Capitolo 21

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Martina incollata come una sanguisuga a Gianluca.
I miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime a quella scena ma non piansi. Avevo già sofferto parecchio in passato e anche questa ultima batosta non ci voleva proprio.

Rientrai in hotel e mi precipitai in camera. Preparai tutte le mie cose e per la seconda volta, da quando conobbi Gianluca, scappai e ritornai però nella mia Calabria.
Appena l'aereo atterrò respirai profondamente l'aria della mia terra e accesi il cellulare che avevo chiuso in precedenza.

Mi ritrovai con venti chiamate perse da parte di Gianluca, qualche messaggio su whatsapp da parte delle mie amiche e uno da Ignazio e Piero. Ignorai tutto e chiamai mio papà che rispose quasi subito.
"Tesoro!Come stai?"-domandò felice dall'altro capo del telefono. A quelle parole scoppiai a piangere e lo pregai di venirmi a prendere.

Attaccò la chiamata e in meno di mezz'ora arrivò all'aeroporto.
Salii in macchina silenziosamente e per fortuna non mi fece alcuna domanda.
Arrivammo a casa e mamma uscì guardandomi preoccupata. Sempre in silenzio l'abbracciai e scoppiai a piangere tra le sue braccia.
"Tesoro, vuoi raccontarmi cosa è successo?"-domandò mamma accarezzandomi i capelli.

Annuii e salimmo in camera mia. Iniziai a raccontarle tutto tra le lacrime e lei mi abbracciò consolandomi e restando in silenzio. Dopo non molto entrò papà con la mia valigia e mamma gli fa cenno di uscire.
Restammo a parlare per un altro po' finché mamma non scese giù a preparare la cena.

Io rimasi in camera mia e presi il cellulare. Iniziai a girare sui social e notai sulla home Instagram il bollino dei messaggi direct che segnava un sms. Lo aprii e notai che si trattava di un messaggio di Gianluca.

<Ti ho chiamata, ti ho scritto sulla chat normale,su Whatsapp,su Twitter. Non visualizzi né tantomeno riprovi a chiamarmi. Provo qui tanto tentar non nuoce. So quello che hai visto ma credimi che non è come sembra. Tua madre mi ha scritto che sei tornata in Calabria tranquillizzandomi. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, io sono e sarò qui ad aspettarti. Mi spiace solo che la nostra vacanza sia stata rovinata!
Ti amo. Tuo Gian❤️>

Uscii dalla chat non rispondendo e scesi giù dove trovai mamma e papà intenti a parlare mentre preparavano la cena. Decisi di origliare e mi posizionai dietro la porta.
"Secondo me è stata la cosa giusta da fare!"-disse mamma
"Non dovevi chiamare. Hai sbagliato Teresa."-la rimproverò papà. Ma chiamato a chi?

Continuavo a non capire.
"No. Ha sofferto abbastanza. Si vede che ci tiene a lei. Ho fatto la cosa giusta."-sostenne-"va e chiama tua figlia adesso.È pronta la cena."-continuò e papà le sussurrò un si, così io mi precipitai vicino alle scale facendo finta di niente.
"Ah, tesoro sei qui?"-domandò papà vedendomi, io diventai rossa dallo spavento e annuii.Per fortuna non si accorse di nulla.
"È pronta la cena. Arrosto con patate come piace a te."-continuò e io sorrisi seguendolo in cucina.

Appena mamma mi vide sorride ampiamente e mi venne ad abbracciare.
"Tesoro ho fatto il tuo piatto preferito. Devi mangiare."-mi disse e io annuendo andai a sedermi al solito posto.

Mangiai giusto per far felice mamma ma non perché ne avevo realmente voglia. Dopo cena mi alzai e inizio a sparecchiare.
"Tesoro no, lascia faccio io."-disse mamma bloccandomi. Annuii e corsi in camera mia per cambiarmi e mettermi a letto.

Dopo non molto mi addormentai con un unico pensiero in testa:Gianluca.

******
"Amore, solo amore è quello che sento
Dimmi perché quando penso, penso solo a te
Dimmi perché quando vedo, vedo solo te
Dimmi perché quando credo, credo solo in te grande amore
Dimmi che mai
Che non mi lascerai mai
Dimmi chi sei
Respiro dei giorni miei d'amore
Dimmi che sai
Che solo me sceglierai
Ora lo sai
Tu sei il mio unico grande amore"

Venni svegliata dalla canzone de il volo, Grande amore. Mi alzai dal letto e mi guardai intorno in cerca di qualche apparecchio che riproducesse quella canzone. Strano, sembrava provenire da fuori...
Indossai le ciabatte ed uscii sul balcone.

Abbassai lo sguardo e mi misi le mani davanti alla bocca dallo stupore.
Sotto il mio balcone Gianluca con Ignazio e Piero che cantavano questa canzone. Al centro davanti a loro un cuore fatto con i petali rossi delle rose.

Terminò di cantare e iniziò a dirmi delle cose.
"Serena"-cominciò a dire sospirando-"se oggi sono venuto da Parigi fin qui è perché voglio esternare i miei sentimenti e farti capire che di Martina non mi importa. Ti amo e non voglio più nascondere ciò che provo per te. Sai, ho capito una cosa, che quando la vita ti vuole dare un dono meraviglioso ti sorprende e non avverte. A me ha dato te. Voglio accogliere ogni attimo che potrò per deliziarmi della tua presenza. Quando guardo i tuoi bellissimi occhi rimango senza fiato. Mi emoziono sempre. E mi crea un grandissimo imbarazzo che cerco di mascherare.
Voglio te Sere, non contano le altre. Ti ho voluta dal primo momento. Vieni da me e abbracciami, dimmi cosa provi per me. Ascolta il tuo cuore così potrai sentire tutto l'amore che io provo verso di te e che ne sono certo che ricambi. Adesso scendi amore mio. Ti aspetto qui."-finì di dire e i miei occhi si riempiono di lacrime.

Scesi conciata malissimo, ma che importava alla fine, la sua era stata una delle più belle dichiarazioni d'amore.
Mentre scesi frettolosamente le scale incontrai mamma che mi sorrise.
"Vá da lui. Ti ama Sere."-disse e io ricambiai il sorriso. Aprii la porta e mi fiondai tra le sue braccia.
"Ti amo amore mio."-disse abbracciandomi più forte e sussurrandomi parole dolci all'orecchio.

Restai tra le sue braccia per un tempo indefinito fin quando Ignazio non se ne uscì con una battuta che fece ridere tutti quanti.
"Bello sto pigiamino Sere. Le paperelle ti donano."
"Beh, come dargli torto.Le paperelle ti donano sul serio. Sei stupenda."-disse Gian accarezzandomi una guancia.
"Si come no. Sono un mosto appena sveglia."-mi coprii la faccia con le mani.
"Non é vero. Non coprirti."-ribatté.

Lo presi per mano ed entrammo dentro seguiti da Ignazio che si precipitò in cucina per assaggiare i biscotti al cioccolato che mamma era intenta a cucinare, mentre Piero si gettò sul divano a guardare una partita di tennis con mio papà.

Io e Gian andammo in camera mia e ci sedemmo sul letto. O meglio, lui si sedette e io in braccio a lui. Cominciai ad accarezzargli i capelli e lui mi accarezzò la guancia.
"Mi sei mancato."-Gli confessai.
"Anche tu amore mio. Anche tu."-mi disse abbracciandomi. Restammo in quella posizione per tanto tempo.
Quanto mi è mancato.

||SPAZIO AUTRICE||
Heylaaa!🙈❤️
Come state??💋💋
Ho postato prima.😊
Sinceramente non mi piace molto ho scritto di meglio,però questo è solo un capitolo di passaggio🥰🥰.
Allora ve lo aspettavate?🙊
Adesso giuro che mi dileguo ahahaha🤣🤣!
Buona notte e al prossimo aggiornamento❣️😘

Ti amerò fino a quando fa beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora