Capitolo 21

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Stiamo camminando all'incirca da un'ora. Il viaggio, finora, è stato estremamente silenzioso. Daryl é visibilmente incazzato, ma d'altronde lui lo é sempre. Paul è  ancora silenzioso per via della sceneggiata di prima e Shane è di per sé poco socievole. Mi aspetta proprio una spedizione divertente.

"Quanto manca ?" chiede Shane.

"Il posto dista ancora una quarantina di minuti. Dovremmo arrivarci prima che faccia buio" dico.

"Che posto sarebbe?"  chiede Paul.

"È il posto più vicino. Era la casa del mio comandante quando ero un militare. Era ossessionato dall'autodifesa e amava cacciare nel tempo libero. Aveva un vasto arsenale di armi di ogni genere. Le nascondeva in un posto conosciuto solo a pochi, compresa me. Ci si arriva attraverso una serie di passaggi nascosti all'interno della sua abitazione. Spero che siano ancora lì."

"Per niente svitato il tuo comandante" ribatte sarcastico Daryl.

" Preferiva solo essere preparato ad ogni evenienza" ribatto.

"Ah sisi, quale evenienza avrebbe dovuto affrontare con tutte quelle armi. É chiaro che era pazzo" ribatte con una risata.

"Beh sai, fammi pensare, in un'apocalisse zombie quelle armi sarebbero state comode" ribatto acida.

Smette di ridere, mi guarda in cagnesco e prosegue.

~~~~~
"Siamo arrivati" affermo.

"Scusa, ma io non vedo niente" dice Shane.

"La casa é proprio lì davanti a te" affermo.

Shane e gli altri mi guardano come se fossi diventata di colpo pazza.

"Hai sbattuto per caso forte la testa? Qui non c'é nulla tranne un'enorme ammasso di piante" mi dice Daryl quasi urlando.

Lo ignoro. Procedo verso l'ammasso di piante che ho di fronte. Trovo quello che stavo cercando: un piccolo pulsante. Lo premo e un ingresso laterale si apre cigolando. Gli altri mi guardano increduli. D'altronde li posso capire. La prima volta che il mio comandante mi ha fatto vedere questo posto, ero rimasta perplessa quanto loro.

Entriamo tutti, schiaccio l'altro bottone che trovo all'interno e il passaggio si chiude. Daryl sobbalza.

"Che c'è? Non dirmi che sei claustrofobico?" domando con una risata.

Per tutta risposta mi fulmina e mi manda a fanculo. Tipico di Daryl.

"Seguitemi" dico.

Il posto é totalmente uguale a come me lo ricordavo. C'é un lungo corridoio, spoglio e stretto che procede per un paio di metri. Scendiamo poi le scale.

Ci troviamo davanti a due imboccature, una che porta a destra, dalle armi e l'altra che porta a sinistra dai dormitori.

"Le armi sono da questa parte" dico svoltando a destra. Gli altri mi seguono non abbassando mai la guardia.

Arriviamo di fronte ad un muro.

"Non per dire, ma quello é un semplice muro" dice Daryl. Che fastidioso che é. Non può starsene mai zitto?

"Non per dire, ma lo avevi detto anche prima, eppure siamo qui" lo rimbecco con tono acido.

Si ammutolisce irritato. Finalmente un po' di pace.

L'era dei morti || DARYL DIXON ||Where stories live. Discover now