40. Epilogo

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Un'altra lacrima scivola sulla mia guancia , quando vedo il pinguino reale, lamentarsi e scappare dalla foca che continua ad inseguirlo.

Ma perché la natura è così crudele?

Porto sulle bocca una manciata di popcorn, guardando con attenzione questo documentario, dimenticandomi del volume troppo alto che  potrebbe disturbare Francesco.

Mi sdraio sul divano quando noto che la ciotola è completamente vuota, coprendomi con il plaid.

Osservo lo schermo, fino a quando i miei occhi non si appesantiscono, caccio uno sbadiglio, stiracchiandosi un po' prima, di cadere tra le braccia di Morfeo.

<<Sara?>> un piccolo lamento fuoriesce dalle mie labbra quando mi rendo conto, che qualcuno sta disturbando il mio sonno.

<<Sara?>> schiaffeggio l'uomo che ha deciso di interrompere il mio sonno, girandomi a pancia in giù.

<<Cazzo Sara, attenta>> spalanco gli occhi, per lo spavento alzandomi di colpo dal divano.

<<Ma devi sempre urlare?>> rispondo al moro, che oggi ha deciso di rompermi le scatole.

<<E tu? Vuoi uccidere nostra figlia?>> chiede indicando il mio pancione, che sta scoppiando.

Direi che più che normale che è così grande sono già al settimo mese.

Una bellissima feminuccia che si chiamerà Camilla.

Che somiglierà tutta alla sua splendida madre.

<<In che senso?>> domando con un cipiglio, grattandomi la nuca.

<<Dio ma con te è tutto fiato sprecato>> sbotta mettendosi in piedi, dirigendosi in cucina in fretta e furia.

Ma è lui quello incinto?

Decido di seguirlo, poggiandomi sulla parete della cucina, per osservare meglio i suoi movimenti.

Mi sembra di rivivere un ricordo, Andrea che cerca disperatamente qualcosa da mangiare, imprecando a bassa voce quando non trova nulla che lo soddisfi.

Faceva la stessa cosa nella vecchia casa, l'unica differenza è che adesso gli cucino io la cena.

Almeno ci provo.

<<Prova dentro il forno>> propongo, il moro si limita a chiudere l'anta del frigo, aprendo quella del forno.

<<Grazie>> sussurra, stampandomi un bacio sulle labbra, quando vede la lasagna al pistacchio che gli ho preparato.

<<Di nulla>> ribatto, rivolgendogli un sorriso.

Mi sembra strano vivere con lui adesso, stento ancora a crederci.

Se ripenso al giorno in cui credevo di averlo realmente perso, potrei piangere di nuovo, è stato orribile.

Ti rendi conto dell'importanza di una persona solo quando la perdi. Ed io mi sono resa conto troppo tardi degli sbagli che ho commesso.

Per fortuna il destino ha deciso di regalarmi un'altra opportunità. Perché due settimane dopo, Andrea è rientrato in caso, con in mano un solo bagaglio. Non appena i miei occhi hanno incrociato i suoi, gli sono saltata addosso, scoppiando in lacrime come una bambina.

Tutta colpa degli ormoni.

<<Sara? Mangi con me si o no?>> domanda spazientito, sventolandomi una mano davanti al viso.

<<Si, no il medico mi ha detto di mangiare con moderazione>> mi affretto a dire, scuotendo la testa, per cacciare via tutti questi pensieri.

<<Però ti faccio compagnia>> aggiungo, sedendomi accanto a lui.

<<Che cosa stavi guardando?>> chiede, portando alla bocca un pezzettino di lasagna.

<<Un documentario sui pinguini reali>> affermo, osservando incantata il moro, che diventa ogni giorno sempre più bello.

<<Mi auguro che nostra figlia, non sia strana come te>> ribatte, gli schiaffeggio la spalla, offesa dalle parole che ha pronunciato.

Io non sono strana!

<<Francesco sta dormendo?>> cambia discorso, puntando lo sguardo sulla camera di nostro figlio, che adesso sa chi è suo padre.

Per fortuna l'ha presa bene la notizia, è saltato subito tra le braccia di Andrea, urlando come un matto la parola " Papà". Complimentandosi poco dopo con me, per l'ottima scelta che ho fatto.

È stato imbarazzante.

<<Si è andato a letto presto>> gli dico, portando una mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio.

<<Sei stanca?>> mi accarezza la guancia dolcemente, puntando lo sguardo sul mio viso.

<<Si>> biascico, stropicciandomi gli occhi, per cacciare via le lacrime.

<<Perché continui ad aspettarmi?>> domanda, alzandosi dalla sedia.

<<Perché voglio assicurarmi che torni. Metti che un giorno non rientri, perché hai incontrato una bellissima cliente>> affermo, alzandomi, quando capisco le intenzioni di Andrea.

<< Non succederà, ho occhi solo per te>> mi rassicura, prendendomi in braccio, allaccio le braccia sul suo collo, inspirando il suo profumo dolce.

<<Beh io intanto ti aspetto, non si sa mai>> ribatto, poggiando la testa sul suo petto, per poter sentire meglio i battiti del suo cuore.

<<Va bene>> trattiene a stento una risata, mi lamento quando mi rendo conto che il signorino si sta prendendo gioco di me.

<<Non ridere>> sibilo, lamentandomi per l'ennesima volta, quando vengo adagiata sul letto.

Volevo dormire tra le sue braccia.

<<Buonanotte>> mormora, schioccandomi un bacio sulle labbra.

<<Rimani qui, domani sparecchio io>> lo prego, tirandolo verso di me.

<<Va bene>> si sdraia accanto a me, stringendomi tra le sue braccia, baciandomi con dolcezza la fronte.

<<Ti amo>> sussurra, accarezzando dolcemente la mia pancia.

<<Ti amo anch'io>> mi affretto a dire, premendo le labbra sulle sue.

Sono felice.

Molto felice.

Ciao a tutte
Questo è l'ultimo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Da domani inizierò con lo spin-off , l'ho trovate già nella mia bacheca si intitola "Il detenuto"
Voglio ringraziarvi, per aver letto la storia che ho scritto, per i commenti che sono stati di grande aiuto per me.
Senza di voi questa storia non esisterebbe. Quindi un grosso applauso va a voi lettrici, che mi avete incoraggiata.
Vi voglio bene, spero di poter leggere ancora i vostri commenti, di vedervi nelle altre storie. Detto questo vi auguro una buona domenica.

Un bacione a tutte❤️❤️❤️

Il mio coinquilino è uno stronzoWhere stories live. Discover now