EPILOGO

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"Esistono cose nella vita per le quali vale la pena di lottare sino alla fine.
Tu ne vali la pena".
( Paulo Coelho )




Due anni dopo.

"Sono così impaziente" mormora Sam al mio fianco. Lui è impaziente? Lui? Ed io?? A momenti sudo anche il sedere e lui è impaziente.
Non ho dormito tutta la notte e non solo perché senza Julia ormai non riesco più a fare nulla, ma per l'agitazione che mi assale da giorni.
Strofino le mani sulle gambe quando vedo Isabel arrivare con il suo abito verde scuro fino al ginocchio, i capelli ormai corti in un caschetto super liscio, e poi sedersi accanto a Sam.
Isabel è sempre stata una ragazza intraprendente e non si è mai posta il problema di chi dovesse fare il primo passo e dopo aver atteso mesi e mesi che Sam si smuovesse, al mio compleanno, due anni fa, gli ha chiesto se gli andasse di parlare e da lì... beh, è chiaro cos'è successo.
Non avrei mai immaginato che tra tutti, il suo tipo ideale fosse Sam, ma a quanto pare riescono ad essere anche più morbosi di me e Julia. Almeno così dicono.
A seguire Isabel c'è Leila, in un abito blu notte e i capelli rossi raccolti nei lati. Ci mette due secondi a raggiungere Matt e in due secondi, scopre l'immagine più bella dell'universo.
Julia.
Julia con indosso un abito rosso scuro, stile impero, che però scopre tutta la schiena. Schiena ancor più scoperta perché porta i ricci sulle spalle, ricci che ho scoperto non del tutto naturali, con alcuni capelli legati nei lati... è magnifica. Ora capisco perché fin ora hanno mantenuto il segreto del loro abito, perché adesso Sam, Matt, ed io sembriamo due stupidi. Ma Julia è tutta un'altra storia... E non lo dico solo perché è la donna della mia vita, ma perché chiunque lo penserebbe.
"Sei stupenda" le sussurro sulle labbra non appena mi affianca. I suoi occhi luccicano di gioia e di serenità. Serenità che per mesi e mesi ho desiderato potesse avere.

"Anche tu non sei niente male" strizza l'occhio, la stronza. "Sta arrivando" annuncia mentre suonano le campane e tutti gli occhi sono puntati sull'entrata di una chiesetta qui in Texas.
Meredith arriva, raggiante e per niente indecisa. Varca la soglia accompagnata da suo padre, quasi più emozionato di lei.
Indossa un abito bianco ed estremamente ampio, come una principessa. Non avrei mai e poi mai immaginato che Meredith potesse indossare qualcosa del genere, ma l'abito le dona e soprattutto è chiaro quanto appare felice.
So quanto le manca la madre, so quanto le è stato difficile accettare che oggi non ci sarà, ma ne abbiamo parlato tanto e sa perfettamente che sua madre è con lei, è nel suo cuore... ed è questo quello che conta.

Ed è proprio questo quello che ho imparato in due anni dalla morte di mio padre: lui vive in me. Probabilmente non potrò mai dimenticare il modo in cui mi ha trattato, il modo in cui mi ha messo da parte e preferito altro... ma posso ricordare quanto di bello mi ha dato, quanto di bello ha fatto.
E così ho provato a farlo anche con Meredith. Non ho dimenticato quanto male ci siamo fatti a vicenda, ma l'ho messo da parte e questo da molto tempo. E vederla oggi qui, nel giorno del suo matrimonio... mi si riempie il cuore di gioia.
Non sarò ipocrita, non ho iniziato un'amicizia indelebile con Mark né tantomeno lo potrò mai definire indispensabile nella mia vita, ma ho imparato ad apprezzarlo e la sua compagnia è comunque gradevole e, tralasciando il nostro passato, vederlo così emozionato emoziona anche me.

Ad emozionarsi di più però ci ha pensato Julia che ha pianto per tutta la cerimonia e se al rinfresco non le avessi piazzato un po' di prosecco sotto il naso non avrebbe più smesso.
Come quando si tratta di lamentarsi.
E' un continuo lamento, per tutto.

"Non lasciare in disordine la mia camera", "Non lasciare il bicchiere sporco sul tavolo", "Non bere dalla bottiglia", "Mastica con la bocca chiusa", "Non tornare tardi", e tante, tantissime altre cose.
Ma poi penso che è proprio questo che amo di lei. Il fatto che dica sempre ciò che pensa, anche quando questo la rende fastidiosa ed estremamente "lamentosa".
Dopo il primo anno di college e l'esperienza in dormitorio lei, Leila ed Izzy hanno deciso di prendere casa assieme.
Un grandissimo errore.
Leila ha una mania per il controllo e la pulizia, Julia per l'ordine. Forse l'unica un po' sana di mente è Isabel, che però vieta severamente qualsiasi cosa possa essere fumata all'intero della loro casa. Anche fuori in veranda, è severamente vietato.
Io dopo, un primo anno in cui ho preferito restare da mia madre, e un contratto sicuro con i Seattle Seahawks, ho deciso di prendere casa da solo. E' un modestissimo monolocale, a metà tra casa di Julia e casa di mia madre. Un altro gravissimo errore, perché adesso me la ritrovo ogni due giorni a casa con spesa e nuovi prodotti per la casa che rendono felice solo Julia, che ormai da qualche mese trascorre il più delle sere qui.
Potrei permettermi molto molto di più, ma sto riservando il meglio per dopo, per il nostro futuro.

IF YOU WANT ME, COME GET ME.Where stories live. Discover now