33- Katie

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<< Katie, guarda... guarda cosa so fare! >> Corre, sempre più veloce.
<< Leo, aspettami! >> Rispondo, ridendo e cercando di raggiungerlo.
<< Dai, Katie... sei una schiappa a scappare, non pensavo anche a correre.>> Ride e il suono della sua risata mi emoziona. Mi piego sulle ginocchia, affannata, col fiatone e non appena smetto di correre Leo corre verso di me, scaraventandosi sulle mie braccia. << Katie... io sono sempre con te! >> Mi dice, abbracciandomi forte.

Con queste parole che risuonano ancora nella mia testa mi sveglio. Leo e il suo modo di difendermi, Leo e la sua allegria, Leo e la sua dolcezza... Chissà cosa avrà voluto dire nel sogno che ho fatto: "Io sono sempre con te". Non è vero Leo, tu sei andato via. Non ho avuto neanche il tempo di salutarti come volevo. Ti avevo promesso che ci sarei sempre stata per te ed eccomi ancora quì, dolorante in quasi tutto il corpo, ma continuo a resistere. E tu? Perché Dio non ti ha donato ancora altri giorni da trascorrere insieme? Magari al parco dove ti divertivi tanto... A giocare con le bolle di sapone o con il superliquidator... Perché Dio non ti ha dato una guarigione?

Mi agito nel letto di questo ospedale che non ha più senso senza il mio piccolo Leone.
<< Ehy... >> Sento la voce di Landon. E' quì con me. Cerco di aprire gli occhi e vedo tutto appannato. << Ciao, piccola. >> Esclama dolcemente. Vorrei parlare, ma non ci riesco.
<< Lan... >> Mi sforzo.
<< Non ti affaticare, strai tranquilla. Ci sono quì io, ho molto da raccontarti, sei stata un po' assente in queste ore eh. >>
Mi giro verso di lui, ho dolori in tutto il corpo, quasi come se avessi fatto palestra dopo mesi.
<< Non sto nella pelle. Devo farti vedere una cosa o meglio... qualcuno. >> Dice, tutto eccitato.
Qualsiasi persona sia non è Leo e ciò mi rattrista. Quando vivevo praticamente in ospedale e mi sentivo poco bene, ad ogni mio risveglio c'era sempre lui ad accogliermi con un dolcissimo "ciao" e uno splendido sorriso. Quell'angelo è volato via. Adesso ho il mio principe biondo dagli occhi color blu a sorridermi, ma... Leo manca e mancherà sempre.

<< Facciamo così piccola: tu chiudi gli occhi, come ogni volta che voglio farti una sorpresa. >> Continua, non smettendo di sorridere.
<< Non mi va, Landon. Scu... scusami. >> Stendo a dire con un filo di voce.
Lui si avvicina. << Fidati di me, ti aiuterà a riprenderti! >> Esordisce, convinto. Rimango in silenzio e quasi stufata chiudo gli occhi, come mi era stato richiesto.

Sento dei rumori di porta, di rotelle. Saranno i bambini con cui sto durante l'animazione? Nulla riesce a tirarmi su di morale. Ad un tratto silenzio. Solo dei fastidiosi brusii. Mi concentro per sentire meglio ed è Landon a sussurrare qualcosa.
<< Piccola, puoi aprire i tuoi occhi... >> Dice, ancora eccitato. Le mie palpebre sbattono più di una volta prima di riuscire a concentrarmi sulla persona che si trova davanti a me.
<< Ciao! >> Dice quella vocina dolcissima.
Ok, sto continuando a sognare. Perché non riesco a svegliarmi? << Voglio svegliarmi, adesso!! >> Inizio a piangere e mi accorgo che la scena non cambia: Leo è sempre davanti a me e Landon giace alla mia sinistra.
<< Katie, non stai sognando, Leo è davvero vivo! Guarda! Calmati! >> Ripete. Mi prende il viso, delicatamente e mi spinge a guardare verso la piccola figura che sta ancora davanti a me.

Provo a calmarmi, le ultime lacrime scorrono sul mio viso. Allungo il braccio per cercare di afferrare Leo. Lui si avvicina trainando la sua sedia a rotelle. << Katie! Sono proprio io! >> Dice, prendendomi la mano.

Nonostante io sia priva di forze la voglia di toccarlo, per vedere se è reale, è forte. Gli sfioro la testa e noto la sua strettissima fascia bianca attorno ad essa. << Leo... Oh mio Dio, Leo!! >>

Quando ad un tratto ti senti privo di vita, di animo e di felicità... capita sempre quel miracolo che ti riporta in vita. Non riuscivo ad alzarmi dal letto, ma vedere il mio Leone quì, proprio davanti a me... Non posso crederci!!

Lo abbraccio con la poca forza che mi ritrovo e scoppio in lacrime. Leo ricambia l'abbraccio e mi bacia più volte. << Cosa credevi che ti avrei abbandonata? Io sono quì Katie e sono guarito!! >> Urla e gironzola allegramente con la sedia a rotelle per tutta la stanza. << Sto bene!! Possiamo giocare ogni giorno al parco, possiamo uscire da qui tra qualche settimana, mi dimettono! >>

Ho gli occhi pieni di gioia nel vederlo così felice. Molti si domandano perché bisogna avere la fede. Perché si crede? Perché esistono i miracoli. Le cose che un uomo qualsiasi attribuisce al caso, un uomo di fede le prende come un segno. Una persona cara che guarisce da una malattia, un affare fortunato, un incontro casuale con un amico di lunga data. Non sono le grandi dottrine o gli ideali radicali che sembrano rendere credenti gli uomini. E' la semplice magia del mondo che li circonda. E poi... anche semplicemente un vero amore fa miracoli perché è esso stesso il più grande miracolo. Landon è il mio miracolo.
Lo guardo con felicità, per un attimo scordo di essere sdraiata in questo letto, con i dolori.

<< Grazie! >> Gli sussurro e lui mi attira a sé, senza pensare a tutti i fili connettori al mio corpo. Iniziamo a ridere, insieme, di gioia, disperazione... Un mix di emozioni che non riusciamo neanche a spiegare.

Guardo con la coda dell'occhio l'uscio della porta e noto tutti lì: il signor Antonio, i miei genitori, la mamma e la sorella di Landon... ridono anche loro e sono commossi. Ecco come vorrei vedere il mondo: così!


*********

<< E così sono stato un po' aggressivo con lui, ma... non ci ho visto più! >> Conclude il lungo racconto del piccolo Leo.
<< Landon... Sei sempre il solito impulsivo, ma ti perdono. >> Rispondo, scherzando.
<< Tu hai picchiato il nonno? >> Interviene Leo, seduto sul suo letto. << Figo! >>

Sbottiamo tutti a ridere e a mangiare il nostro schifosissimo pranzo. Le giornate in ospedale trascorrono sempre allo stesso modo. Leo fa i suoi controlli giornalieri e sembra essere tutto finito. La sua lotta contro il cancro finisce quì ed io sono davvero felice. Per me... è un po' diverso. Sono costretta a ammuffire quì dentro, nonostante non sia d'accordo.

Landon sa perfettamente che non voglio morire quì, che voglio trascorrere l'ultimo periodo della mia vita in tranquillità, fuori da questa struttura, ma la dottoressa non cede finché non mi riprendo del tutto. Non posso fare animazione: le mie forze sono nulle, ma al posto mio c'è un bravissimo Clown con il suo piccolo assistente. Landon e Leo sono una coppia invincibile. Anche Flam viene qualche volta ad aiutare, ma deve regolare il suo tempo tra compiti e casa. Purtroppo posso guardare tutti i bambini dell'ospedale dalla finestra della mia stanza che proietta verso l'aula di animazione. Guardare il mio ragazzo ballare, fare il buffone e dirigere spettacoli mi rende fiera di lui. È un grande ed io lo amo con tutta me stessa. Non mi ha mai abbandonata e questo è davvero tanto per me. I miei genitori mi vengono a trovare ogni giorno e trattengono la loro tristezza per non riversarla su di me. Sono davvero forti, lo sono tutti e mi rendo conto di essere circondata da persone speciali. Questa è pura magia della vita.

"Anche dentro alle prigioni della nostra ipocrisia, anche in fondo agli ospedali nella nuova malattia c'è una forza che ti guarda e che riconoscerai... è la forza più testarda che c'è in noi che sogna e non si arrende mai..."


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Altro capitolo intenso. Katie nonostante la sua grave malattia riesce ad essere felice e vedere Leo ancora vivo è stato davvero un miracolo :)
Vi consiglio di ascoltare la canzone... MAGNIFICA!

Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now