Capitolo 35

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Io sono innamorato di una psicopatica.

Le parole di Shawn alleggiano nel vuoto per almeno cinque minuti. Alessia ha gli occhi spalancati e io sono immobile, incapace sia di muovermi che di parlare.

È proprio Mendes a rompere il silenzio, quando il mio cuore smette di battere come se avessi la tachicardia. «Mi dispiace per qualunque motivo tu ce l'abbia con me, Zoe. Ti giuro che ti lascerò stare per il resto della vita se quello che hai detto ieri non è sul serio vero. Ma se lo è... per favore, aprimi la porta.»

C'è una persona, dentro di me, che mi dice di alzarmi, di aprire e di baciarlo. Di dirgli che lo amo anche io e che non voglio più prendermela per cose inutili.
Ma c'è anche un'altra persona, dentro di me, che sa che la parte buona è stata ferita troppe volte. Che Shawn può essere un manipolatore. E che devo lasciare perdere.

Ho sempre seguito la parte buona, con mio padre, con Brendon, con Shawn e anche con i miei amici al liceo, all'inizio. E tutti in qualche modo mi hanno distrutto, facendomi sentire inutile e sbagliata.
E non voglio sentirmi mai più così.

Scuoto di nuovo la testa, mentre trattengo un singhiozzo. Deve andarsene. Non siamo quelli giusti. Lui ha bisogno di una persona seria, non di un disastro.

Ed io ho bisogno di qualcuno che rida con me e non di me.

«Va bene.» Continua Shawn, dopo qualche secondo. Ti prego, smettila di parlare. Non mi faciliti le cose, penso mentre sono in lacrime. Alessia mi stringe a sé e appoggio la fronte sulla sua spalla, mentre entrambe lo ascoltiamo. «Allora io... io vado.»

«Zoe.» Mi chiama piano Alessia. Alzo lo sguardo verso di lei e vedo anche che, come me, ha le lacrime agli occhi. «Vai da lui. Non fartelo scappare.»

«Mi farà soffrire.» Sussurro, con voce spezzata. «Mi romperà più di quanto io già non sia.»

Alessia inarca un sopracciglio. «Perché adesso stai bene? Zoe, sono stufa dei vostri tira e molla. Vi siete appena detti che vi siete innamorati l'uno dell'altra, dovreste fare la pace e non lasciarvi così.»

Forse posso fare un ultimo tentativo. Sentire cosa ha da dire, per lo meno.
«Va bene.» Mi schiarisco la voce. «Vado a... vedere perché ha detto quelle cose.»

Alessia fa un sorriso a trentadue denti, mentre io rimango seria. Mi alzo con le gambe che tremano e mi asciugo i palmi sudati sui pantaloni circa cinque volte mentre vado davanti la sua stanza.

La mia amica va nella sua camera, dicendo che poi vuole sapere tutto. Rido e annuisco.

Mi ritrovo davanti alla camera di Shawn dieci secondi dopo. La risata mi muore sulle labbra. Non mi sono mai dichiarata a nessuno. Non mi è mai piaciuto nessuno, in verità.
Cosa diavolo devo dire?

Busso, dondolandomi sui talloni. Magari non apre. Magari mi schifa adesso, perché gli ho fatto pensare che non è vero che lo amo.

Dio Mendes, uccidimi per favore.

In un batter d'occhio la porta si apre e mi ritrovo uno Shawn dall'aria annoiata davanti. Poi mi riconosce e sembra illuminarsi peggio dell'albero di Natale alla vigilia.

«Zoe.» Mormora sorpreso. Infondo ha aspettato per cinque minuti che gli aprissi, ma non l'ho fatto.

«Sì, è il mio nome.» Cerco di essere come al solito, solo per sciogliere un po' il ghiaccio.
O forse è perché voglio semplicemente essere me stessa, con lui. Se è sul serio innamorato di me, ama anche questo. O meglio, soprattutto questo.

Shawn sorride. «Vuoi entrare?»

Quando incrocio i suoi occhi sento che la temperatura corporea sta aumentando. Immagino sia uno dei sintomi della malattia mortale che chiamano amore. Ma, per qualche strano motivo, mi piace. Mi piacciono anche i suoi occhi castani: sono semplici, comuni. Non ho mai pensato che qualcosa di così comune potesse essere anche così particolare. È un controsenso, me ne rendo conto, ma se lo vedesse e vi innamoraste dei suoi occhi capireste. «Ovviamendes.»

Si scosta e io entro, a disagio. Infilo le mani nelle tasche dei jeans, giusto per fare qualcosa. Come dovrei comportarmi? Forse le persone normali in queste situazioni si saltano addosso, si baciano o cose così, ma non io. Io ho bisogno di fare chiarezza nella mia mente.

Osservo la sua stanza, che non è cambiata di una virgola da ieri. «Come mai sei qui?» Shawn si schiarisce la voce e solo in quel momento mi decido a girarmi a guardarlo.

«Credo che tu lo sappia.» Mi appoggio con una spalla al muro, giusto in caso mi senta svenire. Almeno non mi verrà un bernoccolo sulla nuca. «Ieri sei stato abbastanza crudele.»

Boccheggia per qualche secondo in cerca di parole. «È per questo che sei scappata?»

Faccio segno di sì con la testa, mentre guardo da un'altra parte. «Deciditi. Ti faccio schifo o sei innamorato di me?»

Spero che capisca che non ci sono mezze misure. La risposta che mi darà adesso è la definitiva. Se gli faccio schifo, mi ha perso per sempre. Se è innamorato di me, mi ha preso per sempre.

«Certo che sono innamorato di te, Zoe.» La sua voce è fredda e quando mi giro a guardarlo ha la fronte corrucciata. «Ho finto con tuo fratello. Cosa dovevo dirgli, che sono innamorato di te mentre tu ascoltavi e ancora non lo sapevi? O che in questi giorni volevo chiederti di diventare la mia ragazza? Ho dovuto, tu non hai idea di quanto abbia voluto dargli un pugno sul naso quando rideva.»

«Tu... tu volevi...-» Balbetto, gli occhi praticamente mi sono usciti dal cranio. Mi voleva chiedere di fidanzarci. Dio Mendes, mi sento svenire.
Ho bisogno di un estintore.
Immediatamendes.

Shawn annuisce, avvicinandosi a me. Si sporge per darmi un bacio sulla fronte. «Volevo chiedertelo ieri sera, in realtà. Durante il concerto e davanti a tutti. Ma tu non sei venuta.»

Abbasso gli occhi, mortificata. Ho rovinato tutto. Avrei dovuto capire che le sue erano bugie per proteggermi, e che probabilmente aspettava che ci fossi anche io per dire a mio fratello quello che c'è tra noi.

«Non è colpa tua.» Sussurra piano Shawn, prendendomi il mento con due dita e alzandomi il viso, in modo da guardarci negli occhi. «Ti ho ferito e mi dispiace. Ma non intendevo farti stare male. Amo quando fai battutine, sei ironica e psicopatica. Mi metti sempre di buon umore. Mi fai vivere meglio la vita. Se il mondo fosse pieno di persone come te, Zoe, sarebbe il paradiso. Starebbero tutti bene.»

Mi lascia un altro bacio sulla fronte. «Non so come fai, ma quando sorridi il mondo è un po' meno una merda. Quando ridi lo fanno anche gli altri, quando fai figure invece di mortificarci al tuo posto tu riesci a farci ridere e pensare "perché non succede anche a me?". Vorrei essere una persona bella come te, Zoe. Tu non sei solo bella fuori. Certo, amo il tuo viso, la tua voce, il tuo corpo. Ma è il dentro la meraviglia. È il tuo carattere che mi ha fottuto il cervello.»

«Shawn...» Biascico: ho le labbra secche e mi sento incapace di parlare. «Sii mia, Zoe. Non solo per alcune notti o alcuni momenti. Sii mia sempre e per sempre.»

Lo guardo negli occhi, mentre mi alzo sulle punte e premo le mie labbra sulle sue.

Forse non ho programmato di innamorarmi, ma questo è il cambio di programma più bello che mi sia mai capitato.

I hadn't planned to fall in loveWhere stories live. Discover now