Capitolo 13 - Kristoph e Konnell Hale

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Kaden è puntuale come il canto di un gallo sul tetto di una fattoria il mattino, io puntuale tanto quanto lui per la prima volta in vita mia, ovviamente non potevo rischiare che mi lasciasse qui, non quando è stato così gentile da offrirsi per darmi un passaggio, ha smesso di piovere in realtà, però il tempo è brutto comunque.

«Buonasera ragazzone, felice del fatto che tu non abbia cambiato idea.» gli dico non appena entro in auto, ovviamente si è cambiato anche lui, indossa un completo elegante nero, come quasi tutte le altre volte a lavoro.

«Credimi, è stato difficile non cedere alla tentazione.» mi risponde lanciandomi una piccola occhiata.

«Visto che oggi sei stato particolarmente gentile nei miei confronti ho deciso di starmene buona in silenzio per tutto il tragitto.» lo informo e quasi temo che si metta a ballare la salsa in presenza mia dalla felicità, cosa che purtroppo non fa.

«Non è che ti gonfierai come un palloncino per trattenere le parole e mi scoppierai in auto, vero?» mi chiede sarcastico facendomi ridere.

«La tua simpatia mi lascia sempre senza parole, no, non esploderò e non ti rovinerò l'auto, sarebbe un peccato.»

Il mondo sarebbe un posto buio e triste senza di me!

«Per l'auto dici? Sono d'accordo.» mi dice, prestando attenzione alla strada.

«Sei proprio stronzo eh?» gli dico e sul suo volto compare un sorrisetto che odio dire, ma è davvero bello.

Decido di mantenere la promessa comunque e mentre lui guida io me ne sto zitta e buona, invio un messaggio a mia madre per chiederle come vanno le cose e come stanno, un messaggio a Cara per dirle di farsi trovare in stanza stasera altrimenti la darò per dispersa e a Josh per dirgli di non fare casini in giro, per India nessun messaggio dato che ha promesso che sarebbe venuta al Mayko con gli altri.

Ci mettiamo poco ad arrivare al suo locale, usciamo insieme dall'auto e ci dirigiamo verso l'entrata in silenzio, Pinco e Panco guardano prima il ragazzone e poi me confusi, dato che siamo usciti dalla stessa auto.

«Buonasera signor Hale.» dice Luke, facendomi sghignazzare vista la sua formalità.

«Buonasera.» risponde Kaden freddo come un pezzo di iceberg, ora capisco perché incute timore ai dipendenti.

«Ciao anche a voi ragazzi!» saluto Pinco e Panco con un gesto della mano ed un mega sorriso.

«Lily.» dicono contemporaneamente in modo inquietante.

Poi io ed il ragazzone entriamo nel locale, che è ancora vuoto, se non fosse per Marilyn e altri due o tre colleghi.

Io per paura di far troppo tardi ho indossato già la divisa ma non i tacchi, perciò devo solo mettermi quelli e sono pronta per lavorare, sperando di non fare disastri.

«Sai ragazzone, ho appena appurato che non ho il tuo numero di cellulare.» gli dico non appena mi siedo per cambiarmi le scarpe, piangendo solo al pensiero di come avrò i piedi a fine serata.

«Mi stai chiedendo il numero?» mi chiede e noto una punta di divertimento nella sua voce.

«Devo dire che sei davvero perspicace.» rispondo ironica, mettendo le scarpe comode che mi sono appena tolta, nello zaino.

«Scordatelo.» mi risponde categorico ed io lo guardo confusa.

Come scusa?

«Perché?»

«Mi manderesti miliardi di messaggi inutili solo per il gusto di darmi fastidio ed io dovrei comprarmi un altro cellulare, perché finirei per rompere questo.»

Arrivi TuWhere stories live. Discover now