7.Passaggio in macchina e numero di telefono

3.1K 111 10
                                    

《Jessica, cos'è successo? Hai una faccia...》le sei ore di lezione sono passate ed ora io e Olivia stiamo uscendo da scuola.
《Peter.》
《Che ha combinato?》
《Lo ha fatto di nuovo! Sempre il solito gioco "mi interessi, me ne frego, ti voglio bene".》insieme attraversiamo il parcheggio per uscire dal cortile《Sono stanca di questa storia. Non si rende conto che facendo così potrebbe ferire? Non si accorge che lo ha già fatto?》domando retoricamente perché tanto so che la risposta è "no, non se ne accorge".
《Gli hai detto che studi alla West Seattle?》domanda la mia amica ed io la fisso senza capire《Il principe è qui.》i suoi occhi sono puntati su una macchina ed io la seguo.
Charlie è appoggiato al cofano di un Suv nero opaco ma non riesco a capire da chi sia prodotto; le gambe sono fasciate da un semplice paio di jeans ed il busto è coperto dalla felpa nera della University of Washington.
Non appena i suoi occhi chiari finiscono su di me lui alza il braccio salutandomi.
《Se è venuto a prenderti tu accetta.》Olivia cammina accanto a me.
《E se non fosse venuto per me?》la guardo. Charlie non può capire cosa ci stiamo dicendo perché ancora troppo lontane dal suo bolide.
《Pessimista.》Olivia accelera il passo.
《Realista.》la contraddico.
《Come vuoi Decker.》
《Grazie Young.》ormai siamo vicine a Scott《Ciao Charlie.》lo saluto con un sorriso.
《Ciao Jess.》sorride a sua volta《Olivia.》
《Io devo scappare. Ci vediamo domani Jessica!》la ragazza lascia un bacio sulla mia guancia e corre verso il cancello della scuola senza lasciarmi il tempo di salutarla.
《È sempre così di fretta la tua amica?》il ragazzo dai capelli corvini mi osserva.
《No, ma oggi è strana.》concentro la mia attenzione su di lui《Tu invece perché sei qui?》i nostri occhi si incontrano e la mia pelle si ricopre di leggerissimi brividi. Non parla, semplicemente guarda i miei banalissimi occhi assorto in qualche suo pensiero《Allora?》tocco il suo braccio molto delicatamente, ma sembra che questo gesto lo riporti sulla terra. Ritraggo la mano mentre lui apre bocca.
《Mi andava di vedere dove tu e il fighetto del liceo studiaste.》distoglie lo sguardo da me《E anche per portarti a casa, già che ci sono.》
《E per quale motivo dovrei farmi accompagnare a casa da una persona che conosco appena?》stringo la spallina dello zaino con una mano.
《Perché sono carino(?)》sorride. Solo carino? Io direi anche bello.
《I gusti estetici differiscono da persona a persona.》
《Giusto.》sorride《Allora, lo vuoi un passaggio a casa Jessy?》si stacca dall'auto. Annuisco《Voglio sentire una risposta. Non accetto cenni.》i nostri petti sono vicini, troppo vicini.
《Sì, ma questa è la prima e l'ultima volta.》
《Sul fatto che sia la prima siamo tutti d'accordo.》mi apre la portiera del passeggero ed io capisco che sto per salire a bordo di un'Audi Q7《Ma non sono certo che sarà l'ultima.》chiude lo sportello per poi salire al volante.
《Si vede che al liceo eri popolare. Lo sei anche all'università o sbaglio?》mi allaccio la cintura di sicurezza.
《Non sbagli, ma vorrei essere popolare per altri motivi.》con due manovre esce dal parcheggio《Allora, dove andiamo?》ormai il suv è sulla strada. Dico al conducente l'indirizzo e lui annuisce《Cos'hai fatto oggi?》guida lentamente, quasi stesse cercando di conquistare tempo o forse è solo uno prudente. Punto sulla seconda opzione.
《Niente di speciale. Storia dell'arte, matematica, chimica e filosofia. Tu invece?》
《Anatomia 1, chimica e allenamento.》i suoi occhi azzurri sono fissi sulla strada.
《Allenamento? Di cosa?》domando curiosa.
《Nuoto. Un motivo per cui ho scelto la Washington University è perché mi danno la possibilità di nuotare.》spiega《Tutte le università offrono questa possibilità, ma io ho scelto Seattle.》
《Che altre possibilità avevi, se posso sapere.》
《Harvard, ad esempio. Lo so, penserai che sono pazzo ad aver buttato nel cesso Harvard, ma sono fatti miei.》le sue lunghe dita stringono con più forza il volante, segno chiaro che non voglia andare troppo nei particolari.
《Sono d'accordo. Solo...wow.》sussurro sorpresa.
《Sii più chiara e specifica. Wow, che idiota o Wow, significa che sei intelligente o ancora Wow, chi è il tuo spacciatore?》l'automobile rallenta.
《Non lo so, forse tutte e tre o forse è un wow, vorrei arrivarci io ad Harvard.》
《Ho i miei motivi per non aver scelto quella strada.》il motore si spegne.
《Ne sono convinta Charlie e poi...puoi sempre cambiare idea.》
《Sì, è vero Jessy.》i nostri occhi si incontrano《Siamo arrivati a destinazione.》
《Grazie del passaggio.》sorrido.
《Ringraziami in un altro modo.》tocca la mia spalla destra con delicatezza, ma ritira subito la mano《Dammi il tuo numero.》
Ci penso per qualche frazione di secondo. Non dovrei, le regole base insegnate dai miei genitori dicono di non dare informazioni a sconosciuti ma se uscissi per una volta dallo schema?
Vorrei vedere cosa c'è oltre a quelle linee già tracciate, quelle barriere che offrono conforto e sicurezza.
《Dammi il telefono.》guardo quei due occhi ipnotici mentre tendo la mano.
《Ecco.》mi mette un telefono sul palmo della mano. È nuovo, di ultima generazione, apparso nei negozi da solo una settimana. Se ha un telefono così significa che non ha rifiutato Harvard per problemi di natura economica.
《Tieni.》glielo do indietro.
《Come ti sei salvata?》domanda aprendo la rubrica.
《Jessica Decker.》rispondo《Ora devo andare. Ci sentiamo.》sto per scendere ma vengo fermata.
《Jess, cosa c'è? Sei strana.》
《Sono solo di fretta. Mi sono ricordata di avere tanti compiti da fare per domani.》spiego velocemente.
《Ok, allora smetto di trattenerti. Vuoi che venga a prenderti domani mattina? Tanto passo sempre da queste parti per andare all'università.》la presa sul mio polso so scioglie di colpo.
《Grazie ma non vorrei farti arrivare tardi ai corsi. Ciao Charlie.》scendo dalla macchina e vado verso l'ascensore senza permettere al ragazzo di dire altro.
Non che la Washington University sia una cattiva università, non dico questo, ma il prestigio e la fama della Harvard non sono minimamente comparabili.
Chiunque sceglierebbe di studiare nella città di Cambridge, io lo farei senza pensarci due volte.
《Avrà i suoi motivi e poi se ha scelto la Washington per il nuoto significa che offre maggiori opportunità.》inserisco la chiave nella serratura della porta di casa.

Da Sconosciuto
Ciao Jessica, sono Charlie Scott ;)
A Charlie
Ciao Charlie!

Sorrido davanti allo schermo del cellulare. Questo ragazzo ha un non so che di speciale; mi trasmette una strana energia positiva che pochi riescono a trasmettermi.
Forse è un bene che abbia scelto la Washington University invece di Harvard, ma chissà cosa mi riserva la vita.

********************
Ciao a tutti! Ecco un nuovo capitolo in cui scopriamo qualcosa in più sul conto di Charlie Scott.
Spero che vi sia piaciuto e vi chiedo scusa se non aggiorno frequentemente🙇‍♀️

Walk With MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora