Capitolo 35 - Tutti pazzi per Kaden

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Dormire con Kaden è diverso da come l'ho immaginato, non in senso brutto ovviamente, il ragazzone non sembrava un tipo da coccole, invece mi ha sorpresa, ha dormito praticamente appiccicato a me e prima di dormire abbiamo parlato di un sacco di cose, abbracciati.

E lo adoro.

«Cazzo!» salto su a sedere subito dopo aver sentito il mio cellulare squillare, quasi non mi viene un infarto quando vedo che i miei genitori mi stanno videochiamando.

«Buongiorno anche a te, Parker.» non credevo che il ragazzone fosse sveglio, se avessi tempo e non stessi rischiando la morte al momento, sicuramente resterei a guardare la sua faccia da appena alzato.

Ma appunto sto rischiando la morte.

«È una videochiamata di gruppo, ci sono i miei genitori!» spiego allarmata a Kaden, il cellulare smette di squillare per qualche secondo, poi riprende.

«Rispondi.» risponde, come se fosse così semplice.

«Sono nel letto con te, mio padre verrebbe qui con il primo volo e un mitra.»

Conoscendo mio padre lo farebbe per davvero, non la storia del mitra ovviamente. È iper mega protettivo con me, Cara e Josh.

«Corri nel soggiorno allora.» mi consiglia come se non ci avessi già pensato prima, si accorgeranno però che non sono al dormitorio, il che non cambia molto la situazione.

«Sei di grande aiuto come sempre.» gli rispondo sarcastica, il cellulare riprende a squillare dato che si era interrotto ancora una volta.

È sicuro, mi uccideranno.

«Non c'è di che, Chérie.» ribatte lui con altrettanto sarcasmo.

Corro velocemente nel soggiorno e rispondo alla videochiamata dei miei genitori, guardo me stessa riflessa nel cellulare, subito dopo appaiono i miei genitori.

«Lily Chérie.» il tono serio di mia mamma mi fa battere il cuore a tremila dall'ansia.

«Mamma, lo so il mio nome, non c'è bisogno che me lo ricordi.» cerco di essere il più me stessa possibile, le mie solite battute potrebbero distrarli e lasciar stare il fatto che non ho risposto alle prime due chiamate, «E poi perché mi state chiamando con due cellulari diversi?»

«Tuo padre è sceso giù a prendere la colazione.» spiega mamma che invece sembra sia ancora a letto.

«Dove sei? Non mi sembra il dormitorio.» quello a parlare è papà, non lo vedo da troppo tempo, potrei piangere a momenti però mi trattengo dal farlo.

«Anche tu mi manchi, papà.» decido di usare l'ironia, il che non è una novità.

«Si, mi manchi, ora vorrei sapere dove sei.» papà mi snobba in due secondi, mi guarda preoccupato, mia madre però decide di intromettersi prima ancora che possa rispondergli.

«Non è così che ti dirà dove si trova.»

«E come allora?» gli chiede mio padre, davvero crede che non glielo direi?

«Lily Chérie Parker, dimmi subito dove sei, ora, in questo momento, il tempo scorre ed io sto aspettando.» mamma mi costringe ad allontanare il cellulare dalla faccia per via delle sue urla stridule, cosa che fa anche mio padre dall'altra parte del cellulare.

«Mamma, non c'è bisogno di perforarmi i timpani, lo avrei detto comunque a papà.» le faccio sapere, poi mi decido a dire «Sono a casa di Kaden.»

L'espressione di mia madre in questo momento è un poema, potrei scoppiare a ridere a momenti. Forse sarebbe sembrata meno scioccata se gli avessi detto che mi trovavo sulle cascate del Niagara.

Arrivi TuWhere stories live. Discover now