Capitolo 26

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Stranamente -o dovrei dire stranamendes?- la festa di Taylor Swift procede molto bene.

Shawn mi rimane vicino tutto il tempo, così come Alessia e mio fratello. Praticamente ci muoviamo in gruppo. C'è solo un momento imbarazzante quando vedo Selena Gomez e inizio ad andare iper ventilazione. Ad Eminem quasi svengo. E quando Ed Sheeran si presenta a me Shawn mi deve tenere perché altrimenti svengo. Ma per il resto fila tutto liscio come l'olio.

O almeno, finché non iniziamo a cenare. E al nostro tavolo che la nostra migliore amica. Camila.
È venuta con un ragazzo che non ho mai visto in vita mai, ma è carino. Infondo non c'è da stupirsi: Camila è così bella che potrebbe prendersi senza problemi chiunque voglia.
Io non so neanche cosa ci faccio qui.

Tutti parlano, ballano e si divertono. E devo dire che lo faccio anche io. «Hai qualcosa qui.» Dico a Camila, mentre mangiamo. Mi indico la guancia e la guardo. È sporca. Non sia mai qualcuno faccia una foto adesso: lei verrebbe con qualcosa sulla faccia.

«Zoe...» Prova a dire Shawn, ma io
gli tappo la bocca con la mano per zittirlo. «Shhh, Mendes. La sto aiutando.»

Lui alza gli occhi al cielo e non dice più niente, così dopo un po' sposto la mano. Camila si pulisce con il tovagliolo. «Adesso sono apposto?»

Scuoto la testa. Ancora non si è pulita.
Camila ritenta, questa volta più forte, e si sbava anche un po' di rossetto. Adesso ha anche delle strisce di rossetto rosso sulla guancia. «Ancora no.» Mormoro, mordendomi il labbro per trattenere una risata. Dovreste proprio vederla, con questa espressione tra il frustato e l'esasperato.

Lei continua. Ad un certo punto interviene anche il suo accompagnatore, che si è presentato ma di cui mi interessa troppo poco per ricordarmi il nome.
«Ma come diavolo è possibile che non si toglie?» Esclama lui, più esasperato di Camila.

«È un neo.» Borbotta Shawn, zittendo tutti.

«Ah.» Sussurro piano; Camila mi lancia un'occhiataccia, soprattutto quando si specchia con la brocca d'argento e vede le condizioni del suo rossetto.

Si alza e corre in bagno, ma almeno non mi salta addosso per aggredirmi.
Shawn trattiene una risata e mi prende la mano da sotto il tavolo. Io gli sorrido e gliela stringo. Mi sembra così naturale adesso stringerli la mano o arruffargli i capelli. Ancora non ho detto a mia madre cosa c'è tra noi, sempre detto che ci sia qualcosa, ma sono sicura che quando lo saprà farà i salti di gioia.
Non si può dire lo stesso di Brendon.

Io e Shawn ci alziamo anche per ballare, ad un certo punto. Tra la terza portata di primo e la prima portata di secondo. Ho la pancia così piena che dico che devo andare in palestra per almeno un mese per smaltire. «Allora inizia a smaltire adesso. Andiamo a ballare.» Shawn mi porge la mano, che accetto volentieri.

Ringrazio Dio che Barbara mi ha insegnato a muovermi un po', perché tantissime persone ci stanno guardando. Camila e company compresa. Shawn mi fa fare una piroetta e mi trattengo dal ridere.

Come ho fatto a odiarlo per anni? È una persona così dolce e gentile.
Merita l'amore di tutti.

«Sei migliorata molto in tre giorni.» Mi sussurra all'orecchio, appena finita un'altra piroetta.

Gli faccio una piccola linguaccia, che lo fa scoppiare a ridere. «È Barbara che non sa insegnare.»

«O sei tu che non sapevi ballare.» Ribatte, portandomi un po' più vicino a lui. Mi mordo il labbro. È vero. Però non mi piace quando mi dicono che non so fare qualcosa, anche se è la verità. Mi fa sentire incapace e soprattutto inutile.

Mi limito ad annuire e non diciamo più niente. Però Shawn mi sorride per tutto il tempo ed io non riesco a non ricambiare.
Quando mi guarda fatico anche a reggermi in piedi. O a non sciogliermi.

«Torniamo di là?» Mendes si riferisce al tavolo, dove hanno già portato la seconda portata di secondo. L'ho già detto che questa serata è peggio di un matrimonio?

Annuisco e trattengo uno sbuffo. «Se proprio dobbiamo.» Non voglio ritornare al tavolo con Camila. Il suo accompagnatore sembra simpatico, ma lei mi sta proprio all'altezza della gola. Per non dire altro.

E poi Brendon si sta comportando in modo strano. Ogni volta che lo guardo distoglie lo sguardo. Forse è perché sono qui con Shawn e noi due insieme non gli stiamo proprio a genio. Non trovo un altro motivo. In più c'è  Jordan, che continua a provarci con me. Ha provato a imboccarmi ad un certo punto e Shawn ha dovuto chiedere a Brendon di fare scambio posto con lui. Così Jordan adesso è difronte a me in un tavolo rotondo, quindi lontano. E Shawn è sollevato.

Adesso che ci penso chi ci vede dall'esterno può pensare che siamo un po' pazzi e che abbiamo qualche ruotella fuori posto. Io non li correggerei di certo: la penso proprio così.

Quando siamo al dolce Taylor si alza per fare un brindisi. Le danno anche un microfono per farsi sentire da tutti: saremo almeno in settecento. E la stanza da pranzo dove siamo sembra una sala reale.

«Vorrei ringraziare tutti i presenti oggi.» Alza il calice di champagne, che intanto i camerieri stanno portando ad ognuno di noi. «Ho organizzato questa festa per rivedere vecchi amici, nuovi e divertirci. Ma soprattutto per festeggiare il mio nuovo sponsor, durante il mio terzo tour!» A Taylor gli occhi brillano di felicità e sono felice per lei.

Ci ho scambiato sì e no due parole, ma sembra una ragazza davvero in gamba e simpatica. Shawn aveva ragione: sembra anche molto simile ad Alessia.

Tutti si girano verso un tavolo, che è davanti a tutto. Io non riesco a vedere chi ci è seduto, ma mi alzo insieme agli altri per brindare. Alziamo tutti i calici pieni zeppi di champagne. «Facciamo tutti un applauso a Brian Lewis!»

E a sentire il suo nome, il calice di champagne mi cade dalle mani. Mi giro a guardare Brendon, che ha lo sguardo basso. Lui lo sapeva.

Tutti si girano verso di me, Brian compreso. Shawn mi dice qualcosa, ma non riesco a sentirlo. Ho le orecchie otturate, così come la gola: non riesco a parlare.

Riesco solo a pensare che l'uomo di fianco a Taylor Swift, che mi fissa proprio come gli altri, non è altro che l'uomo che mi ha abbandonato. Mio padre.

I hadn't planned to fall in loveWhere stories live. Discover now