36. Quell'uomo è mio!

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Indosso gli occhiali da sole non appena i raggi del sole colpiscono il mio viso.

Continuando ad osservare la scena che si presenta, Andrea che spinge mio figlio nell'altalena.

Un quadro perfetto.

Distolgo lo sguardo non appena mi accorgo, che sto fissando il suo fondoschiena perfetto.

Ma proprio quando mi concentro su mio figlio che sembra divertirsi parecchio, noto l'arrivo di una donna che sembra molto interessata ad Andrea.

Brutta troia.
Quell'uomo è mio!

I miei nervi toccano livelli inauditi quando noto Andrea sorridere.

Mi alzo di scatto pronta a proteggere la mia famiglia da quella spezza famiglia.

<<Amore mio, che combini?>> spintono leggermente la donna che voleva assaltare il mio uomo, con le sue unghie tinte di rosso.

Stringo le braccia di Andrea, schioccandogli un bacio sulla guancia e rivolgendo un sorriso finto alla donna che sembra dispiaciuta da questa scoperta.

Trovati un altro uomo.

Questo è già occupato.

<<Stavo parlando con Giulia>> afferma indicando la donna che sembra piuttosto infastidita dalla mia presenza.

C'è l'hai scritto in faccia!

Sei una donna che li sotto ha il mappamondo.

Quanti uomini hai strappato dal loro matrimonio?

Quanti?

<<Piacere sono Sara, la futura moglie>> fulmino con lo sguardo Giulia, che adesso si arriccia una ciocca rossa.

<<Sara tutto bene?>> il moro mi guarda con un cipiglio, piuttosto sorpreso dalla mia affermazione.

L'ha fatto anche lui.

<<Si benissimo tesoro>> allaccio le braccia sul suo collo, schioccandogli un altro bacio sulla guancia.

<<Io vado è stato un piacere>>rivolge un sorriso da oca, ad Andrea che lo contraccambia.

<<Sei uno stupido>> sbotto offesa, schiaffeggiandogli il braccio.

<<E tu sei gelosa>> ribatte, pizzicandomi il fianco, rivolgendomi un sorriso divertito.

<<Non sono gelosa. Non voglio che ti distrai, siamo qui per un motivo>> lancio un occhiata a Francesco che ci osserva incuriosito.

<<Francesco tua madre è gelosa>> ripete a mio figlio che annuisce dando ragione a quello stronzo di suo padre.

<<Io non sono gelosa>> chiarisco, schiaffeggiando per la seconda volta il braccio muscoloso di Andrea.

<<Ti crediamo>> mi prende in giro, stringendomi  tra le sue braccia, spostandomi una ciocca bionda dietro l'orecchio.

<<Credo che ben presto tu mi perdonerai>> sussurra al mio orecchio, una scia di brividi percorrono il mio corpo, non appena il suo fiato caldo si infrange sulla pelle del mio collo.

<<B-bene, andiamo a prendere...un gelato>> urlo, allontanandomi dalle grinfie di Andrea.

Ho bisogno di aria.

Devo respirare.

Sventolo una mano, davanti al viso per rinfrescarmi, sotto lo sguardo attento dal moro che sembra divertito dall'effetto che continua a farmi.

Il mio coinquilino è uno stronzoWhere stories live. Discover now