15- Landon

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Mi cullo un po', lasciandomi andare sotto la pioggia di acqua dentro la doccia, con la musica a palla e riflettendo un po'. Ma il tempo scorre velocemente e devo sbrigarmi per non fare tardi. Nonostante sia un po' nervoso, pensare a lei... alla nostra prima uscita, mi fa sentire meglio. Non sto nella pelle. Indosso una camicia nera ed un paio di jeans. D'altronde... non è un appuntamento galante: le ho solo chiesto di fare un giro insieme al parco. 

Sono le 16:45, Flam è ancora rinchiusa in camera, mi accosto alla sua porta per avvisarla che sto uscendo, ma non fiato. Scendo al piano di sotto e sbatto più forte possibile la porta, per farle capire che sono andato via. Arrivo a destinazione con cinque minuti di anticipo, mi sento agitato e non riesco a stare fermo per più di due secondi nello stesso punto. Mi incammino tra le giostre e mi fermo a bere un po' d'acqua alla fontana e mi viene da ridere.
Ripenso a quanto sono stato stupido tempo addietro, quando mi sono scagliato contro Katie proprio qui... Quando Flam era caduta ed io stavo su quella dannata sedia a rotelle. Però... ricordo pure come si era difesa da me, non dandomela vinta e il modo in cui mi fissava con aria minacciosa. Era bella e...

<< Ridi da solo adesso? L'ho sempre pensato che avessi qualche rotella fuori posto! >>
...lo è ancora di più adesso con quel cappottino lungo colormiele, gli stivaletti e quei leggins che mettono in risalto le suestupende gambe.
La vedo arrivare e la guardo incantato, come se la vedessi per la prima volta. I suoi magnifici capelli sono scossi dall'aria autunnale e il suo profumo mi annebbia il cervello.
<< Ciao! >>Sbotto, continuando a guardarla. << Stavo... >> Sono uno scemo imbarazzato, non riesco nemmeno a parlare. << ...Stavo pensando a quando ti ho incontrata quì e ti ho dato la colpa per il ginocchio sbucciato di mia sorella. >>
<< Molto gentile, devo dire! >> Risponde, annuendo e continuando a sorridere.
<< Vedi? Devo delle scuse anche io allora! >>
<< Scuse accettate. Anche se... non capisco da chi abbia preso tua sorella, siete praticamente gli opposti caratterialmente. Lei è così... dolce! >>
<< Stai presupponendo che io non lo sono?! Ah grazie, iniziamo bene! >> Ribatto scherzando. Lei inizia a ridere ed io mi perdo in quel suono della sua risata.

Parliamo e scherziamo tutto il tempo, gironzolando lungo il parco. Nei piccoli intervalli di silenzio tra noi guardo l'orologio, pensando a Flam sola in casa: sono un po' preoccupato per lei.
<< Landon... ti stai annoiando? >>
<<Cosa, scusa? >> Come può minimamente pensare una cosa delgenere?
<< Noto che guardi interrottamente l'orologio, hai un altro impegno? Possiamo tranquillamente tornare a casa. >>Sorride, più lo fa e più mi incanta.
<< No, no, Katie! Assolutamente... Non pensarlo nemmeno, è che... >> Cavolo, dovrei spiegarle il vero motivo. << Ho lasciato mia sorella sola a casa. >>
<< Oh. Ma... I tuoi non ci sono?>>
Faccio segno di no scuotendo la testa.
<< E allora perché non la portavi con te? Mi avrebbe fatto piacere riincontrarla. >> Chiede, con aria dispiaciuta.
<< No. Abbiamo litigato. Non se lo merita! >> Mi limito a rispondere, schetto.
<< Sei assurdo, Landon... Come riesci a litigare con tutti? Flam ha solo otto anni! >> Ride e mi dà una pacca sulla spalla.
<< Già... >> Dico, abbassando lo sguardo.
Metto le mani in tasca e allontano con i piedi i ciottoli lungo la strada. Katie ha ragione... riesco a litigare anche con una bambina.
<< E allora vai da tua sorella, non è giusto lasciare a casa una bambina così piccola, da sola! >> Dice, accorgendosi del mio cambiamento di umore.

Vorrei davvero tornare da Flam, ma non voglio staccarmi da Katie. Sono fregato: la mia vita nelle mani di due donne!

<< Vieni con me! >> Esclamo improvvisamente.
<< A... casa tua? >> Risponde timida.
<< Non precisamente... davanti casa mia. >>
<< Io non so se... >>
<< Dai, Katie, fallo per me. Almeno non mi pento di aver rovinato il nostro appuntamento.>>
<< Non è un appuntamento, Landon! >> Mi corregge, quasi seccata.
<< Scusami, volevo dire il nostro... incontro. >> Ribatto, facendo l'occhiolino.

