CAPITOLO 12 - JULIA

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  "E' uno di quei giochi che sai di perdere, ma giochi lo stesso. Non si sa mai."
( Arctic Monkeys  )


Sono così agitata.

Sono così agitata che è dalle 14 che mi sto preparando e non ho ancora idea di cosa indossare.

"Prova quello azzurro, sta bene con tuoi occhi." Leila prova ad aiutarmi da circa cinque minuti, praticamente da quando ha fatto ritorno dal pranzo con suo fratello, ma niente... non riesco a trovare nulla che mi appaia adatto. Liam mi ha scritto di essere elegante, ma non troppo perché "dobbiamo divertirci da matti", mi ha scritto. E questo mi ha mandato totalmente in panico e mandato a monte i miei, seppur attillati, comodi pantaloni neri e camicia. Non sono il tipo che si trascura o cose simili, non mi presenterei mai sciatta e vestita come un maschiaccio ad un appuntamento. Non che disprezzi chi lo faccia, ma non è da me.

Ed è per questo che avevo optato per dei semplici pantaloni, perché ero certa che non fosse un appuntamento e dal messaggio che mi ha inviato prima e dall'ansia che mi affligge da stamattina, sono quasi certa che invece lo sia.

Mi sale quasi da vomitare per quanto mi sento in panico. Mi porto le mani alla testa che nel frattempo scuoto in risposta a Leila.

"Ok, allora ho io cosa fa per il tuo appuntamento ." si ferma e alza l'indice come per bloccarmi dal parlare, ma io non posso comunque farlo. "E non ti azzardare a dirmi che non è un appuntamento." Mi ammonisce. Ridacchia ed alzo le mani, in segno di sconfitta perché, davvero, sto iniziando a credere che lo sia.

"Eccola" Leila tira fuori dal suo armadio una tutina rossa. Non so descrive il materiale, ma è morbido e trasuda soldi. Tanti, tantissimi soldi. Tanto che ho anche paura di guardarla per non rovinare la stoffa estremamente raffinata. "E' perfetta" sussurra avvicinandola al mio corpo.

Afferro il blocchetto e la penna che si trova sul letto alla mia sinistra e scrivo in fretta:

"Non posso, sarà costosissima."

Leila legge in fretta e ridacchia per poi fare spallucce.

"Mia zia mi porta questi vestiti direttamente dall'Italia e sì, sono costosi ma ne ho a migliaia e questa non la metto quasi mai quindi tranquilla. Voglio che tu la indossi, sono sicura che ti starà benissimo e non accetto un "no" come risposta. E dato che non parli, meglio ancora. Ora corri a vestirti che il tuo cavaliere sarà qui a momenti."

E così è. Dopo esattamente sette minuti, alle 16:02, Liam bussa con solo due minuti di ritardo. Io sono ancora al bagno quando Leila apre la porta. Non sono certa di cosa si dicano, ma Leila lancia uno strilletto stridulo e Liam la zittisce e continua ridendo rumorosamente anche se la voce di Leila mi appare abbastanza seria.

Dopo altri cinque minuti esco dal bagno con questa tutina rossa, gentilmente prestata da Leila. E' a maniche lunghe ma con uno scollo a V fino a quasi l'ombelico, così è anche dietro la schiena. Per il resto è semplice. Ammetto di sentirmi un po' esposta, ma ho messo le mie ballerine nere e mi sento molto più sicura così.

Ho legato i ricci, o come direbbe Liam, i "riccioli d'oro" in due codini morbidi, per rendere meno seria questa tutina, perché non ho idea di dove andremo. Nel caso, li scioglierò.

Esco dal bagno, silenziosa come sempre, e saluto con la mano.

"C-ciao" spiaccica appena. E' bellissimo. Cosa dico? Molto più che bellissimo. Indossa una maglia bianca super stretta sui muscoli, una giacca nera elegante, pantaloni neri e... e il sorriso più bello del mondo. Ha lasciato un po' di barba e cazzo, quanto è bello.

IF YOU WANT ME, COME GET ME.Where stories live. Discover now