21. Monterey

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Splendeva il sole, quella mattina sulla US101, nel tratto tra San Francisco e Santa Cruz: il cielo era di un azzurro limpido come non se ne vedeva da tempo. Mentre l'auto procedeva fluida lungo la carreggiata spaziosa, Michael sorrise e scrutò per qualche istante nella direzione di Edward, che guidava rispondendo col medesimo sorriso.

Si era concesso un'intera giornata di ferie, in quel weekend di metà agosto, da accorpare alla domenica libera che gli spettava una volta ogni mille, e ora si erano finalmente messi in viaggio, con l'aria ancora sottile e la strada poco intasata.

Sembrava tornato il ragazzo che aveva conosciuto, il suo Mickey, dopo l'incubo passato nell'ultimo mese. Aveva riacquistato il colorito roseo nel volto, e anche i capelli riccioluti che lo incorniciavano, non addomesticati da qualche sostanza ma lasciati liberi di assumere la loro forma naturale, sembravano persino più luminosi, attraversati da riflessi intensi.

Anche lui si sentiva il cuore un po' più leggero. Sapeva che per Michael la morte di Jake non sarebbe stata facile da digerire, nonostante avesse saputo ciò che stava succedendo durante tutte le ore in cui era restato con lui in quella stanza, a stringere il suo corpo morente tra le braccia. Ma come si può accettare la scomparsa di chi si ama, pur sapendo che essa stessa ha rappresentato la fine di tutta la sua sofferenza? Sapere che non potrai più sentire la sua voce, il calore della sua pelle, avere la sua presenza accanto?

Più di una volta Michael gli aveva confidato, durante le notti e i giorni che Edward aveva trascorso accanto a lui abbracciandolo: «Se non ci fossi tu, impazzirei». Solo adesso lo capiva: gli serviva quel contatto che fisicamente si traduceva con un abbraccio, che aveva forse una miriade di implicazioni psichiche. Non voleva sentirsi solo. La solitudine lo atterriva, lo mandava nel panico. E lui non gli avrebbe mai più permesso di sperimentarla di nuovo.

Lo vedeva più sereno, dopo quasi un mese. Lo vedeva tranquillo, come se in qualche modo stesse tentando di fare pace con la vita. Il fatto che avesse accettato di compiere quel viaggio, per quei due giorni, ne rappresentava la prova. Edward sapeva che Michael desiderava andare a Monterey: nella semplice vista di quel luogo, nel respirarne l'aria, avrebbe ritrovato qualcosa anche del suo amico. E si trovava lì per portarcelo.

I giorni seguiti a quella notte orribile erano stati pieni di desolazione, dopo l'autopsia e il funerale. Michael aveva trascorso intere giornate annientato, drogato di dosi doppie di ansiolitici solo per dormire e non vivere, perché in quei momenti vivere equivaleva a soffrire. Si era ripreso gradualmente, giorno dopo giorno, e lui non ne aveva fatto trascorrere nemmeno uno senza passare a trovarlo, accertarsi che il suo stato depressivo non si aggravasse, dormire accanto a lui per farlo restare calmo, in ogni momento libero che gli lasciava il lavoro.

Anche all'ospedale il clima era divenuto più cupo, a prescindere dalle morti che indisturbate visitavano quel luogo. Non era la stessa cosa quando era un amico ad andarsene, e questo era divenuto Jake per tutti loro, anche se lo avevano conosciuto per poco. Sebbene in apparenza ostentasse maniere brusche e indisponenti, Edward aveva capito sulla propria pelle come fosse impossibile, in realtà, non affezionarsi a quel caratteraccio. La sua morte gli aveva gelato il sangue, come se davvero lo avesse conosciuto da una vita.

Poi erano trascorsi i giorni, e i giorni erano divenuti settimane. Il sole aveva continuato a sorgere e la vita a scorrere; così Michael aveva ripreso in mano la sua, pure se controvoglia, a incontrare i clienti che ancora gli rimanevano e a frequentare il locale per trovarne di nuovi. Non che questo a Edward facesse piacere, ma tale era stata la sua vita fino a quel momento e rappresentava una qualunque forma di reazione.

Quando poi era passato da lui una mattina e gli aveva chiesto di poterlo accompagnare laggiù, lui aveva accettato. «È stato Jake a parlartene?» si era soltanto interessato.

Il dottoreWhere stories live. Discover now