28. Piange perchè si sente in colpa.

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Sono delusa e amareggiata.

Non potevo di certo immaginare una reazione simile da parte di Andrea!

<<Non ti merita>> afferma Brian approfittando della situazione.

Mordo il labbro inferiore, cercando di rimanere calma, di fronte a quest'uomo che aveva premeditato tutto.

<<Non aggiungere altro>> sbotto, alzando la mano in aria per zittirlo.

Decido di seguire Andrea, e chiarire questo terribile malinteso e farlo calmare almeno un po'.

Non ho fatto nulla di male adesso.

Quindi do le spalle a Brian, affrettandomi a raggiungere il moro, con la speranza che non sia propria andato via.

Non appena esco dalla cucina, i miei occhi iniziano a perlustrare la sala, caccio subito un sospiro di sollievo, quando scorgo le sue spalle larghe.

A passo svelto, riesco a raggiungerlo e a catturare l'attenzione, porto una ciocca dietro l'orecchio, trovandomi a disagio di fronte a tanta serietà.

<<Possiamo parlare?>> trovo il coraggio di dire, afferrando il suo braccio muscoloso.

<<Parliamo>> inumidisce le labbra, inchiodandomi con le sue iridi blu.

<<Ha esagerato non lo nego. Però sono stata piuttosto chiara con lui. Non credi?>> deglutisco mandando giù il groppo in gola.

<<Mi dispiace. Non era mia intenzione trattarti in quel modo. Ho perso il controllo.>> ammette, tirandomi a sé per abbracciami. Mi lascio abbracciare, nascondendo il viso, nell'incavo del suo collo.
Inspiro il suo profumo dolce, lasciandomi cullare dalle sue carezze.

<<Torniamo dentro>> sussurra al mio orecchio, baciandolo delicatamente.

<<Mi prometti che lo ignorerai?>> mormoro, puntando lo sguardo su di lui.

<<Si>> afferma, posandomi un ultimo bacio sulle labbra prima di distaccarsi completamente.

Adesso sono più tranquilla.

Rientriamo nuovamente in cucina, sgrano gli occhi non appena vedo Brian senza giacca, con un grembiule indosso, che affetta la cipolla. Imprecando non appena l'acidità della cipolla inizia a fare effetto, piangendo come un bambino.

Voglio pensare che stia piangendo perché è realmente dispiaciuto.

Si, piange perché si sente in colpa, lo dirò al moro più tardi.

<<Eccoci>> annuncio attirando l'attenzione di quest'ultimo che si affretta ad asciugarsi la guancia con il dorso della mano.

<<Ho già tagliato la cipolla>> ci informa, mettendola dentro la padella.

Sa cucinare?

Ma non fa' tutto Carmela?

<<Quante?>> interviene il moro, avvicinandosi a Brian.

<<Tre>> ribatte afferrando due peperoni, che inizia a tagliare, stranamente senza insultare o offendere qualcuno.

Ma è successo qualcosa in mia assenza?

<<Bene, Sara puliamo il pollo>> mi avvisa il moro prendendo le cosce di pollo dal frigo.

<<Puoi farlo anche da solo. Sara potrebbe aiutare me>> interrompe nuovamente la tranquillità, con la sua solita aria da arrogante.

Il mio coinquilino è uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora