Capitolo 1

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Grazie di aver scelto di leggere questa storia, spero che vi piaccia. ❤️

C'è una leggenda giapponese, di origine cinese, che mi ha sempre raccontato mio padre, anche se lui non era orientale.

La leggenda dice che ogni persona ha la sua anima gemella e loro sono collegate da uno spesso filo invisibile rosso, che non si spezzerà mai per nessuna ragione.

Il protagonista della leggenda era Wei, un ragazzo orfano che desiderava avere una gran famiglia. Ma quando fu grande non aveva trovato ancora la donna giusta, finché non incontrò un uomo vicino al tempio.

Era anziano e aveva una grossa sacca, al che Wei chiese cosa ci fosse al suo interno. L'anziano rispose che lui in realtà era il Dio dei matrimoni e che dentro c'erano dei fili rossi indistruttibili, che legava alle anime gemelle e non potevano spezzarsi.

Wei allora chiese della sua anima gemella e, con suo disappunto, il Dio gli disse che aveva solo tre anni e che avrebbe dovuto aspettare ancora per conoscerla. Allora Wei, appena tornato a casa, ordinò ad un servo di uccidere la sua anima gemella. Il servo però non lo fece, e la ferì alla testa.

Quattordici anni più tardi Wei conobbe un'adorabile fanciulla di cui si innamorò perdutamente. Ella però porta sempre una fascia sulla fronte, così Wei le chiese spiegazioni dopo anni che si sposarono.

La fanciulla gli raccontò che quando era molto piccola era stata attaccata e che le era rimasta una cicatrice, di cui si vergognava molto. Wei, ricordandosi le parole del Dio sul filo rosso, capí che lei era la sua anima gemella e confessò che era stato lui a mandare quel servo.
La fanciulla lo perdonò e si amarono per il resto della vita.

Mio padre diceva che anche io avrei trovato la mia anima gemella e che, una volta incontrati, ci saremmo amati per sempre, come Wei e sua moglie.
Ma mio padre diceva anche che la mamma era la sua dolce metà, eppure ci ha abbandonati per un'altra famiglia. Non le sento o vedo da quando se ne è andato, scappando nel cuore della notte e lasciando un post-it attaccato al frigorifero dove diceva che noi non siamo abbastanza per lui.

Non gli ho mai neanche detto ciao.

Non che avrebbe migliorato la situazione, sia chiaro. È pur sempre l'abbandono di un padre e, probabilmente, gli avrei dato un pugno in faccia. E poi sarebbe intervenuto mio fratello e sarebbe nata una rissa.

Invece lui ci ha abbandonato senza dire niente, e Brendon, mio fratello, se ne è andato dal nostro squallido paesino e ha intrapreso la carriera di fotografo professionista.
E adesso lavora con Shawn Mendes, l'essere più odioso della terra.

E no, non lo conosco. Ma se non fosse per lui mio fratello sarebbe rimasto con mia madre e me, ci avrebbe aiutato a superare il momento difficile ed il vuoto che papà aveva lasciato.

Invece ha fatto il coraggio, è diventato praticamente miliardario e già è tanto se ci sentiamo una volta al mese.

«Hai fatto le valigie?» Mia madre entra nella mia camera, mezza vuota per tutto quello che ho messo nei bagagli.

Ma no, ho sfasciato mezza camera e saltato sulle valigie per farle chiudere per divertimento.

Alzo gli occhi al cielo. «Io non voglio andare in tour con Shawn Mendes.»

«Zoe.» Sbuffa la mamma, sedendosi sul bordo del letto, di fianco a me. «Tuo fratello è stato carino a chiederti di raggiungerlo per l'estate in tour. Avrai modo di fare amicizia e di recuperare il tempo perso con lui.»

«Ma ti lascerò da sola.» Come ha fatto papà.

«Ti chiamerò tutti i giorni.» Mi sorride, dandomi una gomitata nelle costole. «Ahia.»
«Parti domani, non puoi più annullare il viaggio all'improvviso. E ho cercato Shawn su internet... secondo me ti rifai un po' gli occhi.»

«Mamma!» Alzo la voce e scatto in piedi, guardandola furibonda. Poi scoppiamo a ridere. È una sorta di migliore amica: non mi sgrida quasi mai e passiamo tantissimo tempo insieme.

Io ci sono per lei e lei c'è per me.

Alza le mani in segno di difesa e poi si alza. «Volevo solo vedere se eri quasi pronta. Ti lascio sistemare le tue cose.»

Mi sciocca un bacio sulla guancia e se ne va.
Ho chiamato ieri Brendon ed è stato bello sentirlo. Anche se un po' sono arrabbiata con lui, sono felice di rivederlo.

Ma vorrei che in tour con noi, a vedere il mondo, venisse anche mia madre. Invece non può, perché deve lavorare.

Brendon gli ha provato a dire, un paio di volte, che avrebbe potuto aiutarla lui economicamente, ma non c'è stato verso di convincerla.

Controllo in bagno di aver preso i trucchi e lo spazzolino e sulla scrivania di non aver dimenticato nulla. Infondo starò fuori casa per tre mesi.

Intanto mi arriva un messaggio di Brendon.
"Domani a che ora parti?"

Gli rispondo che parto la mattina alle sei. Il paese dove viviamo è a un'ora da San Francisco, così mamma mi accompagnerà domani fino all'aeroporto lì e poi andrò a Toronto.

Il tour del grande -è ironico- Shawn Mendes inizia proprio dal Canada e tra una settimana.

Non ho idea di come mi troverò con lui o con il resto dello staff. Brend ha detto che sono quasi tutti maschi, ma io non mi preoccupo. Non sono tanto carina e nessuno baderà a me.

E poi non mi sono mai innamorata, perché dovrebbe capitare adesso?

«Ho finito.» Scendo le scale e arrivo in cucina, dove mia madre sta apparecchiando per noi due. In realtà quasi non ho controllato, ma lei questo non deve saperlo. E poi, se mi dimentico qualcosa, avrò una scusa per tornare qui e stare qualche altro giorno con lei.

«Non guardarmi in quel modo.» Mi punta il mestolo pieno di sugo contro, ed io arretro di un passo per non macchiarmi. «Non stai morendo e letteralmente milioni di ragazze pagherebbero per stare al tuo posto.»

«Magari è uno stronzo. Perché spendere tempo e denaro per uno stronzo?» Mi sto ovviamente riferendo a Shawn Mendes.

Lei mi lancia un'occhiata di sfida. «O magari è il ragazzo più dolce del mondo. Pensa positivo.»

Anche tu pensavi positivo e guarda come è finita, vorrei dirle, ma non voglio aprire cicatrici non del tutto ricucite.

«Ci proverò.» Le dico in tono ironico, ma non lo capisce, dato che mi sorride.

Passiamo tutta la serata a mangiare e parlare. Lei si raccomanda per domani ed io le racconto come credo saranno questi mesi.

Sorrido quando vado a mettermi il pigiama.
Shawn Mendes... non sai in che guai ti caccerai quando mi conoscerai.

I hadn't planned to fall in loveWhere stories live. Discover now