CAPITOLO 15 - LIAM

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"Lei aveva uno sguardo che sapeva tutto di me e io sapevo tutto del suo, senza esserci potuti dire quasi niente che giustificasse quella strana sintonia. Due persone che si guardano e si spogliano di tutto, hai presente?"
(Massimo Bisotti )



Sono le 18:00 e me ne sto spaparanzato sul divano della confraternita, mi chiedo ancora perché sono qui se non me ne fotte un cazzo di tutti questi ragazzo che dovrebbero essere "miei fratelli", ma chi cazzo li conosce? Insomma, come posso chiamare "fratello" qualcuno che si scopa la mia tipa? Non che a me sia successo perché in tal caso sarebbe morto, ma comunque queste cose qui accadono spesso e proprio non capisco.

"Sei già qui?" Rob si getta sul divano ingombrando tutto lo spazio. Ha l'aria stanca di chi ha corso per tutto il campus.

"Sì, e tu sei sudato" fa una risatina divertita e poi mi guarda sconvolto con gli occhi blu penetranti, ma mai abbastanza per compararli a quelli di Julia.

"Cazzo, ho corso per tutto il campus per un mal di pancia assurdo che a momenti credevo di cagarmi sotto in aula. Poi arrivo qui e puf" fa un gesto assurdo con le mani "tutto sparito. Che merda. E tu? La lezione di chimica di solito finisce a quest'ora, no?" si guarda intorno e tira fuori una sigaretta per poi accendersela.

Sbuffo. "Sì, ma il professore ha inviato un e-mail stamattina avvisandoci che non ci sarebbe stato." E non poteva esserci notizia migliore dato che ieri ho passato la giornata con Izzy e i suoi problemi. E' sconvolgente quanto le ragazze possano fare un dramma per qualsiasi cosa. Più incredibile è il fatto che io l'abbia ascoltata parlare di ragazzi, del vestito che devo assolutamente accompagnarla a prendere, dei suoi dolori premestruali e di quanto ha voglia di prendere per i capelli Candice. E su questo non ho avuto nulla da obiettare.
Ma, a causa di questa piacevole tortura, non ho aperto libri. Non che di solito mi faccia problemi, ma chimica è una materia a cui tengo particolarmente. Soprattutto perché devo fare bella figura con riccioli d'oro.
Il cellulare vibra e sorrido quando leggo che a scrivermi è proprio lei. Non ci siamo incrociati, oggi. E neanche ieri. E non so se è un bene o un male, perché non saprei come salutarla dopo lunedì sera. Insomma, è bellissima, è magnifica, è... tutto. Ma io non voglio una relazione e sono certo che neanche lei lo voglia.
Il punto critico è che stamattina lei mi ha scritto per avvisarmi che oggi non ci sarebbe stata nessuna lezione di chimica e... non sono riuscito a smettere di risponderle. E' più forte di me. Mi ha in pugno.
Lei è la calamita ed io il ferro. Ci sono solo se è lei a prendermi e quando mi prende... cazzo. Che casino.

"Chi è?" Rob inspira un grosso tiro di sigaretta e sono sicuro che tra qualche anno i suoi polmoni saranno andati a puttane e no, non faccio il moralista perché so che i miei faranno la stessa fine, ma Rob, cazzo, fuma troppo.

"Julia" faccio spallucce, perché non devo dirgli altro.
Nel frattempo le rispondo in fretta:

"Sicuramente Rosemary's Baby, credimi."

Stasera ha deciso di guardare un film horror ed ora è intenta a scaricarne alcuni. Ecco, questo è un altro problema. E' una donna. E' una donna a cui piacciono i film horror. Capite? Come non si può parlare con una donna del genere? Che qualcuno mi aiuti.
Abbiamo passato metà giornata a dirci quali, secondo noi, sono i film migliori. Non siamo d'accordo su molti film, questo è chiaro. Ma tra le scelte di questa sera ci sono solo film che apprezzo anch'io e questo mi alletta tanto. Potrei passare, solo per vedere il film, è chiaro.
Julia era indecisa tra Rosemary's Baby e Suspiria, ma le sto ripetendo che il migliore è il primo, almeno secondo me. Ma è così dura che per farglielo capire dovrò seriamente andare lì, stasera. Cioè, tra qualche ora.
Al solo pensiero avverto qualcosa allo stomaco, qualcosa che non ho intenzione di capire cos'è e che cerco di ignorare totalmente.

"Allora, te la sei fatta ieri? Cazzo, quanto ricordo le tipe il giorno dopo... una tortura" scuote il capo e guarda un punto indefinito, come a ricordare i bei vecchi tempi. Perché beh, sì, in effetti da quando ha iniziato la sua relazione con Jane sembra abbia messo qualche rotella. Ma è sempre un cazzone.

Sbuffo infastidito "No, non me la sono fatta. Ci siamo solo baciati." Lo guardo male prima che possa dire qualcosa. "Lei è diversa, credimi."
Rob, stranamente, resta in silenzio. Un silenzio che sembra utilizzare per riflettere, o almeno così pare dalla posizione che assume.

"Ma è una gran figa comunque." No, evidentemente non rifletteva. "Perché non te la sei fatta? Cazzo, più di qualche messaggio il giorno dopo non potrà fare, non ti potrebbe assillare." Ridacchia, da solo. E quando sto per avvicinarmi alza un dito "Ok, era pessima lo so. Dai, dimmi perché sarebbe diversa." Dice paziente, quasi come se mi stesse facendo un favore. Ma lo conosco e so che è questo il suo tono quando inizia ad essere serio. E non so se sono dell'umore adatto per una conversazione seria con Rob.
Sospiro all'idea di Julia.

"E' diversa, Rob. Non parla ma dice così tanto... e mi diverto così tanto con lei. E' una persona così vera..." ammetto. Ma quello che dovrei ammettere dopo, però, è peggio. Quindi, resto zitto.
"Ma... basta così" dico alzandomi.

"Hey hey hey" ridacchia Rob. Ecco, lo sapevo.

"Sta zitto o ti spacco la faccia, Rob." Lo ammonisco con un dito e il nostro sguardo da "guarda che sono serio". Nel frattempo continua a ridacchiare ed alza le mani, in segno di pace.

"Tranquillo, tranquillo. Voglio solo sapere di questo "E basta", perché non mi convince." Lo guardo male ma Rob mi guarda peggio e quando mi guarda così ci sono solo due alternative: o ha quello che vuole, o fa a botte.
Ma questo non mi intimorisce. Lo guardo male, malissimo. Non mi importa che è quasi la mia altezza e che non posso intimorirlo con questo, perché il mio sguardo basta.
Questo, infatti, lo fa ridacchiare e palesemente arrendere.

Il rumore di alcuni passi ci fa voltare. Jane e Meredith. Perfetto. Non poteva andare peggio di così. Jane come sempre è impeccabile, anche se credo che faccia un abuso di rosa. Ma Meredith... cazzo. Devo comprarmi un monolocale!

"Hey, perché non mi aspettate sul retro? Arrivo tra due minuti." Solo ora ricordo che Mark ha una partita di non so cosa e neanche me ne frega ed ha ben pensato di fare poi un'uscita a quattro. Ottimo, Rob. Un motivo in più per odiarti oggi.
Jane lo guarda stranita, ma obbedisce. Entrambe ci salutano e si allontanano a passo spedito.
Mi volto, convinto che quest'agonia sia finita e invece no.

"D'accordo, non dirmelo." La voce di Rob è alta e questo mi fa voltare. Si alza dal divano e mi si piazza davanti. "Quindi Meredith è storia passata? Perché l'altra sera sembravi abbastanza turbato da lei e Mark." Ecco. Ecco, lo sapevo che saremmo arrivati esattamente a questo punto della conversazione che io volevo totalmente evitare. Cerco di aprir bocca e zittirlo ma è lui a zittire me continuando il suo monologo. "No, Liam, non raccontarmi cazzate. Se te la vuoi scopare, perfetto, scopatela e poi basta. In tal caso sarà consapevole di ciò che le aspetta." Mi guarda male. "Ma se fai il finto interessato, la porti in giro, le compri dei fiori, la porti alle nostre serate... Cazzo, amico, lei crederà in qualcosa di più grande di quello che per te è. Non puoi comportarti così. Cazzo, non parla neanche!"

"Non puoi parlare di ciò che non sai!" Mi difendo alzando la voce, ma questo non lo intimorisce.

"Davvero? E cosa c'è da sapere? Sentiamo. A me sembra che tu la stia usando solamente per dimenticare Meredith." Rob non dice un paio di frasi consecutive con senso logico neanche a pagarlo ed ora se ne esce con queste conversazioni? Proprio oggi?
"Per te lei è solo un ripiego."

"Sta zitto, Rob. Non intrometterti in cose non tue!" lo ammonisco, perché ora mi sta davvero stancando. Gli punto il dito contro e questo lo fa innervosire. Mi spintona, con poca forza ma mi spintona.

"Non ti azzardare!" alzo la voce.

"E tu smettila di fare lo stronzo! Sai che ha sofferto. Lo si vede, Liam! Come cazzo fai? Sei diventato così insensibile da fregartene totalmente? Dov'è il mio migliore amico?" Ha il fiato corto e la fronte arricciata. I pugni chiusi perché si sta trattenendo. Ma non c'è nulla che mi costringa a trattenermi qui. Mi fissa in cagnesco, ma questo non cambierà la mia posizione.

"Vado a cercarlo e ti faccio sapere" mi volto e mi dirigo a passo veloce alla porta che sbatto con forza.

"Vai a farti fottere, stronzo." Lo sento urlare.

"Prima tu, coglione." Mormoro. Improvvisamente l'aria mi sembra troppo calda anche se a momenti diluvia. A momenti spacco tutto. Cosa cazzo sto combinando? Rob ha ragione, forse tutto questo desiderio di starle attorno deriva solo dal fatto che con lei non penso più a Meredith. Ma questo è sbagliato. Questo è... tremendamente sbagliato.
Come ho fatto a non capirlo prima? Come ho fatto ad introdurla addirittura nella mia vita, se poi non ho neanche intenzione di farcela restare? Come ho fatto a baciarla, se so perfettamente che sfiorarla le procura terrore...
Come ho fatto a ferire una persona che con me è stata così vera?
Respiro a lungo, provo a calmarmi, ma in questo momento vorrei solo prendermi a schiaffi. Forse potrei tornare dentro e lasciare che sia Rob a farlo, magari sono ancora in tempo.
Ma so cos'è la cosa giusta da fare.
Mi avvio alla Ranger over e prego Dio che non la ferirò a morte.


Dopo dieci minuti sono al suo dormitorio. Mi tremano le mani e a momenti vomito le tonsille ma devo farlo. Non posso più continuare a ferirla, non posso più continuare a prendermi gioco dei suoi sentimenti. Non lei, non se lo merita.
Resto imbambolato di fronte alla porta, indeciso se bussare o entrare direttamente. Se fare una bussata semplice o decisa. Se restarmene qui o andar via. Poi arrivo alla conclusione che starmene qui fuori o andar via non sistemerà le cose ed io ho la necessità di sistemarle al più presto o il mio cuore non reggerà un altro secondo.
Busso deciso ma non troppo e dopo mezzo secondo mi ritrovo Julia, in pantaloncini sportivi e canotta e... non posso crederci. Non posso credere che sto rinunciando a tutto questo.
La matassa di ricci va dove vuole, le labbra rosse sono curvate in un mezzo sorriso e gli occhi che più mi hanno fatto sognare al mondo, sono sgranati, evidentemente sorpresi di trovarmi qui.
Spalanca la porta per lasciarmi entrare anche se la sua espressione continua ad essere perplessa.
Si dirige verso il suo letto, quello in rosa e azzurro. Afferra il solito blocchetto e scrive veloce. Lo nota che non le sto accanto, che non leggo cosa scrive, ma mi porge ugualmente il blocchetto.

"Cosa ci fai qui?" la guardo per un secondo. Se ne sta seduta comodamente in mezzo al letto, con le gambe incrociate e un sorrisino così dolce che mi sento ancora peggio.
Non posso crederci che le sto per fare questo.
Quelle iridi blu mi attraversano dentro, arrivano fino al mio cuore e proprio non riesco a capire come ogni sua parola non detta a voce, sia in realtà una parola urlata attraverso quel blu così intenso.
Passa i ricci biondi da un lato all'altro del capo e cazzo, sto impazzendo.
La sua espressione si incupisce, ha capito che c'è qualcosa che non va. Prova ad alzarsi ma non ci riuscirei con lei a qualche centimetro dal mio viso. Non riuscirei a trattenermi. Non riuscirei a contenermi. Non riuscirei a fermarmi.

"E' finita." Julia si blocca lì sul letto, a bocca aperta. "Qualsiasi cosa ci fosse tra di noi, è finita." Non riesco a dirle altro, non riesco a formulare frasi di senso compiuto. La mia piccola riccioli d'oro mi osserva, ma non da cenni di cedimento.
La osservo per un secondo e mi sento così male ma devo darle una spiegazione, anche se a lei non sembra importare.
"Non..." respiro a fatica "Sono stato bene con te in questi giorni, credimi. Sei una ragazza magnifica, intelligente, simpatica, stupenda..." provo a riflettere ma la mia testa è un miscuglio di parole. "E so che dentro hai così tanto da dare, così tanto che ti è stato tolto..." sospiro "Il punto è che non posso essere io quello che te lo restituirà. Non sono la persona giusta. Non lo sono perché fin ora ero qui principalmente per me stesso. Sono stato egoista, Julia, ho pensato solo a me e al fatto che con te stessi bene. Al fatto che con te non pensassi più a Meredith. Sono stato... Liam.
E' questo quello che sono, uso le persone a mio vantaggio. A mio piacere." Prendo un attimo di respiro e lei lo usa per scrivere sul suo blocchetto che mi porge con delicatezza, guardando un punto indefinito alle mie spalle come ha fatto per tutto il tempo.

"E poi le getti via quando non ti servono più." Lo leggo silenziosamente, poi porto il mio sguardo su di lei e per la prima volta, da quando conosco Julia, non riesco a leggere cosa mi dicono i suoi occhi e non so se è perché anche loro hanno smesso di parlare o semplicemente è lei a non voler più comunicare con me.
Mi indica la porta e poi si porta il pc sulle gambe, concentra la sua attenzione su qualcosa che non sia io e come vorrei poter fare lo stesso.

"Mi dispiace... non era mia intenzione ferirti. E' successo tutto così in fretta..." non mi ascolta. Non mi ascolta perché porta le cuffie alle orecchie e mi esclude completamente dalla visione voltandosi.
Non so cosa fare. Non so cosa dire perché non mi ascolterebbe, non so cosa fare perché odia essere toccata. E, ad oggi, so che non potrò più rifarlo.
Mi dirigo alla porta e le do un ultimo sguardo.
I ricci biondi le coprono il profilo sottile, le gambe sono incrociate e la schiena leggermente curva. Vorrei poterla toccare un'ultima volta, vorrei poterla abbracciare ancora, vorrei non averla ferita.

"Scusami" sussurro, anche se so che non può ascoltarmi.
Alza lo sguardo e i suoi occhi, finalmente, mi dicono qualcosa.
Mi implorano di andar via.    

IF YOU WANT ME, COME GET ME.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz