23.Gara di nuoto

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《Jessica, posso sedermi?》mi volto verso Peter che è accanto al banco vuoto al mio fianco.
《Certo.》apro il mio quaderno e preparo una penna per l'ultima ora di lezione.
《Stai bene vestita così.》il suo sguardo è fisso su di me.
《Grazie.》
《Lui non ti ha detto niente?》
《Lui chi? Dirmi cosa?》domando facendo finta di non capire.
《Scott. Il tuo barista.》risponde《Dirti che sei incredibilmente bella.》il suo viso è estremamente vicino al mio mentre io guardo la parete davanti a me.
《Me lo ha detto invece.》si allontana un po'.
《E non pensi che lo abbia fatto solo per illuderti, per far sì che tu finisca nel suo letto?》mi volto di scatto verso di lui e lo guardo sbigottita.
《Non tutti hanno un secondo fine nella vita. Non tutti sono come te.》
《Sai che molto probabilmente quando aprirai gli occhi sarà già tardi?》
《E a te che importa?》guardo i suoi occhi scuri.
《Perché a te ci tengo anche se non ci credi. Perché vorrei che fossi mia.》
《Quando avevi la possibilità di avermi tu giocavi con i miei sentimenti tutti i giorni. Ora devi lasciarmi stare.》dico risoluta mentre il professore entra in classe.
E quando la campanella suona, sono la prima ad uscire seguita da Rivera che chiama il mio nome per far sì che io mi fermi. Io però non lo faccio e, per quello che mi è concesso, scendo velocemente le scale per arrivare in cortile dove spero di trovare Charlie ad aspettarmi.
Non voglio più sentire la voce di Peter e i suoi complimenti, non voglio più vederlo mentre cerca di riattirarmi nella vecchia trappola.
Non voglio più stare ai suoi giochi, non voglio che si diverta ancora con me, non voglio che mi usi ancora.
《Charlie.》lo abbraccio sorprendendolo. E quando i nostri corpi aderiscono io mi sento al sicuro dagli sguardi insistenti di Rivera.
《Hey Jessy...che succede?》mi stringe tra le sue braccia, accarezzandomi capelli e schiena《Forse ho capito...》mormora《Dimmi solo se ti ha infastidita.》mi obbliga ad alzare lo sguardo ed io noto che i suoi occhi sono cupi《Lo ha fatto?》annuisco e lui sospira.
《Perché continui a scappare Jessica?》
《E tu perché continui a starle dietro, infastidendola?》Charlie mi stringe forte tra le sue braccia《Jessy è stata chiara: non ti vuole.》
《E vuole te? Stento a crederlo. Soprattutto perché si è vestita così per me.》
Spalanco gli occhi, incredula. Come può mentire in questo modo.
《No, non è vero.》sussurro.
《Tu la vuoi, è chiaro, ma non potrai averla se continui a comportarti da dodicenne capriccioso.》Charlie lo guarda con apparente calma《Se ti dice di lasciarla in pace, tu fallo perché se sento ancora una volta che l'hai infastidita giuro che ti faccio entrare il concetto in quella zucca vuota a suon di botte.》
《Che paura...》dice ironico l'altro.
《Io ti ho avvisato. Andiamo piccola mia.》Charlie mi fa salire in macchina e parte a tutta velocità sotto gli occhi di Peter《Vorrei tanto spaccargli la faccia...》sospira《Il tuo pranzo.》apre il vano porta oggetti e tira fuori una busta marrone ed una bottiglietta d'acqua《Panino con salame, formaggio e insalata e acqua naturale. Spero ti vada bene.》mi sorride dolcemente continuando a guidare.
《Grazie per prima.》
《Non ho fatto niente.》
《Mi hai tolto di dosso Peter.》apro il sacchetto marrone e prendo il panino.
《Ogni ragazzo sano di mente lo avrebbe fatto.》solleva le spalle con indifferenza per poi tacere per un bel po' di tempo, nel quale io mangio il mio pranzo《Tra voi c'è stato qualcosa?》
Mi volto ad esaminare la sua espressione: mascella contratta, labbra strette, occhi ben fissi sulla strada.
《No. O sì? Non lo so.》sospiro《Non c'era niente ma c'era comunque qualcosa. Almeno per me.》
《Dimmi cosa.》all'apparenza sembra calmo, ma si capisce chiaramente che non è così.
《Perché dovrei?》bevo un sorso d'acqua.
《Mi sei saltata tra le braccia, correndo via da lui. Credo sia il caso che io venga informato su quello che avete passato. Stavate insieme e vi siete lasciati? Tu hai lasciato lui?》
Punto il mio sguardo sull'ultimo pezzo di panino che ho tra le mani. Io non ho mai avuto un ragazzo, non ne ho neanche mai baciato uno prima di Charlie.
《Non stavamo insieme.》rispondo.
《Stavi con un altro e lui era geloso?》
《In realtà non sono mai stata fidanzata.》il mio tono di voce si abbassa lentamente, quasi mi vergognassi della mia inesperienza.
《Ma sei sicuramente uscita con dei ragazzi o a ballare o a cena o a fare una passeggiata.》tiene con una sola mano il volante mentre l'altra si muove in ampi gesti casuali.
《A dirla tutta, no.》
《Però qualcuno ti ha baciata.》l'auto rallenta davanti ad un semaforo ed io non rispondo《Jessica, cosa significa questo silenzio?》
《Nessuno mi ha mai baciata.》evito il suo sguardo in ogni modo possibile mentre un silenzio insopportabile cala tra noi.
《Vuoi dire che quello a casa tua è stato il tuo primo bacio?》domanda sbigottito《Non è possibile...baci così bene che pensavo di essere l'ennesimo.》sussurra più a se stesso che a me《È terribile. È tutto sbagliato. Tu meriti di meglio. Il tuo primo bacio doveva essere speciale, dato ad una persona speciale.》picchietta le dita sul volante《Invece guarda a chi lo hai dato! Cristo, perdonami.》
《Charlie, io..》
《Mi dispiace Jessica, mi dispiace. Ti ho privata del tuo primo bacio e...com'è possibile? Sei sempre così sicura di te, disinvolta e schietta che pensavo...》si passa ripetutamente una mano tra i capelli, tirandoli leggermente mentre guida verso l'università.
《Il mio primo bacio è stato speciale!》alzo la voce per sovrastare il suo parlare a vanvera《Tu non mi hai privata di nulla.》nuovamente silenzio. Pesante silenzio in cui io posso udire il frastuono dei suoi pensieri e la calma dei miei.
《La cosa migliore sarebbe lasciarti andare,》a queste parole il mio cuore si ferma ed un nodo mi si forma in gola《ma non voglio e non capisco neanche perché.》parcheggia nel cortile dell'università《Tu vuoi che mi allontani da te? Perché se lo vuoi io lo faccio.》sento il suo sguardo di fuoco sulla mia pelle《Vuoi che me ne vada Jessy?》
Voglio che se ne vada? No, assolutamente no. Voglio che resti, non importa cosa succederà e se ne uscirò a pezzi.
《No. Vuoi andartene?》mi volto verso di lui per guardare i suoi occhi azzurri.
《No.》risponde a voce bassa《Ma non potrò darti ciò che leggi e sottolinei nei libri.》ammette quasi abbattuto.
《I principi azzurri non esistono. Lo so.》sorrido debolmente.
《Non so cosa potrei offrirti.》stringe le labbra in una linea dura《Una botta e via, ricordi?》
《Ricordo.》sussurro.
《Ma con te non può funzionare. Non poteva funzionare neanche se fossi stata più...esperta diciamo.》sembra improvvisamente imbarazzato.
《Sì, hai ragione.》annuisco《Andiamo?》voglio scendere da questa auto, mettere fine a questo discorso.
Come siamo arrivati a parlare di questo proprio adesso? E se fossi più esperta cambierebbe qualcosa?
《Ok.》scende dall'auto seguito da me《Seguimi.》percorre il parcheggio a lunghe falciate ed io riesco a stento a stargli dietro.
《Rallenta.》mi lamento cercando di stare al passo.
《Sono in ritardo.》dice in tono burbero.
《Stronzo.》sussurro sentendo salire il livello di rabbia.
《Ti ho sentita!》si ferma.
《Meglio.》sbuffo raggiungendolo.
Odio quando cambia improvvisamente umore, passando da una modalità all'altra. Non riesco a stargli dietro.
Continuiamo a camminare, entrando nella struttura universitaria e percorrendo una rampa di scale.
《Siediti dove vuoi sugli spalti.》apre una porta antincendio bianca e mi mostra la piscina di dimensioni olimpiche circondata dagli spalti.
《Perché sei arrabbiato con me?》domando prima che se ne vada.
《Non sono arrabbiato.》le sue spalle si rilassano esattamente come i lineamenti del suo viso《Sei tu che ce l'hai con me.》
《Non è vero.》dico muovendo la testa da sinistra a destra per enfatizzare il concetto《Ce l'ho con me stessa, non con te.》ce l'ho con me perché dovevo capire di non essere abbastanza per lui, perché sapevo che prima o poi mi avrebbe detto che tra noi non potrebbe mai funzionare《Ora vai a prepararti per la gara.》gli sorrido dolcemente nel tentativo di fargli credere che vada tutto bene.
《Ok. Augurami buona fortuna.》
《Buona fortuna Charlie.》
《Grazie piccola.》mi sorride ed io ricambio con tutto il cuore prima di entrare nella palestra per cercare un posto sugli spalti.
Ne trovo uno sul lato più lungo della piscina, in seconda fila partendo dal basso, accanto ad un ragazzo.
《Posso?》indico la sedia libera accanto a lui.
《Certo.》annuisce per poi esaminarmi, mettendomi in una certa soggezione《Studi qui o sei di una delle università che partecipano alla competizione?》il ragazzo dalla pelle scura, gli occhi del colore dell'ebano ed il viso dalle forme dolci continua ad osservarmi.
《In realtà faccio il liceo.》
《Capisco.》torna a fissare l'acqua limpida della piscina《Comunque io mi chiamo Samuel. Piacere.》mi porge la mano sorridendomi.
《Piacere, Jessica.》stringo la sua mano sorridendo a mia volta《Studi qui?》
《Sì, sono al primo anno di Marketing.》
《Wow, figo.》
《Lo penso anch'io.》mi sorride mentre i nuotatori si avvicinano alle loro posizioni《Eccoli!》
Tra loro c'è anche Charlie che indossa un costume blu scuro, una cuffia dello stesso colore e tiene in mano un paio di occhiali da piscina.
Scorro lo sguardo sul suo corpo: clavicole ben evidenti, pettorali forti, braccia muscolose, addominali perfettamente scolpiti, gambe toniche.
Arrossisco di colpo quando i nostri occhi si incontrano e lui mi sorride seducente prima di infilarsi gli occhiali.
Mi ha beccata a guardarlo, o meglio dire ammirarlo.
《Bel ragazzo quello in blu, vero?》sembra che anche Samuel si sia accorto del colorito del mio viso.
《Non male.》mormoro.
《Charlie Scott, se ti interessa.》mi informa tranquillo mentre lo sguardo di Charlie è puntato su di lui. La fronte del nuotatore si aggrotta e i pugni si stringono anche se non ne capisco la motivazione. Poi però smette di guardare nella nostra direzione, abbassa gli occhiali sugli occhi e si mette in posizione esattamente come gli altri concorrenti. Pochi secondi dopo un fischio riempie la sala ed i nuotatori si tuffano.
Stringo il labbro inferiore tra i denti mentre osservo Charlie avanzare all'apparenza senza alcuno sforzo.
Tutti urlano per sostenere il proprio favorito, compreso il mio vicino che urla ripetutamente il cognome di Charlie.
《Vai Charlie!》lo incoraggio anch'io mentre perde il vantaggio che si era conquistato《Vai così!》batto le mani alzandomi in piedi per vedere meglio. Finisce il primo giro e lui è in svantaggio.
Il mio cuore batte forte mentre prego che recuperi e vinca la gara.
《Sì Charlie!》esulto quando a metà vasca si avvicina ad un vantaggio《Continua così!》sorrido quando finisce il secondo giro.
Con una buona spinta si porta in vantaggio e nessuno degli avversari riesce a raggiungerlo.
《Bravo!》batto le mani ridendo contenta.
《Ha vinto! Ha vinto!》Samuel mi solleva da terra mentre Charlie si toglie cuffia e occhiali e alza le braccia in aria sorridendo.
Vengo messa a terra sotto lo sguardo attento del vincitore che mi sorride felice quando mi vede con i piedi a terra.
Charlie esce dalla piscina, indossa un accappatoio e assieme al secondo e terzo classificato si dirige verso il podio per ricevere una medaglia mentre tutti applaudono i vincitori.
Guardo attentamente Charlie: i suoi occhi brillano di gioia ma il suo viso non esprime alcun sentimento ma solo serietà. Chissà perché espone così poco i suoi sentimenti, soprattutto ora che vive un momento così importante.
I nostri occhi si incontrano ancora ed io gli sorrido stringendomi nelle braccia mentre sento le gote scaldarsi.
Non capisco perché sto arrossendo tanto, ma non riesco a farci molto soprattutto se lui continua a guardarmi con quei due occhi color oceano quasi a volermi leggere dentro.
《Ti accompagno fuori?》domanda Samuel mentre tutti cominciano ad uscire dalla palestra.
《Sì, grazie. Non saprei dove andare.》lo lascio passare in modo che possa guidarmi.
《Immagino. In questo posto ci si perde.》cammina lentamente, permettendomi di stare al suo passo《Sei in macchina?》domanda mentre saliamo le scale.
《No, mi ha accampata un...amico.》perché come altro potrei definire Charlie?
《E perché non ti sei seduta accanto a lui sugli spalti?》
《Perché stavo in piscina.》risponde Charlie alle nostre spalle.
《Scott!》Samuel si gira e abbraccia l'altro ragazzo《Hai fatto il culo a tutti fratello!》si sorridono《Un secondo...voi siete amici?》indica prima me e poi il vincitore.
《Se lo ha detto Jessy, allora è così.》solleva le spalle con indifferenza mentre mi si avvicina《Grazie per essere venuta piccola.》fa sfiorare i nostri nasi e poi mi sorride lascivo. Che gli sta passando per la testa?《Vedo che voi avete già fatto conoscenza.》
《È un onore fare la conoscenza della famosissima Jessica. Presuppongo che lui non ti abbia mai parlato del suo coinquilino e migliore amico che sarei io.》lo guarda storto.
《Mi tengo i dettagli noiosi per me.》lo schernisce Charlie.
《Vecchio stronzo!》ride e la sua risata è calda e profonda quasi quanto quella di Charlie che lo imita.
《Ora devo mantenere la promessa che ti ho fatto,》il suo sorriso si rivolge a me mentre mi prende la mano《perciò Sam noi ti salutiamo.》
《Stasera festeggiamo al Havana? O devi lavorare?》
《Devo lavorare, ma festeggiamo comunque.》
《Che palle...》sbuffa l'amico《Spero di rivederti presto Jessica.》mi abbraccia.
《Anch'io Samuel.》
《Chiamami Sam.》sorride.
《E tu chiamami pure Jess.》
《Ok, è sufficiente.》Charlie ci fa allontanare e mi circonda le spalle con un braccio《A stasera.》saluta il suo migliore amico accompagnandomi alla sua auto《Sono stato bravo?》mi guarda negli occhi non appena sale al volante.
《Mi pare che la medaglia che ti pende dal collo sia abbastanza esplicita a riguardo.》prendo la sottile lamina di metallo tra le dita.
《Voglio un altro premio.》dice serio avvicinando il suo viso al mio《Pensi che me lo meriti?》le sue labbra sono a pochi millimetri dalle mie.
《Sì.》sussurro con occhi socchiusi e subito le sue labbra sono sulle mie.

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Ciao a tutti! Nuovo capitolo!
Vorrei tanto sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia in generale. Se avete voglia di farmelo sapere potete scrivere nei commenti o in privato😊
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima❤

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