30- Katie

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<< Landon, guardami in faccia, cazzo!! >> Per la prima volta in vita mia mi sento così adirata da poter spaccare la qualsiasi in questo ospedale.
Alza il suo sguardo e si avvicina a me, prendendomi la mano delicatamente, ma mi sposto violentemente. << Ok, dato che non vuoi parlare, me la vedo io. >> Cammino velocemente verso l'infermiera, aumentando il passo quando vedo che si dirige verso l'ascensore.

<< Katie, aspetta! >> Landon mi raggiunge e mi prende per il braccio. << Io non voglio che ti senti di nuovo male, Leo non è morto. E'... >>

Il solo pensiero che il mio piccolo è ancora su questa terra mi fa un po' tranquillizzare, ma continuo a non capire. << Prosegui, per favore! Landon non ce la faccio più, se non è morto dov'è?? Che ha?? >> Chiedo, urlando.
<< E' in coma, da stanotte. L'hanno portato al piano di sotto. >>
Mi appoggio al muro, evitando di cadere. Il mio piccolo Leo in coma... Non è possibile.
<< Katie, piccola... >> Landon si preoccupa per me e mi tiene stretta.
<< Portami da lui, ti prego. Ho bisogno di vederlo! >>

Mi accompagna al piano di sotto dove vedo subito il signor Antonio seduto su una sedia, con la testa tra le mani, a piangere, in silenzio. Corro verso di lui e lo abbraccio, singhiozzando: impossibile trattenermi le lacrime. Landon rimane immobile davanti a noi, a guardarci. Noto la sua espressione addolorata, ma cerca di non trasmettere nulla.

<< Signor Antonio. Ho bisogno di parlarle, la aspetto nel mio studio. >> La dottoressa lo richiama e lui si asciuga le maniche con il suo fazzoletto e si alza velocemente dalla sedia.
<< Dottoressa!! >> La chiamo gridando. << Perché è successo questo? Perché se fino ad ieri Leo stava meglio? >>
<< Sai benissimo che ha sospeso la chemio, Katie... Ho da fare, ne riparleremo più tardi. >>

Rimango lì, immobile, come una scema. Landon mi viene incontro e mi prende la mano, stringendola forte.
<< E' tutta colpa mia... >> Dico, disperata.
<< Ma di che parli? >> Chiede.
<< Leo si è raffreddato per colpa mia e gli hanno sospeso la chemio per colpa mia! Sono una stupida!! >> Inizio ad urlare, piangendo. << Se Leo... se non dovesse non farcela io... >> Mi sbatto la testa nel muro più volte, ma vengo fermata violentemente.
<< Katie!! Che cazzo fai?! Fermati!! >> Landon mi tira il braccio verso di lui, ma non mollo. Sono una stronza e devo pagare.
<< Ehy!! Adesso basta!! >> Mi prende con una sua presa di Muay Thai e mi tiene ferma. Mi accascio sul suo corpo, volendo sdraiarmi per terra, ma non me lo lascia fare, mi tiene in piedi con un solo braccio. << Calmati, piccola, ci sono io, calmati. Non è stata colpa tua. Leo si riprenderà, lui è un Leone, si sveglierà. Ma stai calma, per favore, potresti risentirti male e poi... come faccio a stare in ansia per due persone? >> Mi dice dolcemente, rallentando la presa e sollevandomi in braccio.

Mi tranquillizzo al suo tocco, ma continuo a piangere singhiozzando. << Che fai? Mettimi giù! Voglio andare da Leo! >>
<< Eh no, tu verrai con me prima, poi ritorneremo quì! >>
<< Landon, non ho intenzione di ripetertelo un'altra volta: mettimi giù! >> Dico con tutta la mia forza.
<< Chiudi gli occhi... >> Mi chiede, sussurrandomi all'orecchio.
<< Ma ti sembra il momento di... >> Sbraito.
<< Chiudi quei dannati occhietti, piccola! >>
Lo ascolto e quando vedo il buio attorno a me mi stringo forte al mio eroe, poggiando la testa nel suo petto. Ascolto i battiti cardiaci e sono piuttosto veloci. Sento il suo passo spedito salire le scale, ma non chiedo nulla: per un attimo non sto pensando a Leo, alla situazione, ma solo a ciò che sta combinando Landon.

All'improvviso mi mette giù, ma mi copre gli occhi con la sua grande mano. << Non mi fido della tua curiosità. >> Precisa, quando sente le mie ciglia sbattere contro il suo palmo. << Sapevo che una volta appoggiati i piedi a terra li avresti aperti. Sei prevedibile, piccola. >> Mi viene da ridere, ma mi limito a sorridere.

Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now