madre è a lavoro, oggi montava alle 7:00.
<< Flam?! >> Chiamo, ma nessuna risposta.

Tiiin...

Sto citofono mi ha rotto le palle! Mi alzo dal letto, mi diriggo verso l'ingresso e apro direttamente la porta, senza rispondere. Vedo mio padre dentro la macchina con lo sportello aperto. Che cazzo ci fa qui?

<< Che cosa ci suoni?! A quest'ora non lo sai che le persone dormono?? >> Gli urlo dall'uscio della porta e prima che la chiudo lui si precipita col piede, mantenendola aperta.
<< Quante volte ti ho detto di non rispondere così a me?? >> Tira un pugno alla porta facendomi sobbalzare.
<< TU qua dentro non ci metti piede! E' casa mia! >> Urlo, facendo forza sulla maniglia.
Sento dei delicati passi verso di noi, mi volto e vedo Flam con la tazza del latte in mano. Sta lì a fissare in silenzio. Rammollisco un po' la mia pressione sulla porta e mio padre ne approfitta per tirare ed entrare, piantandomi uno schiaffo diretto in faccia, sbattendo forte nel mio orecchio.
<< Questa è casa mia fino a prova contraria, razza di coglione!! >> Mi dice, ma la sua voce la sento molto sottile.
Mi passo la mano sull'orecchio dolorante e noto del sangue.
<< Landon... Stai... sanguinando. >> Piagnucola Flam. Non riesco a sentirla bene.
<< Tu, prendi lo zaino e andiamo a scuola, forza. >> Le ordina. La piccola obbedisce e la porta si richiude. Rimango qui, come un deficiente ad esaminarmi l'orecchio e fremendo di dolore e rabbia.

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E' proprio inutile... Landon è suo padre non hanno mai avuto un bel rapporto e non andranno mai d'accordo. La storia si fa sempre più intensa, con chi sta realmente il padre? Lo scopriremo prossimamente ;)


Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now