26- Landon

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<< Landon ha scoppiato un altro palloncino! >> Le risate dei bambini riempiono la stanza.
Katie mi guarda teneramente, ridendo anche lei. << Sì sì, prendimi pure in giro. >> Le dico, scherzando.
<< Sei un po' negato, tesoro! Vieni... Ti insegno io. >> Mi prende la mano e mi gonfia un altro palloncino modellabile. Ma la sua spiegazione ad un tratto mi è inutile. Mi concentro su altro: lei mi ha chiamato tesoro.
Mi rendo conto solo ora che non sono mai stato il tesoro di nessuno, forse mia madre mi chiamava così quand'ero piccolo, ma è passato talmente tanto tempo che fatico perfino a ricordarne gli abbracci. Però mi piace essere il suo tesoro e spero che da questo momento lei mi chiami sempre così!

<< Adesso ti è chiaro? >> Precipito dalle nuvole e continuo a fissarla. << Ok... mi sa di no! >>
Le rubo un bacio per scappare dall'argomento "palloncini modellabili" e lei mi lascia fare. << Sei tutto pazzo tu! >> Esclama, sorridendo.

Finita la mattinata la dottoressa dà il permesso a Katie di uscire dall'ospedale, adesso che io so la verità ho promesso di non abbandonarla nemmeno un secondo. Ciò è un problema per i miei allenamenti di Muay Thai. Ultimamente sto sottovalutando che tra poche settimane ho le Nazionali.

A casa ci sto poco e niente, ogni volta che ci vado sono sempre in battaglia con mia madre, quindi mi sono trasferito a casa di Katie. Continuo ad accompagnare Flam a scuola e ad aiutarla con i compiti nel pomeriggio. Mi manca non poter dormire con lei, sebbene potrei portarla con me da Katie, mia madre non sempre me lo permette. E' una dura lotta con lei.

Non so più niente di mio padre, l'ultima volta che l'ho visto è stata mesi fa, quando uscii con Katie per cena. Lui continua a chiamarmi invano, ma sono contento che mantiene un buon rapporto con la mia sorellina.
<< Landon, sai che papà mi ha comprato un cane? E' quella razza che somiglia ad un leone... "Ciao-ciao" >>
<< Chow Chow, Flam! >> La correggo, ridendo.
<< E va bè, stessa cosa! >> Esclama, entusiasta. << Sai Landon, tra poco è Natale! >> Continua a parlare, saltellando, all'uscita della scuola nella strada verso casa.
<< Lo so... >> Rispondo, aprendo la porta di casa, senza entrare.
<< Non rimani con noi a pranzo? >> Chiede.
<< No, vado da Katie. Pomeriggio ti verrò a prendere, prima fai i compiti, ok? >>
<< Non voglio stare a casa con la mamma, Landon... Voglio venire con te! >> Mi stringe le mani attorno alla vita e ricambio l'abbraccio.
<< Katie ha bisogno di me, cucciola. Devo stare con lei. Ma non mi perderai, quando hai bisogno di me basta una chiamata con il tuo telefonino e sono qua, va bene? >> Cerco di confortarla, ma il risultato non è quello che spero. Entra a casa con la testa bassa. La situazione famigliare, che sembra essere migliorata da quando mio padre è andato via, è rimasta sempre la stessa. Mia madre soffre di depressione e nessuno riesce a capirlo... Siamo incompatibili, non riesco a starle accanto sebbene provo un po' di tenerezza per lei.

Al rientro trovo Katie che cucina. Non si accorge della mia presenza poiché ha la radio ad alto volume ed io resto lì, appoggiato alla parete della cucina, a guardarla incantato. Porta quel suo maglione lungo e largo che la riempie un po'. È così bella...

<< Oddio, mi hai spaventata, amore! >> Si gira di scatto e sobbalza.
<< Scusami, stavo ammirando il panorama... >> Mi avvicino lentamente e le schiocco un bacio. << Che buon profumino! >> Esclamo. << Cosa cucini di buono? >>
<< Vedrai, sorpresa, piccolo maritino! >> Risponde, allegra.

Il suo appellativo mi fa immaginare davvero a come sarebbe la mia vita insieme a lei. Io e Katie a vivere sotto lo stesso tetto, per sempre, io e Katie a crescere bambini, ad avere dei vicini di casa, io e Katie seduti sul divano a parlare delle nostre giornate trascorse a lavoro. Per un attimo sembra mancarmi il fiato e inghiotto le mie lacrime.

Ho vissuto davveroOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz