Capitolo 4

3.1K 144 53
                                    

Mi congelo sul posto appena sento la voce dietro di me. Mio fratello ha lo sguardo di chi ha visto un fantasma, e forse è perché ho dato del coglione a Shawn Mendes, mentre lui era dietro di me.

Scuoto impercettibilmente la testa e mi giro, per guardarlo. Ha un sorriso ironico sul viso e un sopracciglio inarcato.

Eppure mamma aveva ragione: nonostante la mia voglia di dargli uno schiaffo, è un bel ragazzo.

«Tu devi essere Zoe.» Merda, ha anche una bella voce. Ma infondo che mi aspettavo? Di certo non può avere una voce acuta e insopportabile se fa il cantante.

«Wow.» Rispondo ironica. «Tu devi essere l'intelligente di casa.»

Brendon, che è di fianco a me, mi lancia un'occhiataccia. Poi sorride in direzione di Shawn e gli chiede scusa.

«Figurati. Certe persone si rifugiano nel sarcasmo.» Continua a sorridere, ma è evidente a questo punto che è un sorriso più che finto. A quanto pare il signorino è abituato a fingere.

«Altre nella coglionaggine.» Intervengo, appoggiandomi con la schiena al muro. «Alcuni riferimenti a te sono puramente casuali.»

Mendes mi ignora e fissa mio fratello. «Sei sicuro che è lei? Sembrava simpatica da come l'avevi descritta.»

«Solo per pochi.» Non riesco proprio a tenere la bocca chiusa, e mio fratello mi dà una gomitata poco amichevole per farmi stare zitta. Poi dice: «È solo molto imbarazzata. Ti prego di scusarla, Shawn. Non sa proprio come relazionarmi con gli sconosciuti.»

«Tranquillo, Brendon.» Mendes gli dà una pacca sulla spalla. «Non me la prendo, lo sai.»

La situazione è fin troppo facile. Incrocio le braccia al petto e mi fingo interessata. «È vero quello che si dice in giro, che sei gay?»

Brendon chiude gli occhi, nascondendo invano un'espressione infastidita. Shawn scoppia a ridere. «Talmente gay che ieri ho passato la notte con Camila Cabello.»

Faccio una smorfia. «Che schifo, non volevo i dettagli.»

Shawn fa un passo verso di me e ci troviamo improvvisamente vicini. Ignoro il mio sesto senso che dice di fare una battuta, così come ignoro il sorrisetto sulle labbra di Brendon. Quello di Shawn è sempre da prendere a schiaffi. «Allora non fare domande che possono comportare una risposta indesiderata, Zoe.»

Finalmente si allontana. «Adesso devo andare. È stato un piacere, Zoe.»

«Già, l'incontro più piacevole della mia mia vita. Come un palo piantato nel-» Brendon mi tappa la bocca con una mano. Shawn mi lancia un'occhiata basita, poi si incammina lontano da noi.

Lo guardo allontanarsi, poi quando non c'è più traccia di lui, Brendon mi prende poco delicatamente per un braccio e mi conduce fino alla macchina.

«Sei impazzita?» Urla quasi siamo nel parcheggio e ancora dobbiamo salire in macchina. «Io lavoro per Shawn, non puoi fare così!»

«Io lavoro per Shawn.» Scimmiotto, alzando gli occhi al cielo. Sono cosciente che questo mio comportamento può risultare antipatico, ma non è colpa mia se lo odio. Per colpa di Mendes ho perso mio fratello.

Brendon apre la bocca per farmi una ramanzina, ma quello che dico lo lascia senza parole. «E per tua informazione non faccio più motocross da due anni. Due, Brendon. Hai idea di quanto mi conosci?»

Per quanto mi sia mancato, e per quanto sia stato bello abbracciarlo un'ora fa, adesso ho la sensazione di trovarmi davanti ad uno sconosciuto. Infondo io non so nulla di lui, così come lui non sa niente di me. Non so se ha la ragazza, se ama ancora giocare ai videogame, se il suo piatto preferito è ancora l'aragosta, se si porta ancora una nostra foto nel portafoglio come portafortuna. Probabilmente no.

«Zoe io...» Non voglio sentire le sue scuse, così apro la portiera e mi infilo in macchina. Mi chiedo perché mamma non sia venuta. O perché io non sia rimasta con lei.

Neanche due ore e già voglio tornare a casa. Che estate perfetta si presenta davanti a me, vero?

Anche Brendon, dopo qualche secondo, sale in macchina. Accende il motore e senza dire una parola parte in direzione di casa sua.

Solo quando ci fermiamo in mezzo al traffico rompe il silenzio con un sospiro e poi con le parole. «Mi dispiace, per la motocross, avrei dovuto immaginarlo. Ma questo non ti dà il diritto di insulare il mio capo, che tra l'altro non ha fatto niente di male e ha cercato di essere cortese con te.»

«Non ha fatto niente di male?» Sbotto. «Per colpa sua non solo ho perso mio padre, ma anche mio fratello!»

Brendon si morde il labbro. «Non dire così, Zoe. Lo sai benissimo che le cose sono diverse.»

Le lacrime mi offuscano la vista, ma ho ancora un po' di dignità, dato che nessuna ancora mi sta scivolando sulle guance. «Ah si? Perché io non vedo differenze. Lui ci ha abbandonati per una nuova famiglia. Tu per Shawn Mendes. Lui non ci cerca da allora. Neanche tu, hai solo la decenza di rispondere quando ti chiamiamo. La mamma ci è stata di merda, capisci?»

Sta per parlare, ma, di nuovo, lo interrompo. Sono stata zitta due anni, adesso non ho intenzione di fermarmi. «Aveva bisogno di noi, ma tu non c'eri. E adesso all'improvviso te ne esci con questa storia del tour, ci inviti, ma lei non viene. Ed io odio dannatamente tanto te e il tuo stupido capo, perché mamma adesso sta soffrendo anche a causa mia.»

«Sai che io non sono come papà, Zoe.» Il traffico si smuove, così riprendiamo a muoverci. Brend stringe con forza il volante. «Ed ho provato a dire alla mamma che l'avrei aiutata economicamente, ma non ne vuole sentire di santa ragione. Anche io sono triste che lei non sia qui, okay?»

«Non intendevo economicamente, Brendon.» Ribatto, stringendo le braccia al petto. «Quello è il minimo. Intendevo anche moralmente. Non dico che non avrei dovuto inseguire il tuo sogno, ma avresti dovuto essere più presente. Una chiamata in più alla mamma, un ti voglio bene detto. Anche solo per sbaglio.»

Lui non dice più niente, sta zitto, ed io gli risparmio di dire che a scuola non ho più amici, che sono sola eccetto per mia madre. Gli risparmio di sentirsi dire che sua sorella è stata abbandonata dalla sua migliore amica nel momento del bisogno e che le ha messo tutta la scuola contro, che mamma torna a casa una volta si e due no per tutti i turni in più che fa, e che la sua sorellina si sente debole e smarrita.

Gli risparmio anche di dirgli che nonostante questo gli voglio bene e che farei qualunque cosa per un suo abbraccio, ma ovviamente lui non mi legge nel pensiero, così mi stringo le braccia al petto e faccio finta che sia lui.

I hadn't planned to fall in loveKde žijí příběhy. Začni objevovat