Capitolo 26 - Avrei dovuto bussare

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Quanto bisogna essere stupidi per andare a casa dell'uomo della quale si è innamorati a chiedere scusa per un bacio dato senza pensarci due volte e della quale in realtà non vorresti e non dovresti scusarti? Tanto, ecco quanto, però non posso lasciare questa cosa in sospeso e di certo non posso evitare Kaden.

Quando arrivo a casa sua però sono sorpresa di trovare la porta d'ingresso socchiusa e il panico mi invade in meno di due secondi, saranno entrati dei ladri? Sarà successo qualcosa a Kaden? Prendo subito il cellulare in mano, compongo il numero di emergenza, lo tengo ben saldo in mano pronta a premere per chiamare e mi decido ad entrare per dare un'occhiata.

«Kaden?» la voce mi esce più come un sussurro, non sento rumori, «Ragazzone?» mi avvicino lentamente alla sua camera da letto ma prima ancora che possa pensare di aprire la porta, si apre quella dietro di me, ovvero quella degli ospiti.

La vista che mi si para davanti è una Jillian con i capelli arruffati, le labbra rosse e un accappatoio che le copre il corpo, dietro di lei Kaden con i capelli bagnati e dei pantaloncini da palestra, riesco ad intravedere il letto disfatto e non ci vuole un genio per capire quello che è successo, il mio stomaco si contrae e reprimo il primo conato di vomito.

«Oddio!» strilla Jillian e corre a nascondersi dietro a Kaden, come se così potesse cancellare ciò che ho appena visto, come se scomparisse.

«Mi dispiace, io...» cerco di dire ma al momento mi risulta alquanto difficile anche solo parlare, «Avrei dovuto bussare, c'era la porta socchiusa, pensavo ci fossero i ladri e...» dico cercando di trovare le parole giuste, «Avrei dovuto bussare.»

«Lily.» Kaden parla e il mio cuore crolla.

«Vado via subito, non sarei dovuta venire.» sentenzio e in men che non si dica mi precipito velocemente in mezzo alle scale.

«Lily, aspetta.» Kaden mi segue fino a fuori, quando capisce che non ho intenzione di fermarmi, mi prende delicatamente dal braccio sempre attento a non stringere più del dovuto ed io mi scosto velocemente come se mi fossi scottata, non sopporto che lui mi tocchi adesso, «Lily.» ripete ed io stringo forte la ringhiera delle scale, ho la nausea e potrei vomitare a momenti.

«Non dirò niente a nessuno.» sussurro e mi sembra quasi impossibile che possa aver sentito.

«Pensi che ora come ora mi preoccupi di questo?» mi chiede, io non ho il coraggio di guardarlo in faccia, anche se dovrebbe essere al contrario.

«Devo andare, davvero Kaden, devo andare via, adesso.» nella mia voce c'è un'urgenza più che vera e leggittima.

«Lily, mi dispiace, mi dispiace così tanto.» mi dice ed io mi sento ancora più male.

«Non devi dispiacerti, me l'avevi detto, solo non pensavo fosse complicata fino a questo punto la situazione.» dico perché non avrei mai potuto immaginare che andasse ancora a letto con la sua ex, che non solo è la sua ex, ma è la futura moglie di suo fratello, «Non dirò niente, lo sai che non lo farò.» ripeto ancora una volta, perché spero che così mi lasci andare e anche perché non lo farò davvero, non farei mai niente che possa danneggiarlo in qualche modo.

«Lascia che ti accompagni a casa.» mi dice ed io nego con la testa.

«Sono venuta con la mia macchina, va tutto bene, sto bene.»

Ti prego Kaden, lasciami andare.

E' questo quello che vorrei urlare, perché invece sto male, sto male e mi viene da vomitare.

«Puoi chiamarmi quando arrivi?» mi chiede ed io sussulto, perché no, non posso farlo.

«Non credo di poterlo fare.»

«Un messaggio, non chiedo altro, mi dispiace così tanto Lily.» ripete per la millesima volta, non sa però che dispiace più a me, non volevo trovarmi in questa situazione.

«Devo andare.» dico e questa volta non fa niente per fermarmi, anche perché non gli avrei permesso di farlo.

Quando finalmente arrivo al dormitorio, per mia sfortuna c'è India, mentre mia sorella come al solito non c'è, al momento però ne sono felice, perché se mi vedesse in queste condizioni chiamerebbe subito Josh o peggio ancora, nostra madre.

«Lily, che succede?» strilla India non appena spalanco la porta del bagno e mi precipito dentro, mi lascio cadere vicino al water e finalmente mi lascio andare, vomito.

Vomito come se mi avessero appena fatto mangiare il cibo più disgustoso del mondo, vomito come una che ha appena visto l'uomo che ama con un'altra, vomito come una che in questo momento prova più dolore di quanto avrebbe mai immaginato.

Quando finalmente il mio stomaco smette di contrarsi e di conseguenza smetto di vomitare, mi lavo velocemente i denti ma la nausea è ancora lì.

«Lil, stai male?» mi chiede preoccupata la mia migliore amica ed è in questo momento che scoppio a piangere, mi lascio cadere per terra e subito India si siede accanto a me, mi avvolge con le sue braccia, «Va tutto bene, ci sono io qui con te.» mi sussurra, cullandomi come se fossi una bambina, mi accarezza dolcemente i capelli ed io do sfogo al mio dolore, continuo a piangere.

Arrivi TuWhere stories live. Discover now