Capitolo 10 - Gruppo di studio

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Il lunedì, il martedì e il mercoledì sono passati in un niente, passati ovviamente a partecipare alle lezioni, studiare, lavorare e qualche volta con i miei amici, si, compresi mio fratello e mia sorella. Oggi è giovedì e mi sto dirigendo verso la classe di psicologia dato che sono le 10.05 e sono decisamente in ritardo, in mia discolpa posso dire che la professoressa di economia non voleva proprio mollarmi, non prima di ricordarmi quanto faccio schifo nella sua materia.

India è andata prima di me per sfortuna, dato che ha potuto lasciare la classe di economia in tempo, perciò molto probabilmente la figura di merda la farò solo io.

Dico figura di merda perche la maggior parte delle volte quando qualcuno è in ritardo, tutti si voltano a guardarlo non appena entra in classe e se la ridono quando alla persona in questione viene fatta la ramanzina dal professore e si, quella persona molto probabimente oggi sarò io.

Prendo un respiro profondo prima di bussare alla porta, il professore comunque risponde subito con un "Avanti".

«Signorina Parker, sapevo che sarebbe arrivata prima o poi.» mi dice il professor Gibson non appena faccio la mia entrata trionfale con lo zaino che mi casca ogni due secondi dalla spalla e vari fogli più un quaderno in mano.

«Scusi il ritardo professore, non succederà più.» gli dico, ovviamente però non glielo posso mica assciurare.

Come avevo già predetto in molti mi stanno guardando, porto lo sguardo verso la postazione della mia migliore amica e noto che in mezzo a lei e Gabe, c'è un'altra ragazza.

«Mi dispiace.» mima con la bocca India ed io mi sento quasi tradita.

«Vada a sedersi.» mi dice il professore ed io faccio ciò che mi dice, mi guardo intorno per cercare un posto libero e il mio volto si illumina come un albero di natale quando ne trovo uno proprio accanto a Kaden Hale.

Benissimo.

Corro –si fa per dire- nella sua direzione e lui non si accorge per niente di me, troppo occupato a fissare il quaderno davanti a se, perciò quando mi lascio cadere sulla sedia accanto alla sua e gli urto la gamba con la mia non volontariamente ed alza lo sguardo infastidito, quando si accorge che sono io sul suo volto si apre una smorfia come per dire "ma sei un tormento".

«Ciao ragazzone.» lo saluto sorridente come se niente fosse.

Lui comunque non mi degna neanche di una parola, non mi guarda più adesso, sta guardando il professore intento a spiegare non so esattamente cosa. Io invece sbircio il suo quaderno e noto che scrive molto bene, è ordinato, questo me l'aspettavo.

«Al posto di fissare i miei appunti, dovresti stare attenta alla lezione e prenderne di tuoi.»

«Noto che anche stamattina ti sei svegliato con tanta voglia di essere gentile.» gli rispondo ironica, lui mi lancia un'occhiataccia che però mi fa sorridere, «Tua sorella ha proprio ragione, sei un brontolone

«Parker.» mi dice ed io sorrido divertita.

«Si?» gli dico mentre tamburello con le dita sul banco.

«Sta zitta.» mi intima, lo scorbutico.

«Non ci penso proprio, Hale.»

«Voglio seguire la lezione.» mi dice poi.

«Anche io.» rispondo facendo spallucce.

Smette di rispondere non prima però di aver mormorato qualcosa che non sono riuscita a captare, sfortunatamente.

Trenta minuti dopo il professore sta per concludere la lezione, io non ho fatto altro che cercare di scambiare qualche parola con Kaden, che però ha continuato ad ignorarmi come se fossi una zanzara fastidiosa.

«Perciò ho deciso che da oggi in poi, almeno per un mese e mezzo, dovrete lavorare e studiare in coppia su ciò che vi ho spiegato oggi e ciò che vi spiegherò nei giorni a venire, scegliete voi il vostro compagno.» dice il professor Gibson, cogliendoci un po' di sorpresa, «Formate le coppie velocemente e venite a comunicarmi la vostra scelta.»

Ora, non so esattamente cosa mi è passato per la mente e non so quando decisamente ho avvolto il mio braccio intorno alle spalle larghe e muscolose di Kaden, però sorprendendo me stessa e forse più lui, l'ho fatto.

«Pare proprio che dovrai sopportarmi ancora più spesso di quanto vorresti, ragazzone.» gli dico, lui si scrolla il mio braccio di dosso e mi guarda freddo.

«Che stai dicendo?» mi chiede e per un attimo pare confuso.

«Ho deciso che farò coppia con te, non ringraziarmi e contieni il tuo entusiasmo.» rispondo con nonchalance, ironica come sempre, cosa che lui a quanto pare odia.

«Te lo scordi, Parker.» ribatte serio, alzandosi subito dopo.

Io faccio lo stesso, mi alzo e quasi mi viene voglia di risedermi per quanto è alto e doppio in confronto a me, però non mi faccio intimidire, prendo lo zaino da terra e me lo carico sulla spalla destra.

«Beh, sto per andare a cominicare la decisione al professore.» gli dico, prima di voltarmi e correre via velocemente.

Che accidenti mi passa per la testa?

«Parker!» lo sento chiamarmi ma non ci penso proprio a voltarmi e permettergli di interrompere la mia fuga, la mia missione.

Mi piazzo difronte alla cattedra del professore in men che non si dica.

Usain Bolt sarebbe fiero di me o mi temerebbe, non so esattamente quale delle due di più.

«Professore, farò coppia con Kaden Hale.» dico velocemente, Kaden è dietro di me.

«Cosa? N-» fa per dire il ragazzone ma il professore lo interrompe.

«Lily! Ci speravo proprio in voi due come coppia di studio, avete idee molto differenti ma siete entrambi molto intelligenti, secondo me farete un'ottimo lavoro.» dice soprendendomi decisamente tanto, sono felice però che la pensi proprio come me.

«La ringraziamo professore, anche io e Kaden crediamo di poter dare il massimo insieme.» rispondo al professore sorridendo mentre prendo sottobraccio Kaden che è come pietrificato, dentro di me sto ridendo da morire per la sua espressione stralunata.

Poi così velocemente come sono arrivata alla cattedra, altrettanto velocemente mi fiondo fuori dalla classe subito dopo aver salutato il professore. So per certo che Kaden mi sta seguendo ed è anche molto irritato, oserei dire arrabbiato, non appena però sento qualcuno tirarmi delicatamente dal braccio per farmi fermare e voltare, sobbalzo sopresa.

«Che cazzo ti dice il cervello?» mi chiede a denti stretti, è la prima volta che gli sento dire una parolaccia e lo trovo quasi comico, non so quali problemi mi affligano esattamente.

«Al momento? Che mi devi togliere le mani di dosso.» rispondo indicando con un dito la sua mano intorno al mio braccio, cosa che lui comunque fa subito.

«Parker, stai mettendo a dura prova la mia pazienza.» e non ho dubbi su questo, vista la sua faccia da cane al quale è stata morsa la coda.

«Andiamo ragazzone, la stai facendo tragica, è solo un lavoro di gruppo, un modo per conoscerci meglio.» cerco di sdrammatizzare la situazione.

«Io non voglio conoscerti.» dice e si, ci sono rimasta decisamente male e quando il mio orgoglio viene ferito mi comporto da stronza.

«Al momento non hai altra scelta.» faccio spallucce e subito dopo gli volto le spalle per andarmene.

Ora, so che lui non ha tutti torti, in pratica l'ho praticamente obbligato a far coppia con me, in più non ho davvero preso in considerazione che potrebbe davvero non voler far amicizia con me, non volermi conoscere. Perciò si, un po' me ne pento di aver agito in modo tanto stupido e forse infantile, come se fossi una bambina dell'asilo.

Sono fatta così, non posso farci molto però nel caso lui decidesse di non voler aver niente a che fare con me, rispetterò la sua decisione. Ci sono altre persone con la quale potrei stringere amicizia, non è mica la fine del mondo, molto probabilmente è lui a perderci.

Arrivi TuWhere stories live. Discover now