8- Landon

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Ho finalmente ripreso i miei allenamenti in palestra, le mie costole si stanno pian piano risanando, non posso perdere tempo: devo prepararmi per il famoso incontro, non posso perdere la mia dignità per una cosa MIA rubata. La tecnica per non cedere alla stanchezza sono i pensieri tristi che mi fanno adirare: i miei genitori, Katie e la situazione col signor Antonio, Eddie...

Quando ero piccolo mi dicevano che non valevo niente, sapevo solo creare problemi in famiglia e non concludere nulla in altri ambiti. Non avevo ancora la mia sorellina che mi reputava il migliore di tutti, cercavo affetto dai miei genitori che non erano capaci neanche di regalarmi un abbraccio, un bacio. Ma loro non sanno cosa vuol dire amare... Non li ho mai visti in sintonia, mai una semplice carezza o stretta di mano. E quando ero io a chiedere un po' di affetto loro riuscivano a respingermi con crudezza.

Ero molto iperattivo, ma non hanno mai capito che lo facevo per attirare attenzione. Durante la mia adolescenza mi sono scritto qui a Muay Thai e grazie a questo sport riesco a sfogarmi contro il mio avversario immaginario o reale che sia.

<< Landon, pausa. Riposati un po', dopo salirai sul ring così ti alleni qualche tecnica. >> Il mio maestro mi incita negli allenamenti, ma dopo quello scontro dovuto alla coppa è diverso con me, più distaccato. << Possiamo iniziare anche ora, non ho bisogno di perdere tempo a riposarmi. >>
<< Benissimo... Allora sul ring, adesso! >>

Mi asciugo la fronte con la mia tovaglietta, mi rimetto i miei guantoni e mi preparo per sfidare... il mio maestro?!

<< Contro chi dovrei lottare? >> Chiedo, confuso.
<< Sei orbo, ragazzo? Contro di me! >>

Non ho paura, ma non mi sento pronto ad affrontare qualcuno che potrebbe spezzare le mie deboli costole. Ma... a noi due carissimo!

Il nostro combattimento sembra essere quasi una danza, giriamo intorno senza attaccare per primi. Ho il vizio di guardare l'avversario nei punti dove dovrei colpire, ma mi basta poco per capire la sua mossa.  << Guarda in faccia, vigliacco!! >> Vigliacco a me?! Ma che gli prende...Continuo a guardare dove cazzo voglio!

Mi sono rotto di questi passi di danza e avanzo attaccando un pugno in faccia, ma... troppo lento: il mio maestro lo devia, volteggia e mi controbbatte con un calcio nella schiena.
<< Prima regola: MAI attaccare per primi! Svegliati, ragazzo! >>

Questo mi sta proprio irritando. Faccio delle finte per avvicinarmi, finchè non mi carico con tutto me stesso addosso a lui. Pugni, gomitate, ginocchiate... Fanculo anche a te, bastardo! Io non sono un vigliacco...!!

Il mio maestro para la maggior parte dei miei attacchi finchè non inizia lui a darmene di santa ragione. Ricevo un pugno tremendamente forte in pancia... Cazzo le costole!!
<< Attacchi nei punti deboli e poi sarei io il vigliacco?? >> Sono infuriato, non mi importa niente del bruciore allo stomaco!
<< E allora se non sei un vigliacco, attacca!! >> Mi incita. Ma nonostante mi sforzassi di farlo è del tutto inutile, mi ritrovo puntualmente a terra. Sono distrutto, ho il fiatone e fatico a parlare.
<< Non sei portato per le gare nazionali, Atwood! Credi di essere forte per aver vinto quella regionale... ma guardati: per un campionato così semplice ti ritrovi con due costole rotte e sei svenuto come una femminuccia! >>

Quando ero bambino... mi dicevano che non valevo niente, che non concludevo nulla di concreto in diversi ambini... Adesso ho vent'anni e non permetto a nessuno di giudicarmi! Non permetterò mai a nessuno di dirmi che non so fare qualcosa, neanche al mio maestro! Se si ha un sogno, lo si deve proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono agli altri che non lo sanno fare. Se si ha un obiettivo bisogna inseguirlo, punto!

Mi alzo affaticato, mi rimetto in guardia... Urlo di rabbia...
<< NON DIRMI MAI PIU' CHE... >> Punto nella sua faccia con tutta la mia forza e gli carico un pugno << ...SONO UN... >> Continuo senza fermarmi, urlando sempre di più << ....VIGLIACCO!!!! >> "E non chiamarmi Atwood" ripeto tra me e me.

Salgono gli altri miei compagni di allenamento sul ring a bloccarmi, sembro soffrire di attacchi di rabbia, ma non è così, voglio solo essere lasciato in pace da tutti!!