Continuiamoa camminare e Katie mi lascia intendere che ha accettato la mia proposta.
Durante la strada mi racconta di lei, di come ha iniziato a fare volontariato in ospedale, di Leo... di quanto è legata a lei, dei suoi studi, della sua magnifica famiglia... Ogni suo suono è musica per le mie orecchie, la ascolto senza interromperla e ogni tanto la guardo sentendo una nota di tristezza nei suoi racconti riguardanti il piccolo Leo.

<< E questa è la mia dimora! >> Dico, appena arrivati sotto casa mia. Quando sto per sedermi sul gradino, davanti la porta d'ingresso, Katie mi guarda incuriosita.
<< Scusa... Sei venuto qui e non vai a chiamare tua sorella? >> Chiede, rimproverandomi.
<< No, non lo farò. Sono qui come protettore e non come consolatore. >> Rispondo, ironico.
<< Landon! Entra e vai a chiamare Flam, ho voglia di vederla. >> Insiste.
<< Katie... Non puoi capire. >>
<< E allora spiegati! >>
<< Ecco... Flam va male a scuola ed è diventata un po'... aggressiva. >>

Gioco con il mazzo di chiavi in mano e guardo l'asfalto. << Non sta a te punirla, ma ai tuoi, tu sei suo fratello non suo padre! >> Ribatte, ancora in piedi davanti a me. Non sono suo padre... ma devo esserlo! Noi non abbiamo mai avuto un vero "padre". Ma resto in silenzio, stringendo i pugni, facendo cadere le chiavi proprio davanti a me e mi precipito a prenderle.
Katie si abbassa, anticipando la mossa. Le mie mani sfiorano le sue e dentro me scoppia la guerra di emozioni. Le sue dita così sottili e delicate... è bastato sfiorarle per provocarmi un brivido su tutta la schiena. Cosa mi succede?

Si ritrae immediatamente, la osservo e Katie si rialza, sistamando la sua ciocca di capelli dietro l'orecchio. Quel suo segno mi fa impazzire.
D'improvviso le parole mi escono di bocca senza pensarci un attimo.
<< Mio padre è andato via di casa. Viviamo con mia mamma e lei è sempre... a lavoro. >>
Katie si siede accanto a me delicatamente e mi guarda, lasciandomi parlare.
<< Sin da quando ero piccolo non sono mai andati d'accordo. Non so dirti di chi sia la causa del loro attuale divorzio: mia madre era esageratamente stressante per ogni cosa e mio padre sempre assente. >> Inizio a raccontare spinto da una voglia di sfogarmi che non era mai capitata. Katie continua a fissarmi, in silenzio ed io continuo a narrare le faccende schifose della mia famiglia.

<< Hanno sempre dato a me la colpa di tutto! Certo... non sono mai stato un angioletto a casa, ma... Sai come sono fatti i bambini! Cercavo semplicemente... affetto! Flam è diversa... Lei è succube di tutto ciò. Quando è nata io avevo tredici anni, sembrava essersi sistemato tutto: i miei riprendevano a ridere, uscivamo spesso tutti insieme. "E' nata un angelo in famiglia" dicevo sempre, ma... mi ero illuso. Dopo due anni i miei ripresero a litigare più di prima. Non c'era più pace nella mia famiglia, si arrivava persino alle mani quando non si riusciva più a parlare.>>
Chiudo gli occhi, ripercorrendo tutte quelle orribili scene nella mia mente.

<< Fu proprio in quegli anni che trovai sfogo nel Muay Thai... Questo sport mi faceva ricaricare per poi tornare a casa e crescermi mia sorella. Lei non doveva vivere l'infanzia infelice che ho vissuto io! Ma... ho fallito anche con lei. Non la riconosco più! Mio padre è andato via... Portando con sé il bello che c'era in Flam.>>

Non riesco a sfrenare le mie parole che escono di bocca una appresso all'altra. E' la prima volta che racconto di me a qualcuno, non sembro nemmeno io. Ma con lei è come se mi sentissi libero di esternare le mie emozioni, i miei pensieri e mi accorgo che parlarne con lei... mi fa stare meglio.

Katie mi prende la mano e la stringe, mentre con l'altra mi accarezza il viso. Ma cosa ha di così magico da farmi rabbrividire con un tocco? Accarezzo le sue dita con il mio pollice e rimaniamo così... mano nella mano, in silenzio, desiderando che quell'istante fosse uno dei tanti momenti da vivere con lei.

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Un po' di vita del nostro Landon che, per la prima volta, racconta ad una persona e siamo tutti felici che questa persona sia Katie.

Inizierà finalmente la loro storia?

Ho vissuto davveroWhere stories live. Discover now