Capitolo 14

470 28 13
                                    

*Sono pregati i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza e prepararsi all'atterraggio,grazie per aver scelto di volare con noi.*

Venni improvvisamente svegliata dalla voce metallica che annunciò l'atterraggio del mio volo e feci ciò che mi venne chiesto.
Aprii il cellulare e notai una marea di chiamate da mio papà.

Gli mandai un messaggio per avvertirlo del mio arrivo a Roma e mi rispose subito dopo dicendo che ad aspettarmi c'era mio cugino Nicola.

Scesi dall'aereo e mi avvicinai al rullo per recuperare la valigia.
Mi squillò il cellulare e risposi.
"Sere, sei arrivata?"-domandò mio cugino dall'altro capo del telefono.
"Si, ho appena recuperato la valigia arrivo."-staccai senza aspettare risposta.

Mi incamminai verso l'uscita dell'aeroporto e mi guardai in torno in cerca di un ciuffo biondo che apparteneva a mio cugino. Dopo un po' lo notai e sorridendogli mi avvicinai. Mi abbracciò prontamente sollevandomi di poco da terra.
"Che sei bella cuginetta. Mi sei mancata tanto."
"Anche tu Nicky."-sciolsi l'abbraccio e mi aiutò a mettere le valigie nel cofano della sua auto per poi salire e partire verso la mia regione.

*2 ore dopo*

"Quanto manca Nic?"-domandai abbassando il volume della musica.
"Altre tre ore Sere."-Annuii e presi il cellulare dalla borsa.
Decisi di chiamare Gianluca, non gli avevo nemmeno mandato un sms per avvertirlo del mio arrivo, nulla...solo un biglietto lasciato sul tavolino della mia camera.
Rispose quasi subito.

"SERENA, LO SAI CHE MI È PRESO UN COLPO QUANDO HO VISTO IL BIGLIETTO?"-Urlò . Non potevo dargli torto. Non gli avevo neppure spiegato il motivo della mia imminente partenza.
"Lo so Gian, hai ragione scusami. Ho ricevuto una chiamata da mio papà ieri e mi diceva che mia nonna sta per lasciarci."-dissi tranquilla senza far trapelare dalla mia voce la tristezza che sentivo.

"Perché non mi hai avvertito?Sarei partito con te, non ti avrei lasciato sola dannazione."
"Gian non puoi!Hai dei tour da fare, una carriera da mandare avanti, non puoi perdere tempo con le mie stupidaggini o i miei problemi."-confessai iniziando a piangere.

"Ma cosa dici!Serena sei importante per me!Non mi interessa niente dei tour, se dovevo starti accanto l'avrei fatto volentieri."
"Tranquillo ho preferito non dire nulla."-giocherellai con il mio giubbetto di jeans dal nervosismo.
"Fammi sapere va bene?Vai adesso tesoro."-mi rincuorò sentire il suo tono di voce calmo.
"Va bene ciao Gian ti chiamo presto promesso."-attaccai

Posai il cellulare in borsa e guardai mio cugino.
"Era il tuo ragazzo?"-domandò asciugandomi con una mano una lacrima sfuggita dal mio occhio.
"No, non stiamo insieme. È il ragazzo di cui sono innamorata però."-dissi intristita dalle mie stesse parole.
"E come mai non state insieme?"
"È complicato Nicky, lui è famoso, è fidanzato, è bello, buono, gentile, al..."-cominciai ad elencare tutti i pregi di Gian e mio cugino mi interruppe ridendo.

"Ok ok e tutte quelle cose, sei proprio persa di lui eh Serena."-arrossii non rendendomi conto di aver detto tutte quelle cose ad alta voce.
"Ma scusa, famoso hai detto?Posso sapere chi è?"-riprese.
"Gianluca Ginoble, il baritono del trio musicale il Volo, ne hai mai sentito parlare?"
"Cosaaa?Seriamente Sere?Ma è fidanzato. Guarda qua."-mi passò una rivista che teneva nel sedile posteriore.
"Lo so vedi. So benissimo che è fidanzato. Martina era in tour con noi."-dissi posando la rivista.
"Ma vi piacete giusto?"-continuò
"Esatto ma è una storia impossibile."-terminai la frase e tra noi calò un silenzio assordante.

Dopo altre due orette di macchina finalmente arrivammo nella mia Calabria. Quanto mi è mancata!
Scesi dall'auto immediatamente e corsi dentro l'ospedale chiedendo alla reception la stanza di mia nonna.
"Piano 2 stanza 108"-corsi su per le scale e una volta arrivata al piano cercai la stanza.
"Tesoro, sei arrivata."-una voce mi fece voltare. Mia madre con le lacrime agli occhi corse ad abbracciarmi.
"Si mamma non potevo non salutare la nonna."-dissi iniziando a piangere.
"Vieni, entriamo. Già c'è papà con gli zii dentro."

Ti amerò fino a quando fa beneWhere stories live. Discover now