7. Mi piace la comodità

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Come si fa a perdere le staffe in così breve tempo?

Riesce sempre a mettere a dura prova la mia pazienza. Nonostante tutte le mie buone intenzione, non riesco a rimanere calma per più di un minuto in sua presenza.

Sarà sicuramente il suo atteggiamento da stronzo e il suo tono arrogante a farmi dimenticare le buone maniere.

Mi rigiro nuovamente sul letto, coprendomi con le lenzuola la testa, chiudendo le palpebre.

Ovviamente la prima cosa che mi viene in mente sono i suoi occhi azzurri e la sua espressione  seria.

Lo odio!

Si è infiltrato anche nei miei pensieri...

<<Sara?>>

Devo farmi vedere da qualcuno.

Non è possibile che adesso immagini anche la sua voce.

<<Sara?>> mi alzo di colpo dal letto, non appena mi rendo conto che non è un illusione.

Il moro è veramente dietro la porta e mi sta realmente chiamando.

Mi avvicino alla porta un po' incerta, con la mano raggiungo la maniglia e lentamente la abbasso, fino ad aprirla leggermente.

Sto facendo una grandissima cazzata!

Avrei dovuto mandarlo a quel paese, invece faccio l'esatto opposto.

Lo accolgo con un sorriso stampato, fregandomene della piccola discussione che abbiamo avuto.

Brava Sara!

Continua a farti rispettare, stai andando benissimo...lui è pentito!

<<Dimmi?>> cerco di avere un'espressione seria, e di non fissare i suoi addominali scolpiti, concentrandomi sui suoi occhi.

Troppo ben di Dio

<<Non ho sonno>> ammette poco dopo, lasciandomi perplessa.

È venuto da me per dirmi questo?

<<Quindi?>> mormoro, incuriosita dalla sua presenza davanti alla mia porta.

<<Ti va di farci un po' di compagnia?>>chiede, facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa.

<<Ok>> cerco di nascondere il mio entusiasmo, anche se il mio sorriso e il mio tono mi hanno tradito.

Andrea finalmente ha deciso di trattarmi come una persona.

<<Ti aspetto in cucina, cerca di indossare qualcosa di vecchio>> indica il mio squallido pigiama a fiori. Annuisco immediatamente, abbassando il capo, per nascondere il rossore causato dalla vergogna.

🌺🌺🌺

<<Aggiungi cinquecento grammi di farina>> osservo incantata il moro che asciuga il tavolo con le sue braccia tatuate.

Dio quanto è sexy.

<<Passamela>> mi porge la sua grande mano, un po' titubante gli porgo la farina, beandomi del suo tocco leggero.

È morbida e calda la sua mano.

<<Mi servono le uova>> annuncia poco dopo riportandomi bruscamente alla realtà.

Vorrei guardalo e basta.

<<Arrivo>> prendo le uova dal frigo, tornando nuovamente in soggiorno.

Il mio coinquilino è uno stronzoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin