Capitolo 39

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Passarono i mesi, i ragazzi erano sempre più impegnati con i concerti europei e non solo mentre io con Stella e Irene stavamo sempre a casa attendendo la nascita della bambina.
Ebbene sì era una femminuccia e con Gian avevamo deciso di chiamarla Lucrezia.

"Sere scendi?È pronto!"-gridò Irene dal piano di sotto.
"Arrivo."-urlai a mia volta scendendo subito dopo.
Scesi dal mio amato letto dirigendomi in cucina dove già le mie amiche stavano sedute al tavolo con le pietanze cucinate da Irene davanti a loro.

"Aspettavamo solo te."-disse Stella sorridendomi.
Mi sedetti e cominciai a mangiare ma lasciando qualche cosa dato che non avevo molta fame.
Dopo cena mi alzai e cominciai ad aiutare le ragazze a sparecchiare ma subito mi bloccarono.

"No no Sere. Facciamo noi!Non ti puoi affaticare. Manca poco alla nascita di Lucrezia."-mi sgridò in modo dolce Stella.
Si preoccupavano per me e questa cosa non poteva che farmi piacere.

Annuii poco convinta e andai a sedermi sul divano.
"Noi abbiamo quasi finito. Apri Netflix e scegli qualche bel film strappalacrime."-Urlò Irene dalla cucina.
Aprii la tv e mi collegai su internet.

Dopo aver scelto il film lo feci partire per mettere subito dopo in pausa e aspettare le mie amiche.
Arrivarono con due ciotole stracolme di pop corn e una di esse la avvicinarono a me.
"Questa è per te e Lucrezia."-sorrise Irene.
"Lo sai che non potrei mangiare così tanto."-le ricordai ridacchiando.

Durante tutta la gravidanza avevo mangiato un sacco di dolciumi e salati vari.
Insomma se la bambina fosse nata bella cicciottella sarebbe stato merito di tutti i chili presi.
Cominciammo a guardare il film in totale silenzio.

Già a metà Irene iniziò a piangere.
"Cavolo lui non doveva morire vi rendete conto??"-disse Stella.
"Già era troppo presto!"-commentò Irene.
"Noo."-urlai. Una fitta improvvisa nel basso ventre mi aveva fatta urlare dal dolore tanto da far voltare le mie amiche.
"Come no?È giusto per te che sia morto Sere?"-mi domandò Irene guardandomi sconcertata.

Mi ricomposi e le risposi.
"No non mi riferivo a quello tutto ok!"-le sorrisi.
"Comunque se adesso muore anche lei io vado via eh!"-continuò Stella.
"Noo."-urlai nuovamente sentendo la fitta farai più forte.
"Cosa?Non vuoi che muoia anche lei?"-domandò Irene guardandomi.
"Noo. Ragazze..credo che Lucrezia sia pronta."-dissi ansimando dal dolore.

"CAVOLO SERENA E CE LO DICI COSÌ?"-Irene si alzò dal divano e si precipitò in camera mia per prendere i bagagli miei e della bambina già pronti e poi all'ingresso per prendere le chiavi della macchina mentre Stella mi aiutava ad alzarmi per correre in ospedale.

"Ho provato a chiamare Gianluca ma non risponde!"-disse Stella una volta che salimmo in auto.
Irene mise in moto e corse in ospedale non rispettando neppure i segnali.
"Certo hanno concerto!"-urlai piegandomi subito dopo dal dolore.

Arrivammo in pochissimo tempo e mi fecero passare subito, venni trasportata in una saletta dove vi era una dottoressa che mi visitò e dopo aver riscontrato una dilatazione di 2 cm mi preparò le carte per il ricovero.
Salimmo in reparto e le infermiere mi accompagnarono nella mia stanza.
"Forza Sere. Dai che Lucrezia Fra poche ore sarà tra le tue braccia."-Disse Irene sorridendomi e andando a prendere la borsa in macchina, indossai la camicia da notte aiutata da Stella e scendemmo per il monitoraggio.

Dopo qualche ora mi rimandarono in camera dicendo che il travaglio vero e proprio ancora non era partito e sarei dovuta tornare giù alle 8:00 del mattino seguente e che magari si trattava di qualche dolorino preparatorio.

