18- Katie

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<< Signor Antonio! >> Arrivo col fiatone in ospedale, quasi urlando ma mi rendo conto che è tardi e abbasso la voce. << Ho bisogno urgentemente del suo aiuto! >>
<< Che è successo?! >> Si alza dalla sedia-sdraio precipitosamente.
<< Devi denunciare Eddie, adesso! So che è stato un discorso chiuso, ma Landon sta per andare da lui, vuole ammazzarlo di botte, ne sono sicura. Se Eddie sarà in caserma non c'è nessun rischio! >> Non c'è tempo di spiegare, butto lì quattro parole confuse presa di paura. Temo che Landon potrebbe fare una cavolata e mettere a rischio la sua vita.

<< Katie, non ho capito nulla, ma se è così urgente andiamo, mi spiegherai per strada! >> Risponde Antonio, più confuso di me.
<< No! Non posso, devo andare da Landon, fammi questo favore: denuncialo in fretta, adesso!>>

Vedendo l'approvazione da parte del nonno di Leo che si reca a prendere il giubbotto lasciando il nipotino lì a dormire, da solo, mi tranquillizzo un po' e scappo subito da Landon.

<< Katie! Dove corri? >> Cavolo! La dottoressa. Non ho tempo, non le dò retta e continuo a correre più veloce che posso. << Katie!! >> Sento urlare ancora una volta. Esco dall'ospedale, ma dalla stanchezza sono costretta a smettere di correre e camminare velocemente. Spero non sia tardi per fermarlo. Certo che il padre poteva scegliere un'altra donna, non la mamma del suo amico. Che poi... "amico", che parolone! Eddie è stato davvero uno stronzo a tenere all'oscuro Landon!

Arrivo sotto casa sua ed eccolo lì, sta per salire in macchina. Per fortuna sono arrivata in tempo!
<< Dove pensi di andare? >> Dico, per distrarlo dalla sua mossa di chiudere lo sportello. Lo blocco con le mani. E' davvero infuriato, eccolo il Landon che avevo scordato di conoscere... E' tornato aggressivo e menefreghista. Ma che colpa ne ha se la vita è davvero dura con lui? Non posso permettergli di peggiorare la situazione.

Nonostante mi chiede di andare via, nonostante mi offende nelle risposte io non demordo. E' vero, dentro di lui nuota il male che ha bisogno di essere domato, ma le persone si distinguono dagli animali per la capacità di ragionare e se Landon non ci riesce da solo, devo provarci io. E' difficile, me ne rendo conto quando ha avuto davvero il coraggio di lasciarmi qui, sfrecciando via con la sua auto, verso casa di Eddie.

Non posso abbandonarlo. Ma perché sto facendo tutto questo per lui? Una vocina dentro di me mi dà già la risposta che non avrei voluto ascoltare.

Se ho scelto di uscire con lui è per via del mio egoismo! Stare con Landon mi fa sentire viva e felice... La sua presenza mi completa. "Hai conosciuto un me che non sono io". Bene carissimo, fammi vedere chi sei!

Riprendo a camminare verso casa di Eddie. Non riuscirò a fermare Landon con le parole? Vedremo se riuscirà ad ammazzare di botte davanti la mia presenza!

Lo vedo lì, seduto sul gradino del nemico. Non appena sente dei passi si alza e osserva la mia ombra finché non si accorge che sono io e si rilassa.
<< Hai detto che non conosco il vero te! Benissimo. Sono qui, voglio vedere chi sei! >> Esclamo, in segno di sfida.

E' ancora nervoso, non si arrende. Rimaniamo quì seduti ad aspettare fino a notte fonda: di Eddie nessuna notizia. La polizia sarà riuscita ad anticiparci? Forse il signor Antonio è stato davvero un grande! Mi tranquillizzo e pian piano mi adagio sulla spalla di Landon addormentandomi.

<< Ehy... Katie. Torna a casa, dai. >> Sento le sue parole sussurrate nel mio orecchio, mentre mi sposta la giacchetta coprendomi la spalla. Non ha ancora capito che non lo abbandono?
<< Solo se verrai con me. >> Dico, assonnata.
È più sereno, vorrei ridere per la mia vittoria, ma non lo faccio.
<< Ok, andiamo. >> Mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi. Non posso fare a meno di sorridergli. Eccoti di nuovo, caro Landon. Ci sono riuscita a farti tornare in te!

E' davvero difficile calmare i suoi nervi impulsivi, ma sono davvero felice di esserci riuscita. Lo lascio salire a casa mia, non vorrei che la solitudine gli faccia brutti scherzi. La sua timidezza è ammirevole... è questo il Landon di cui mi sono... affezionata. Vorrei pensare a quanti problemi dovrò affrontare se lui mi frequentasse ancora, ma in questo momento non mi importa di nulla: lui è quì e si addormenta tranquillo, accanto a me.

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<< Buongiorno, dormigliona. >>

Sento l'odore del caffè e di cornetti. Ma che... sono tornati i miei? Il sonno mi annebbia il cervello facendomi scordare che siamo ancora a novembre e che stanotte è stata una nottataccia.
Landon è lì, seduto ai miei piedi con la tazza del caffè da un lato e il cornetto dall'altro.

Oddio che vergogna! Mi sono addormentata vestita, chissà come ho i capelli... sembrerò sicuramente come qualcuno che ha appena preso una scossa elettrica! La stessa scossa però... che arriva nella mia pelle non appena vedo quegli occhi azzurri guardarmi.
<< Buongiorno... >> Dico, timida.
<< Ho... comprato la colazione. >>
<< Ho notato. Grazie, Landon. >>
Mi porge la tazzina e la busta del cornetto. << Tieni. Io ho già mangiato, avevo una fame... >> Sorride.
<< No, grazie, il caffè non mi piace. >>
<< Ah, non lo sapevo. Vuoi del latte? >>
Quante cose non sai di me, Landon... Faccio segno di no con la testa, abbassando lo sguardo e dò un morso al mio cornetto.

<< Io... devo andare, Katie. Stasera, come ti avevo detto, ho una gara e ho già saltato un'ora di allenamento. >> Mentre parla, si indirizza verso la sedia della scrivania indossando il giubbotto. Rimango ancora in silenzio, non so che dire e mi dispiace davvero che lui vada via.
<< Landon... >> Vorrei dirgli realmente come sono andate le cose stanotte, della denuncia che sicuramente avrà fatto il signor Antonio, ma ho paura di innervosirlo. Si volta verso di me, guardandomi. << ...buon allenamento, allora. >> Non se l'è bevuta, il suo sguardo parla chiaro.
<< Ehy... >> Si avvicina a me, sedendosi sul letto, portando la sua mano sulla mia guancia. Mi accarezza, levandomi le molliche dalle labbra. Rabbrividisco al suo tocco magico e delicato.
<< ...Non ho scordato il nostro appuntamento! >> Continua e mi dà un bacio in fronte, rialzandosi dal letto. << A presto, Katie. >> Mi saluta e va via velocemente.

Sono un'idiota... Non sono riuscita nemmeno a dire una sillaba. Cos'è questo senso di mancamento ogni volta che mi guarda e mi parla? Non può succedere, non deve accadere. Sto sbagliando tutto, lo so.

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E allora che ne dite di ciò che ha fatto Katie?
Ma... cosa succederà se Landon lo venisse a sapere?

Ho vissuto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora