Capitolo 25 - Colpa degli zuccheri

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Da quando ho mandato il ragazzone a farsi benedire in modo colorito ieri, non l'ho più sentito, non mi ha chiamata, non mi ha cercata e conoscendolo sapevo che sarebbe andata così, perciò con l'umore sotto i piedi, zero voglia di socializzare o altro, mi preparo velocemente per andare nella mia adorata caffetteria, il mio posto preferito.

«Lil, sembra che tu stia premeditando l'omicidio di qualcuno.» India mi risveglia dai miei pensieri mentre sono intenta ad infilarmi il giacchetto di jeans.

«Perché con te si finisce sempre con il parlare di omicidi o morti?» le chiedo con un sospiro e lei ridacchia.

«Troppe serie tv.» dice ed io annuisco essendo d'accordo con lei, finirà per vivere in un mondo parallelo, «Però sei stranamente silenziosa.» mi fa notare ed io faccio spallucce.

«Tu sei troppo loquace per una che sta per andare ad un appuntamento.»

Si, India sta per andare ad un appuntamento con Gabriel, sospettavo che a lui piacesse lei, non credevo però che l'interesse fosse ricambiato, ma con India mai dire mai, è sempre pronta a sorprendere tutti.

«Non dire quella parola!» strilla coprendosi le orecchie.

«Quale parola? Appuntamento?» scandisco bene la parola e lei urla.

«Potrebbe venirmi un collasso all'istante se la pronunci ancora.» mi avverte facendomi ridere.

«E come dovrei chiamarlo scusa?» le chiedo sistemando il pigiama che avevo lasciato in modo disordinato sul letto.

«Incontro intimo? Incontro galante? Incontro amichevole?» mi da delle idee ed io scuoto la testa come per dire "sei tutta matta", non che io sia normale invece.

«Hai ingerito troppi zuccheri per caso?» le chiedo leggermente preoccupata, perché sia io che lei diamo un po' di matto quando succede, in più poi la notte non riusciamo a dormire e facciamo delle vere e proprie nottate.

«Sta zitta e non pensare al mio incontro amichevole.» ribatte, «Piuttosto pensa a parlare e chiarire con il tuo Giggy.»

«Non è il mio Giggy.» borbotto in modo drammatico.

«Si che lo è, solo che ancora non lo sa.» risponde lei con un sorrisetto divertito.

«Okay, ho davvero bisogno di andare a bere una mega cioccolata calda con tanta panna e qualche pallino di cioccolata sopra, affogare lì dentro i miei sentimenti negativi, perciò vado.» le dico, prendendo le chiavi dell'auto e la borsa.

«Va pure, solo non berne troppa, non sono l'unica a dare di matto se ingerisce troppi zuccheri.»

«Divertiti al tuo incontro amichevole.» la prendo in giro prima di andare via e lei mi fa il medio.

Al Monkey, così si chiama la caffetteria, mi sento tranquilla, rilassata e ormai con i dipendenti ho fatto amicizia, perciò quando Evan, si avvicina e mi saluta non c'è bisogno neanche che mi chieda cosa vuole, l'unica cosa che dice è "il solito?", perciò si, adoro questo posto e potrei trascorrere qui le mie giornate.

Anche se sicuramente i miei genitori in vacanza chissà dove adesso se la staranno sicuramente godendo più di me.

Sono proprio una sfigata.

Ed è con questa consapevolezza che inizio ad ingozzarmi della mia cioccolata calda, questa volta ho ordinato una piccola ciambella con glassa alla fragola e si, dovrei decisamente smetterla di ingerire zuccheri.

«E tu che ci fai qui?» la voce mi esce fuori un po' come un urletto stridulo, però riprendo subito il contegno e guardo Kaden con aria truce.

«Sono venuto a bere un caffè.» risponde con la sua solita faccia da schiaffi.

Arrivi TuWhere stories live. Discover now