Salimmo in camera e fortunatamente la stanza che mi era stata assegnata era singola, anche perché in preda ai dolori sicuramente non sarei riuscita a chiudere bocca.
"Gian ha risposto!Stanno arrivando. Ho chiamato anche tua madre e tuo padre e arriveranno domani mattina mentre i tuoi suoceri volevano correre qui ma ho detto loro che ci saremmo state noi."-disse Irene tranquillizzandomi.

Così mi addormentai.
Il mattino seguente a svegliarmi fu Gianluca al mio fianco.
"Buongiorno amore. Sono venuto il prima possibile!"-disse prendendomi la mano.
Gli sorrisi.
"Hai dormito bene?"-continuò.
"Non molto. La signorina qui dentro vuole uscire e non mi ha fatta riposare come si deve."-mi lamentai dati i dolori ancora forti ma sorrisi al pensiero che tra poche ore la piccola sarebbe stata tra le nostre braccia.

Alle 10:00 l'ostetrica salì a chiamarmi ma anziché portarmi per il monitoraggio, date le
contrazioni talmente forti da dovermi fermare ogni due per tre, mi portò direttamente in sala parto.

Nel frattempo i dolori si intensificarono, la dilatazione era aumentata di altri 2 cm facendomi arrivare così a 4 cm, non riuscivo a stare sdraiata, cercavo di camminare per distrarmi ma ad ogni contrazione mi appoggiavo a Gianluca che mi faceva da sostegno.
"Forza piccola!Pensa che tra pochissimo la nostra principessa sarà tra noi!"-cercò di tranquillizzarmi e io non riuscii fare a meno di annuire e ringraziare Dio di avermi donato un ragazzo così.

Dopo aver ricontrollato la dilatazione ed essere finalmente arrivata a 10 cm l'ostetrica mi preparò per il parto.
Alla prima contrazione che mi si presentò cominciai a spingere, Gian mi teneva la testa anche se non riusciva a fare a meno di continuare a guardare la testolina di Lucrezia che stava uscendo.
Arrivarono altre contrazioni e io spinsi fino con una forza che sinceramente non credevo nemmeno di avere.

Sentii la testa e poi tutto il corpicino sgusciare fuori e subito dopo un pianto fortissimo.
Era nata. Avevo dato alla luce mia figlia.

Un turbine di emozioni mi pervase e Gian al mio fianco scoppiò in lacrime lasciando me sul lettino e avvicinandosi al fagottino che ci viene fatto vedere ancora sporco di sangue.
Lo prese in braccio e me lo porse.
Sorrisi guardandola.
"È nata!Sei stata bravissima amore!"-disse Gianluca guardando la piccola e poi me.

"La dobbiamo lavare, ve la riportiamo dopo in camera."-disse un infermiera venendo a prendere la piccola.

Qualche ora dopo mi ritrovai in camera con tutta la nostra famiglia che aspettavamo l'arrivo della piccola Lucrezia!

Dopo un po' bussarono alla porta e una dottoressa fece entrare la culletta con all'interno la piccola.
"Oh ma guardatela che amore!"-disse Irene guardandola da lontano.
"È bellissima."-continuò Piero.
La piccola fece il giro tra le braccia di un po' tutto fino a quando non arrivò nelle mie che la cullarono sotto gli occhi attenti e premurosi di tutti.
Era davvero stupenda una cicciottella di quasi 4 kg con due guanciotte da mordere e un nasino alla francese.

"Adesso siete al completo...tutti e tre!"-disse mia madre facendomi sorridere.
"Si. Adesso ci tocca scendere a casa nostra. Abbiamo li tutte le cose che servono a Lucrezia."-continuò Gianluca.
In quel momento non capivo nulla. Guardavo solo la piccola che avevo tra le braccia e sorridevo.
Sorridevo perché ero felice.
Sorridevo perché ero con lui.
Sorridevo perché finalmente anche io avevo una vita normale.
Ma soprattutto sorridevo perché ero riuscita ad andare avanti e sbloccarmi!

||SPAZIO AUTRICE||
Heylaa!❤️
È stato proprio un parto questo capitolo!😂😉
In ogni caso siamo a -1 dalla fine della storia e poi ovviamente ci sarà l'epilogo e i ringraziamenti!😭❤️
Fatemi sapere nei commenti e se vi va lasciate una stellina ⭐️💭
Buona notte😴🌙 a tutti e al prossimo aggiornamento!🌹

Ti amerò fino a quando fa beneWhere stories live. Discover now