10- Katie

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Trascorro la notte in ospedale, nella stanza di Leo. Non riesco ad allontanarmi. Anche se non è qui con me lo sento dentro ad ogni cosa, il suo odore nei suoi vestiti, nei giocattoli dentro quello scatolone... ho trascorso troppo tempo in questa stanza con il mio piccolo Leone, ne abbiamo passate molte insieme e continuiamo a farlo come veri fratelli di sangue.

Il signor Antonio è sdraiato sul letto del nipote, sembra stare decisamente meglio sia fisicamente che moralmente. Non faccio altro che pensare alle sue parole: "Landon è innocente". Ma se lui non c'entra niente in quello che è successo perché si trovava dentro quella casa, come se fosse... spaventato? Forse dovrei chiedergli scusa per averlo colpevolizzato ingiustamente, ma chissà quando e se lo rivedrò. Si è dimostrato così generoso nei miei confronti sia quando mi ha difesa da Eddie al parco qualche settimana fa, sia oggi... mi ha stretta tra le sue braccia in preda alla mia disperazione. Non mi è mai capitato di sentirmi così bene tra le braccia di qualcuno. Tutto potevo immaginare tranne il fatto che quel qualcuno fosse "Landon Atwood".

Troppi pensieri in testa e la stanchezza mi assale, così mi appoggio il capo sul bordo del letto e cerco di appisolarmi un po'.
<< Katie... >> Il signor Antonio mi scuote un po'. Riapro gli occhi, sembrano essere passati minuti da quando ho chiuso gli occhi.
<< Che ore sono? Mi sono addormentata... >>
<< Sono le quattro del mattino, è ancora presto. Stenditi sul lettino, sei congelata, gioia. Io vado a guardare Leo. >> Annuisco e mi adagio sul letto. Cerco di riaddormentarmi, ma ancora una volta i pensieri mi assillano. Trovo parecchie chiamate sul telefonino: i miei genitori. Oggi sono stata troppo preoccupata per Leo da non riuscire a guardare nemmeno un secondo il display del cellulare. Poveri... Saranno preoccupati per me. Decido di mandare un messaggio anche se è ancora presto, lo leggeranno non appena si saranno svegliati. Non meritano le mie bugie, ma sono costretta a dire che va tutto bene.

Il sonno è andato, nonostante sia ancora parecchio stanca mi alzo dal letto e mi reco il sala rianimazione.
<< Non dormi? >>
<< No, signor Antonio, non ci riesco. >>
<< Che succede, Katie? >> Mi chiede, come se conoscesse già i miei pensieri.
<< E' che... >> Ho di nuovo le lacrime agli occhi. Ultimamente non riesco a tirarmi su, ma quando si tratta di Leo io sto così... Lui è la mia vita e non deve stare male, mi duole il cuore. << ...ho paura! >> Ammetto.

Il nonno di Leo si volta verso di me e mi prende una mano, trascinandomi verso la prima sedia vicina a noi. << Perché? Tu sei coraggiosa Katie. La paura è figlia degli umani. E' normale avere paura, ma l'importante è non arrendersi davanti ad essa e... tu, cara, l'hai sempre sconfitta! >> Le sue parole mi rincuorano, ma... non è tutto.
<< Io... >> Mi vergogno un po', abbasso gli occhi prima di proseguire << ...sono sola. >> Dico, sussurrando.
<< Katie!! Ma che cosa dici? >> Esclama, sbalordito.
<< I miei non sanno nulla, io faccio finta che non mi stia accadendo nulla... Lo nascondo anche a me stessa, come se un indomani potesse andare meglio, ma so che non è così!! >> Mi agito un po', difendendomi.
<< Ci sono io con te. >> Mi guarda e mi sorride, accarezzandomi una guancia. << C'è Leo... >> Continua, adesso abbassando lo sguardo. << E... c'è Landon! >> Nel sentire pronunciare quel nome alzo la testa e lo guardo stranita.
<< Landon?! >> Chiedo.
<< Sì, Katie... Landon. Ho notato come ti guarda, ho notato come si è preso cura di te. >>
<< Ma lui è così... impulsivo, arrogante! >>
<< Sì, ma ti ha stretta quando ti ha vista piangere, da premettere che neanche ti conosce così bene. >>
Già... Landon non ha esistato un attimo nel confortarmi e ha preferito starmi accanto piuttosto che andare via.
<< Chissà quali problemi avrà da affrontare per comportarsi così aggressivo col mondo! Ricorda queste parole dette da un anziano che ha più esperienza di te nella vita: Nessuno nasce cattivo, Katie. >>

Sorrido al pensiero di Atwood che mi stringe e mi offre la cioccolata... E' stato davvero dolce, effettivamente. Rivolgo la mia attenzione verso quel bambino che giace in mezzo a tutti quei fili, con la mascherina dell'ossigeno. << Ce la farà! >> Lo rassicuro. Il signor Antonio annuisce e si alza dalla sedia. << Già. >>

Sento la voce del nonno di Leo in lontananza, la testa mi gira ed è come se un treno passasse fischiando dentro le mie tempie. Un mal di testa tremendo da non riuscire più a farmi ragionare.

"Katie?" La voce di qualcuno che mi chiama come un eco; vedo tutto annebbiato e i miei occhi si chiudono, accasciandomi a terra.

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E ancora una volta Katie sta male... Sarà tutta quella stanchezza che ha accumulato in questi giorni o altro? Cosa ci nasconde questa ragazza?

Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now