46. L'estate è ancora lunga

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Il fatto che Alina e Marzio avessero rischiato di morire (o, quantomeno, ritrovarsi con un sacco di ossa rotte) aveva fatto passare in secondo piano la guerra fra la comitiva del Residence e quella di Lantana. Visto che la battaglia di Punta Spaccata era stata interrotta prima che una delle fazioni potesse dichiararsi vincitrice, i ragazzi avevano deciso di giocarsi la supremazia con un torneo serale di Street Fighter II al Jolly Bar. Dopodiché, le ostilità sarebbero state dichiarate concluse.

"Potevate deciderla subito, questa cosa del torneo di videogiochi, invece di prendervi a sassate," non aveva potuto fare a meno di commentare Noemi. "E prendermi a sassate."

Yuri, al quale era diretta quella stoccata, aveva sogghignato e fatto spallucce, come per dire che possiamo farci, ormai? Poi si era girato ed era entrato in sala giochi, pronto a sfidare i suoi avversari.

Noemi non aveva aggiunto nulla. Si era limitata a guardarlo andar via, con gli occhi a cuoricino che si facevano strada nel suo cipiglio.

Erano quasi le nove e Alina era seduta a uno dei tavolini in veranda, intenta a divorare il secondo gelato della serata. Noemi, Rosanna e le altre ragazze del Residence sedevano con lei, mentre i ragazzi facevano avanti e indietro dalla sala giochi del bar. L'unione delle due comitive aveva generato un'atmosfera elettrica, piena di risate e di aspettative. Frankie aveva occhi solo per Isabella, e le girava intorno facendola ridere con le sue battute; Alex e Claudia stavano francobollati l'uno all'altra e, a quanto si diceva, si erano già baciati il giorno prima.

"Tu non avevi una sfida in sospeso con Christian?" chiese Noemi, accennando alla sala giochi.

Alina fece spallucce. "Magari dopo. Adesso sto bene qui." Spalancò la bocca e addentò il suo Cucciolone, assaporando con un sospiro di piacere lo zabaione freddo fra i due biscotti. Era una di quelle sere d'estate alle quali ripensi nei mesi di scuola, tra i compiti e le interrogazioni, per ricordarti che presto o tardi le vacanze ritorneranno; una serata troppo bella per trascorrerla chiusa in una stanzetta odorosa di sigarette e ascelle maschili!

"Ma quindi rimani in paese un'altra settimana?" domandò Frankie, sorseggiando da un bicchiere di Sprite. Alina fece di sì con la testa.

"Siete riuscite a convincere i tuoi?" chiese Isabella.

"Altro che convincerli, l'hanno proposto loro!" rispose Noemi. "Stranissimo. Ovviamente, io e Ali abbiamo subito detto di sì."

"Io ho una teoria sul perché abbiano fatto questa proposta," dichiarò Rosanna, nel suo solito tono ampolloso.

"Non avevamo dubbi," risposero Alina e Noemi, a una voce. Le due amiche si guardarono e scoppiarono a ridere.

"Spiritose! Molto spiritose," commentò Rosanna, che non se l'era presa affatto. "Comunque, secondo me hanno visto lo stato pietoso in cui è ridotta Alina e hanno pensato: che figura ci facciamo con i suoi genitori, se oggi la vengono a prendere e la trovano conciata così? Penseranno che l'abbiamo fatta dormire nella foresta, insieme ai lupi."

Alina guardò le sue gambe e braccia ricoperte di cerotti e lividi, e passò la lingua sulla spaccatura del labbro che andava rimarginandosi. La sua amica non aveva tutti i torti.

"Quindi, hanno deciso di rimandare di una settimana," concluse Rosanna, "in modo da farle assumere un aspetto decente ed evitare una figura di cacca."

"Cos'è questa storia delle figure di cacca?" arrivò la voce di Yuri. Portava con sé due bottigliette di Coca Cola, quelle piccole, di vetro. Ne offrì una a Noemi e sedette accanto a lei.

Alina vide il livello di cuoricini nelle pupille della sua migliore amica salire oltre la soglia massima. Rosanna, nel frattempo, ripeté volentieri la sua teoria a beneficio di Yuri.

Il mistero della casa in riva al mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora