33.Sono abituata a camminare da sola

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Martedì è una giornata luminosa e con una temperatura nella media per il periodo. E soprattutto il pomeriggio mi sembra più bello del solito.
《Com'è andata oggi?》Charlie mi accoglie tra le sue braccia《E perché il fighetto mi guarda male? Che cazzo vuole?》
《Lascialo perdere.》gli accarezzo una guancia per riportare la sua attenzione su di me《La mia giornata è andata normalmente: hanno consegnato un palo di prove corrette e hanno spiegato robe impossibili. La tua invece?》
《Molto interessante. Ho scoperto un paio di cose nuove che non sapevo.》mi stringe per la vita, premendo il mio corpo sul suo e facendomi arrossire.
《Che fai?》mi lamento cercando di allontanarmi.
《Mostro a quel ragazzino che sei mia.》dice serio prima di baciarmi. Le sue labbra si muovono con esigenza sulle mie che riescono a stento a stargli dietro《Ora ha capito.》si stacca di colpo e vedo con la coda dell'occhio la macchina di Peter uscire dal parcheggio della scuola.
《Sei un bambino!》mi stacco da lui indispettita dal suo comportamento sciocco.
《Anche se non me lo hai detto, ho capito che ti ha di nuovo infastidita.》alza le mani come per difendersi《Devi dirmelo quando un ragazzo ti infastidisce così ci parlo io.》mi invita a salire in macchina tenendomi la portiera aperta《Andiamo piccola, sali.》
《So cavarmela da sola.》
《Lo so perfettamente, ma voglio prendermi cura di te.》mi toglie lo zaino dalle spalle《Cristo, pesa un quintale!》tenendolo con una mano va a depositarlo nel bagagliaio《Ti fa male la schiena?》domanda preoccupato《Non dovresti portare in spalla pesi tanto grandi.》
《Charlie, smettila.》lo imploro salendo in macchina《Sto benissimo e non ho bisogno di protezione.》dico una volta che è salito al volante《Sono sana. Ti prego, non considerarmi come una diplegica. Dimenticatene.》la mia voce esce debole a causa del nodo che mi sta stringendo la gola.
《Non piangere.》Charlie stringe la mia mano nella sua《Io non ti considero come una diplegica, è solo che voglio proteggerti.》lo sguardo è puntato sulla strada.
《Posso capire, ma non voglio. Io voglio vivere una vita normale, non una quasi normale. Conosco i miei limiti e li rispetto perciò non ho bisogno che tu o chiunque altro si preoccupi cosi tanto per me. Lo facevano quando andavo all'asilo, alle elementari ma adesso sono abbastanza grande da cavarmela.》spiego paziente《Ok Charlie?》
《Sì Jess.》continua a stringermi la mano《Ma ciò non toglie che hai me.》si porta la mia mano alla bocca e ne bacia dolcemente ogni nocca e riempiendomi di brividi《Chiaro piccola?》domanda dopo aver staccato le labbra dalla mia pelle.
《Non ti sembrano parole troppo grandi?》domando timidamente.
《Dette da me sembrano esagerate, vero?》sorride tristemente.
《Solo perché troverai sicuramente un modo per smentirle.》nonostante le mie parole non lascia la mia mano come invece farebbe di solito《Non mi hai ancora detto cosa faremo.》
《Prima di tutto pranziamo e poi vedrai.》mette la mia mano sul cambio e poi ci appoggia la sua, guidandomi nei movimenti per cambiare marcia《Che ne dici se andiamo di nuovo al The Ancient Garden? O hai voglia di mangiare da un'altra parte?》
《Per me va bene. Ho mangiato bene la scorsa volta.》
《Allora andiamo al The Ancient Garden.》mi guarda per alcuni istanti e io gli sorrido《Sei un'altra quando sorridi.》sussurra.
《Meglio o peggio?》osservo le mie unghie smaltate di rosso.
《Meglio ovviamente. I tuoi tratti si rilassano e gli occhi si illuminano facendoli risaltare ancora di più e rendendoli ancora più belli.》risponde continuando a guidare. Abbasso lo sguardo mentre sento le guance andare a fuoco《E sei dolcissima quando arrossisci. Diventi tutta rossa, soprattutto sulle guance ma anche il resto del viso prende colore, tipo adesso. Sei turbata perché ti sto descrivendo in questi termini?》
《Tanto.》sussurro《Odio arrossire.》
《Siamo arrivati.》mi fa notare ed io scendo dalla macchina ad una velocità pazzesca《Non ti azzardare a scappare da me!》mi afferra per un braccio e mi intrappola in un abbraccio: le sue mani alla base della mia schiena, le mie poggiate sulle sue spalle larghe, i nostri occhi uniti da un filo invisibile ed i corpi premuti gli uni sugli altri《Mi piaci in una maniera pazzesca Jessica.》sorride facendo sfiorare le punte dei nostri nasi.
《E durerà poco.》mormoro e a quelle parole Charlie mi stringe di più a sé.
《Non possiamo dirlo. Potrebbe durare poco o tanto, non lo sappiamo.》parla come se davanti avesse una bambina che non è convinta della verità delle sue parole《Goditi il momento e non ci pensare.》
《Sono stressante, vero?》
《No, sei solo insicura. Il perché non lo capisco, ma sei tanto insicura.》mi prende per mano ed insieme cominciamo a camminare verso il ristorante《Come hai detto tu, la paura è il peggior nemico che abbiamo.》cita le mie parole ed io sorrido leggermente.
《Sono abituata a camminare da sola. Mi sento insicura quando ho qualcuno al mio fianco.》ammetto《Non so se capisci cosa intendo, Charlie.》
《Dovrai abituarti a camminare con me al tuo fianco Jessy.》mi accarezza la mano che stringe nella sua《Ed io dovrò abituarmi a quello che provo stando al tuo fianco.》ci fermiamo davanti alla porta del piccolo ristorante《Abbiamo un bel po' di cose su cui lavorare se vogliamo che tra noi funzioni. E ora andiamo a mangiare un boccone.》mi apre la porta ed insieme entriamo. Il The Ancient Garden ci accoglie come la scorsa volta: musica ambientale, chiacchiericcio, suoni di posate ed illuminazione soffusa.
《Adoro questo posto.》sorrido notando che il tavolo a cui abbiamo pranzato la prima volta è vuoto.
《Il nostro tavolo ci aspetta.》Charlie mi afferra nuovamente la mano e mi accompagna al tavolo《E sono contento che questo ristorante ti piaccia.》mi aiuta a sedermi per poi posizionarsi difronte a me.
In pochi minuti una cameriera poco più bassa di me, dai capelli castani e le punte bionde si avvicina a noi per prendere le ordinazioni.
Sia io che lui abbiamo deciso cosa ordinare e visto che entrambi abbiamo voglia anche del dessert abbiamo deciso di prendere un gelato assieme.
È Charlie il primo ad ordinare e la ragazza, oltre a segnare l'ordine sul taccuino, lo mangia letteralmente con gli occhi e quando lui le lancia uno sguardo lei arrossisce completamente.
L'effetto che mi fa lo fa a tutte quante, questo è evidente e credo sia normale visto che lui è un fotomodello. Ma allora perché mi dà fastidio?
《Piccola, tu cosa vuoi?》Charlie mi risveglia ed io distolgo lo sguardo dalla giovane cameriera dalla faccia ora infastidita.
《Vorrei del pollo alla cacciatora con patate e dell'acqua naturale.》
《E prendiamo anche un gelato allo yogurt con frutti di bosco con due cucchiaini.》aggiunge Charlie.
《Certo. Arrivano subito.》la ragazza si allontana da noi per portarci due bottigliette d'acqua, l'una naturale e l'altra frizzante, e due bicchieri.
《Non hai motivo di essere gelosa.》
《Non sono gelosa.》
《Jessica, dico sul serio. Non mi interessano le altre.》mantiene un contatto visivo che io cerco di spezzare《Solo tu, chiaro?》
《Mhh.》la mia bocca si contorce in una smorfia. Potrei crederci se fossi diversa, ma non lo sono.
《Te lo ripeto: sei proprio una ragazzina.》mi sorride dolcemente.

••••

《Grazie per avermi offerto nuovamente il pranzo.》alzo gli occhi al cielo quando la cameriera se ne va con i soldi di Charlie.
《Ti ho già detto che me lo posso permettere e poi devi smetterla di alzare gli occhi al cielo. Non è carino.》mi rimprovera.
《Sì papà.》lo prendo in giro《Cos'è quello?》indico un pezzo di carta a quadretti piegato e messo accanto al suo bicchiere.
《Non lo so.》Charlie prende in mano il biglietto e lo apre《Vuoi il numero di telefono della cameriera?》me lo passa.
《No grazie.》rispondo seccata.
《Beh, neanch'io. Dovrei avere una biro nella tasca interna della giacca...》
《Non vuoi il numero ma le dai il tuo?》lo osservo scrivere sul pezzo di carta con la biro nera.
《Le dico che sono impegnato e non voglio tradirti.》ripiega il biglietto e lo lascia dove lo ha trovato《Possiamo andare adesso.》si alza ed io lo imito.
Usciamo in strada e cominciano a camminare sulle vie affollate tenendoci per mano per tornare in macchina.
《Cosa intendevi prima con abbiamo un bel po' di cose su cui lavorare se vogliamo che tra noi funzioni?》domando dopo un po' osservando le nostre mani intrecciate《Così non funziona?》siamo arrivati alla macchina.
《Così funziona, sì. Ma mi hai detto che vuoi di più Jess.》mi fa salire a bordo.
《Non sei obbligato a darmi di più.》lo rassicuro mentre prende posto accanto a me《Mi va bene quello che c'è tra noi. Mi basta, è più di quanto io possa mai chiedere.》
《Ma a me non basta.》mi guarda negli occhi《Non mi basta proprio. Sapere che potrei trovarti tra le braccia di un altro mi fa stare male, sapere che qualcun altro possa farti ridere o possa vederti in un vestito mi infastidisce.》resto ad osservarlo senza fiato《Quando, l'altra  sera, ti ho vista ballare con quel biondo al Havana...il suo corpo così vicino al tuo, il suo sguardo così esplicito...》la vena del suo collo pulsa rabbiosa《Avrei voluto che crepasse sotto il mio sguardo.》
《Non mi interessava quel ragazzo.》gli prendo la mano《Mi piaci tu.》faccio una breve pausa《Ma mi ha dato fastidio il fatto che tu ti sia definito come il mio fidanzato, quando in realtà non vuoi..》sto per dire che non vuole nulla del genere da me ma mi interrompe.
《Voglio che tu sia la mia ragazza.》il cuore accelera di battito《Voglio darti di più Jessica.》
《Charlie...》il mio è un sussurro.
《Jessica, vuoi essere la mia ragazza?》i suoi occhi celesti sono colmi di speranza e paura. Speranza che io dica di sì e paura che io faccia il contrario.
《Nonostante tu sappia che...?》mi manca il fiato per dirgli tutto ciò che mi frulla per la testa《Nonostante l'inesperienza e la diplegia?》trovo un po' di ossigeno da usare per parlare.
《Mi piace vivere delle prime volte assieme,》si passa una mano sulla nuca《e poi la diplegia non è un problema per me. Anzi, credo che sia grazie a lei che sei così saggia, profonda, gentile e a tratti ottimista. Non saresti tu senza di lei.》mi sorride《Allora, vuoi essere mia?》
《Vuoi camminate con me?》domando.
《Sì, voglio.》
《Voglio essere tua.》sorrido per poi sentire le sue labbra contro le mie, in un bacio pieno di foga e passione.
《Ora, visto che ho scoperto che sei una grande fan Fast and Furious, ci andiamo a vedere Fast & Furious - Hobbs & Shaw.》mette in moto. La sua felicità è tanta, com'è tanta la mia gioia ma anche incredulità per ciò che è appena accaduto.
《Chi ti dice che non l'abbia già visto?》domando e lo vedo impallidire《Scherzo! Non l'ho ancora visto.》sorrido.
《Cazzo, mi fai prendere dei colpi! Pensavo di dover trovare un altro film da vedere e visto che non conosco i tuoi gusti sarei stato messo in una situazione pessima.》sbuffa.
《Non volevo farti arrabbiare.》mi scuso abbassando lo sguardo.
《Non sono arrabbiato Jessy.》la sua mano destra finisce sul mio ginocchio ed io mi irrigidisco.
《No, non toglierla.》metto la mia mano sulla sua quando cerca di toglierla.
《Ma ti sei irrigidita.》mi lancia un veloce sguardo.
《Solo perché non sono abituata che qualcuno mi tocchi.》lo tranquillizzo《Vedi? Mi sto rilassando.》i miei muscoli smettono lentamente di essere contratti e si distendono.
《Dovremo lavorare anche su questo.》
《Ci vorrà tanto tempo.》lo avviso《Ogni volta che mi agito mi irrigidisco.》
《Ora stai meglio?》porta la sua mano con la mia sopra sulla leva del cambio per poi riportarla sul ginocchio.
《Sì.》
《Preferisci che ti avvisi quando voglio toccarti?》lo vedo concentrato, non tanto sulla strada ma più nel trovare una soluzione che soddisfi entrambi.
《No, sarebbe una forzatura. Dovrò farci l'abitudine.》porto una mano tra i suoi capelli corvini e faccio scorrere le mie dita in quella chioma lucente. Charlie sorride ed i suoi occhi si illuminano.
《Solitamente odio che mi tocchino i capelli, ma come al solito tu fai eccezione. Dovrò abituarmi a questo.》
《Avevi ragione, entrambi dobbiamo lavorare su un bel po' di cose.》concludo quando l'auto viene parcheggiata nel parcheggio del cinema.

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Buongiorno a tutti! Come state?
Volevo solo avvisarvi che a novembre forse non aggiornerò proprio perché ho moltissimi impegni. Spero che avrete la pazienza di aspettarmi😘
Mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Buona giornata ❤

Walk With MeWhere stories live. Discover now