Capitolo 8 - Raggio di sole

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Raccontare tutto ciò che è successo alla mia migliore amica non è poi stata una grande idea dato che da quando gliel'ho detto cinque giorni fa, non fa altro che sfottermi quando ne ha l'occasione, si, è una vera stronza ed è per questo che andiamo d'accordo e non vedo l'ora che le succeda qualcosa di imbarazzante per fare lo stesso con lei.

Kaden o meglio, il signor Hale –modo in cui molto probabilmente non lo chiamerò mai se non per sfotterlo- l'ho visto poche volte ma intense, nel senso che non ha fatto altro che riprendermi su ogni cosa a sua detta sbagliata che facessi in sua presenza al Mayko's, perciò si, è stata decisamente dura trattenermi dal dirgliene quattro o mandarlo a farsi benedire, però con mia grande soddisfazione e contro ogni mia aspettativa ce l'ho fatta a comportarmi bene, ce la sto mettendo tutta per non dargli un motivo per cacciarmi a calci ma soprattutto per non dargliela vinta. Al college invece mi evita come se avessi la peste bubbonica e non perde occasione di trucidarmi con lo sguardo quando molto innocentemente faccio ciò che dovrebbe fare chiunque in quella classe, ovvero dico la mia, si, molte volte contraddicendolo.

In questo momento sto rimettendo a posto per la millesima volta una delle tante bottiglie di liquore, si, sono annoiata e si, quando sono annoiata divento un potenziale pericolo per gli altri, di solito infastidisco India, Josh e raramente Cara. E quasi come se li avessi chiamati telepaticamente ad un tratto mi si para davanti la bellissima faccia della mia migliore amica, dietro di lei ci sono mio fratello, Gabe, Vincent, Millicent e Neviana, di mia sorella non c'è traccia e noto che manca un altro componente della gang del bosco, ovvero Asher alias ciuffo biondo platino.

«Che accidenti ci fate qui?» chiedo, decisamente sorpresa.

«Siamo venuti a prenderci qualcosa da bere stronzetta, è così che accogli tutti i tuoi clienti?» mi chiede la mia migliore amica ed io le faccio il medio.

Marilyn che si trova accanto a me mi guarda con gli occhi sbarrati dallo stupore, perciò mi giustifico subito.

«Tranquilla, li conosco, lei è la mia migliore amica India, lui è mio fratello Josh.» faccio subito le presentazioni e lascio che se la sbrighino loro, «Allora, che volete bere?» chiedo dopo le presentazioni ufficiali dove mio fratello ha cercato spudoratamente di sedurre in modo imbarazzante  Marilyn che non l'ha calcolato minimamente essendo fidanzata e non interessata, almeno credo

Ognuno di loro ordina qualcosa, alcolico e non, io cerco di fare del mio meglio come sempre e di non rompere o versare niente.

«Dov'è Cara?» chiedo a mio fratello.

«E' andata a fare shopping con le sue nuove amiche.» mi risponde ed io annuisco, tipico di Cara, ama lo shopping, compra qualcosa di nuovo ogni giorno, anche cose stupide a volte.

«E così non ti hanno ancora buttata fuori prendendoti a calci nel didietro.» India mi sfotte come suo solito, però non posso darle torto, questo è il primo lavoro che sto prendendo sul serio e che sto facendo di tutto per tenermelo stretto.

«Mi commuove che tu abbia così tanta fiducia in me.» le faccio notare con ironia e lei se la ride, «Menomale che sei venuta, mi stavo annoiando da morire.»

«Sempre pronta a rallegrare le tue giornate.» mi fa l'occhiolino per poi sorseggiare il suo drink.

«Come ti trovi a lavorare qui? Sembra un bel posto.» la persona che mi porge questa domanda è Gabe.

«E' stancante, devo dire la verità, però tutto sommato non è male, in più ho fatto amicizia, se così possiamo dire, con i due bestioni che ci sono fuori.» dico ed è vero, Pinco e Panco sono davvero gentili e simpatici, vengo sempre una mezz'oretta prima al locale per non rischiare di fare ritardo e rimango sempre con loro fuori a parlare del più e del meno.

«Quei due fanno davvero paura.» quello a parlare adesso è Vincent e devo fare uno sforzo enorme ogni volta per ricordarmi il suo nome o quello delle due ragazze che confondo sempre.

«Abbastanza, si.» risponde quella che credo sia Neviana.

«Sono dei cuori di cioccolato.» dico sorridendo.

«Non credo che a loro farebbe piacere sentirsi chiamare così.» mi dice mio fratello facendomi ridere.

«Lily, dovresti prendere gli altri ordini.» mi richiama Marilyn, mi ero quasi dimenticata di lei.

«Si, scusa, vado.» e proprio mentre sto per allontanarmi dai miei amici, Preston, uno dei camerieri, mi chiama.

«Lily, il signor Hale vuole parlarti nel suo ufficio.» mi dice ed il mio cuore perde un battito.

Sono sicura di aver perso colore, già sono bianca cadaverico di mio, adesso sarò diventata la sorella gemella di Casper.

Vorrà licenziarmi, me lo sento, anzi, cacciarmi dato che ancora non mi ha neanche assunta.

Che accidenti avrò combinato? Non mi sembra di aver rotto niente, tranne ieri il porta oggetti che si trovava nello spogliatoio ma che ho nascosto con prontezza disarmante e non mi sembra di aver fatto ritardi, forse solo qualche secondo l'altro giorno, in più non ho mancato di rispetto a nessun cliente, tranne prima con India, ma andiamo, è India.

«Lily, al signor Hale non piace aspettare.» mi dice Preston e mi rendo solo ora conto di essere rimasta imbalsamata come una mummia egizia.

«Vado, vado.»

«Buona fortuna sorellina.» mi dice mio fratello non appena faccio il giro del bancone per raggiungere l'ufficio di Kaden.

«Sappiamo tutti che la fortuna non è dalla parte di Lily, perciò che qualcuno lì sopra te la mandi buona, spero che lo facciano.» la mia migliore amica ovviamente sa sempre cosa dire, io lo spero insieme a lei.

Mi allontano velocemente pensando al peggio e nel mentre penso anche Kaden Hale è il peggior capo di sempre, incute timore, fa venire l'ansia, potrei denunciarlo per danni psicologici, okay, magari questo no, è troppo.

Busso alla porta e aspetto che mister stronzo mi dia il permesso per entrare, cosa che non tarda ad arrivare.

«Avanti.» la sua voce è fredda, composta, come sempre.

Prendo un respiro profondo ed entro.

«Mi hai fatto chiamare?» si, gli do del tu e si, mi ha ripreso due volte per questo però mi rifiuto di dare del lei a uno che ha quasi la mia età e per di più frequenta il college con me.

«Siediti, Parker.» si ostina ancora a chiamarmi con il mio cognome, a volte dubito che sappia il mio nome o forse semplicemente non vuole usarlo, lo stronzo.

«Prima che tu dica qualcosa voglio dirti che ho fatto un lavoro meraviglioso, qui ho fatto conoscenza con tutti e i clienti mi trovano simpatica, non ho disubbidito a nessuna regola e se mi licenzi te ne pentirai immensamente perché sono davvero un raggio di sole.» inizio a parlare senza sosta, cosa che faccio quando sono nervosa o in ansia per qualcosa, lui mi guarda come se fossi scema o una specie di mostro a tre teste.

«Ti ho chiamata per assumerti, Parker. Ma visto il tuo discorso quasi quasi me ne pento.»

«Ma non puoi licenziarmi, non ho fatto niente! Aspetta, cosa?» mi fermo un attimo e lo guardo negli occhi, dubitando della sua serietà per un attimo, poi però mi ricordo che Kaden non scherza mai, non con me almeno.

«Adesso, vogliamo parlare del contratto di assunzione o vuoi continuare a blaterare cose senza senso, raggio di sole?» quasi non mi affogo quando usa ciò che ho detto prima per sfottermi.

Si, Kaden ha un senso dell'umorismo diabolico.

«Parliamo del contratto.» dico subito.

Mentalmente sto ringraziando Dio, gli dei e tutte le altre divinità del mondo per questa grandissima botta di culo.

Spazio autrice•
Ciao a tutti! Lo so, sono praticamente sparita e mi dispiace, purtroppo ho avuto per la millesima volta il blocco e non riuscivo a scrivere niente che mi piacesse. Fortunatamente sono felice di dirvi che sono tornata e ho intenzione di aggiornare più spesso. Grazie mille per la pazienza. Spero che questo capitolo vi piaccia, scrivetemi qui sotto i vostri pareri, come vi sembra, tutto ciò che volete. Mi siete mancati e mi è mancato scrivere.
Grazie ancora.
Un abbraccio.
-Noemi💘

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