<< Landon, calmati! Basta!! >> Mi supplicano. Il maestro si ricompone, mi prende dal colletto della maglietta: << Per oggi hai finito il tuo allenamento, Landon... vai subito via da qui! >> Mi lascia andare e scende dal ring toccandosi la fronte arrossata.

Lo guardo per pochi secondi ancora infuriato, mi levo i guantoni e mi incammino verso lo spogliatoio. Se il mondo ha deciso di sfidarmi lo faccia pure! Non nessuna intenzione di arrendermi contro di esso e quando sembra che io lo stia facendo... beh, è il momento in cui prendo la mia rincorsa per stenderlo al tappeto!
Ho ancora molte questioni in sospeso... Se non riesco ancora a risolvere quella della coppa, inizio dal signor Antonio del mio cazzo!

***********

Entrando all'ospedale mi sento ancora agitato. Ci mancava solo questo vecchio strampalato che non raccontala verità di ciò che è successo. Ma adesso mi starà a sentire, mi sono proprio rotto di tutto e di tutti!

Mi avvicino verso la sua stanza e lo sento parlare con... Katie. Perchè la incontro sempre quando non vorrei? Questa ragazza sembra seguirmi. Ma... devo calmare la mia ira, non posso essere sgarbato ancora una volta con lei.

<< Disturbo? >> Vedo Katie girare gli occhi in segno di fastidio per la mia presenza. Ma perchè mi odia così tanto? Che nervi... Calmo Landon, calmati.
<< Sono venuto per vedere come stava il signor... Antonio... giusto?! >> Come vorrei chiamarti "vecchio strampalato" ma mi limito... C'è Katie che mi soggeziona molto.
I miei battibecchi con Katie non smentiscono mai, è davvero tosta questa ragazza! Mi minaccia dicendomi che se non vado via chiama la polizia... e fallo pure, tanto non sono stato io a creare tutto questo guaio. E' vero, ho un vulcano dentro di me che erutta facilmente, ma quando odo quelle parole da parte del vecchio...

"Io non voglio dare notizie alla polizia, non mi va di condannare un ragazzo così giovane." Sta parlando di Eddie... Ma quindi...
<< Che vuole dire?! Lei ricorda tutto, ma si sta divertendo a fare il gioco degli indovinelli?! >> Gli ringhio, infuriandomi ancora di più, Katie guarda confusa e mi lascia fare.
<< Katie vuoi sapere la verità su di lui? >> Chiede il vecchio.
Allora non è così stronza questa ragazza, voleva assicurarsi prima di fare un passo.

Finalmente si scoprirà la verità e non mi sentirò in colpa per dover tradire il mio amico Eddie.
Ma tutto succede in un secondo. La porta si spalanca e la dottoressa dà il triste annuncio: Leo sta male. Penso a quanto sono stato maleducato il primo giorno che incontrai questo bambino, non mi affeziono così facilmente, ma dopo aver scoperto la sua brutta malattia, dopo averlo incontrato al parco con Katie, dopo le parecchie volte che mi sono recato in questo ospedale... E' stato un duro colpo anche per me sentirmi dire che Leo sta in stanza di rianimazione.

Il signor Antonio si alza rapidamente dal letto e segue la dottoressa; Katie... e' rimasta immobile. Oddio quante sofferenze in pochi giorni che sta vivendo questa ragazza.
<< Katie... >> La chiamo, vorrei abbracciarla, ho questo istinto protettivo verso di lei e non mi spiego il perchè << Katie... >> Continua a non muoversi, ma gli occhi le si riempiono di lacrime. Piccola, non piangere... andrà tutto bene.
<< Ehy... andiamo insieme da Leo, vieni con me. >> Mi limito a dire e... non trovando il coraggio di farla sfogare tra le mie braccia le accarezzo una spalla in segno di conforto.

Ci sono giorni in cui non basta desiderare il silenzio, la completa solitudine... Certi giorni vorresti non essere mai nato, solo per evitare di soffrire. Vorresti sparire dalla faccia della Terra per non mendicare compassione. Vorresti renderti conto che domani potresti smettere di soffrire, se solo tutti quei problemi che ti orbitano attorno si decidessero a sparire per sempre. Purtroppo, le fate turchine che realizzano i desideri sono finite e non ci resta che sperare che tutto passi il più in fretta possibile.

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Ecco il capitolo su Landon, volevo chiedervi... vi confondono i capitoli scritti così? Riuscite a tenere il filo del racconto? :)
Ma passando al capitolo... Perché secondo voi il maestro si è comportato così con Landon?

Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now