Prologo

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        Jessica

La mia è vita facile e perfetta, non ho mai dovuto lottare o impegnarmi per ottenere qualcosa, sono sempre riuscita ad avere tutto grazie alla fantastica carta di credito del mio adorato papà.

Ha sempre cercato di accontentare ogni mio capriccio, pur di non farmi soffrire, dopo la perdita di mia madre, morta in un tragico incidente ha cercato in tutti i modi di farmi vivere in una campana di cristallo.

È solo grazie a lui, se oggi riesco ad andare avanti, mettendo da parte il mio passato concentrandomi solo su me stessa.

O perlomeno ci provo, fingendo con me stessa e con il mio papà che tutto vada davvero bene.

Come adesso che cammino a testa alta per dirigermi nella mia classe, sorridendo ad ogni sfigato o sfigata che mi guardano o intralciano il mio cammino.

Giungendo finalmente nella mia classe, contenta di prendere posto nel mio adorato banco, in cui mi siedo ormai da ben quattro anni.

Saluto il mio assistente Tommy, che anche quest'anno dovrà aiutarmi con lo studio.

Quasi non svengo quando nel mio banco vedo un ragazzo seduto, proprio nella mia sedia, a ridere con altri due compagni di scuola.

Come si è permesso?

Chi gli ha dato il permesso?

Non io! Sono appena arrivata.

Spingo Mary, raggiungendo a passo felpato il maleducato che si è permesso di mancarmi di rispetto.

<<Scusami.>> interrompo la sua conversazione piazzandomi davanti a lui, che per un attimo osserva il mio corpo, messo in mostra da un vestitino di Dior, beige in pizzo.

<<Si?>> inarca un sopracciglio, sorridendo, osando persino prendersi gioco della sottoscritta.

<<Spostati>> gli ordino senza giri di parole, incrociando le braccia al petto nell'attesa che alza il sedere dalla mia sedia.

<<No>> spalanco la bocca, sorpresa dalla sua risposta e dall'atteggiamento che ha assunto.

Come si permette?

Lui non sa chi sono io!

Jessica Crespi, la ragazza più amata e invidiata della scuola.

La regina indiscussa!

<<Spostati>> ripeto, questa volta lanciandogli un occhiataccia, sorridendo alla professoressa che è appena entrata in classe.

<<Ti ho detto di no. Se vuoi sederti ti siedi, altrimenti cazzi tuoi.>> sbotta, girandosi guardando la professoressa, lasciandomi lì in balia di me stessa.

Ti odio.

Questa me la pagherai, molto cara!

<<Signorina Crespi si sieda>> mi ordina la professoressa, alzo gli occhi al cielo arrendendomi alla brutta situazione che si è creata, sedendomi nel mio nuovo posto.

Non finisce qui.

💄💄💄

<<Papà, è successa una cosa orribile>> mi lamento non appena entro dentro casa, salutando il mio maggiordomo, Timmy che prende subito la mia amata borsa.

<<Un ragazzo maleducato e arrogante, mi ha mancata di rispetto>> spiego, dirigendomi in bagno per lavarmi le mani, dando un'occhiata veloce  al trucco e ai capelli biondi ancora perfettamente in ordine, lisci come la seta.

<<Mi ha umiliata.>> continuo a parlare, uscendo dal bagno, salutando la cameriera, che sta già sistemando la tavola, stranamente apparecchiata per tre.

Ma abbiamo un ospite?

<<Non ti ho umiliata.>> sbuca dal nulla, il ragazzo che ha osato mancarmi di rispetto. Accompagnato da mio padre, che sembra felice della sua presenza, per nulla interessato alla mia disavventura.

Venere aiutami tu!

Svegliami da questo brutto sogno.

<<Papà che ci fa lui qui?>> chiedo ignorando il ragazzo dagli splendidi occhi azzurri, con un sorriso che farebbe invidia anche a Zac Efron.

<<Figlia, mia ti presento Andrea.>> dichiara, dando una pacca alla spalla al mio compagno di classe.

<<Lo so già>> rispondo acida, fulminando con lo sguardo il mio compagno che sicuramente avrà fatto il lavaggio del cervello a mio padre.

<<Come? Ma io non ti ho detto nulla>> ribatte, un po' sorpreso dalla mia affermazione.

<<Papà è il mio compagno di classe>> spiego, lanciando un occhiata truce ad Andrea, che non smette di sorridere.

<<Tesoro, é molto altro Andrea.>> afferma, facendomi aggrottare le sopracciglia.

È il mio nemico giurato.

Si sa già anche questo.

<<Sono il tuo nuovo fratellino>> si intromette Andrea che a causa della sua affermazione, mi lascia senza forze, obbligandomi a sedermi nella poltrona.

<<Sorpresa!>> esulta mio padre, alzando le braccia al cielo, ignorando la mia espressione contrariata.

Perché non me ne ha parlato prima?
Meritavo di saperlo prima.

Timmy chiama un ambulanza sto per avere un malore!!!

Ciao a tutte ragazze❤️
Se vi è piaciuto questa storia, la trovate nella mia home, si intitola l'esatto opposto.
Fatemi coda ne pensate un bacio❤️

Il mio coinquilino è uno stronzoWhere stories live. Discover now