36.Vorrei avere una ricompensa

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《Parlo io con tuo padre, tranquilla.》a quelle parole mi trattengo dal sospirare di sollievo《Dovresti dirglielo tu però.》
《Non accetterebbe.》comincio a mescolare lentamente nella pentola《Ha rifiutato tante volte di lasciarmi uscire.》
《Adesso hai diciott'anni. È diverso.》
E vorrei ricordarle che non sarà mai diverso, che io sarò sempre quella da proteggere indifferentemente da cosa io faccia.
《Speriamo.》mormoro mentre il fruscio della doccia cessa. Ciò significa che tra poco mio padre uscirà dal bagno e io dovrò parlargli.
《Coraggio.》mamma mi stringe per le spalle mentre mio padre entra in cucina.
《Papà.》lo chiamo continuando a fissare la pentola sul fuoco.
《Dimmi bambina mia.》
《Venerdì potrei uscire?》vado sul diretto. È inutile girarci troppo attorno.
《Con chi?》
《Con un amico.》
《No.》risponde secco.
《Ok, va bene.》accetto senza ribattere. È inutile provarci, so quanto possa essere testardo a volte.
《Per me puoi uscire.》interviene mia madre.
《Martha, cosa pensi di fare?》
《Lasciare che esca con qualcuno, non è evidente Brandon? E poi se Jessica ci vuole uscire significa che questo amico è davvero una persona gentile, rispettosa e buona.》
《I ragazzi a quest'età sono tutti uguali.》ribatte mio padre.
《Non lo conosci neanche.》ribatte mia madre.
《Perché tu sì?》domanda burbero.
《No, ma almeno lascia che escano. Ricordati come ci sentivamo noi quando i nostri genitori ci impedivano di uscire assieme.》
《La nostra è tutta un'altra storia.》
《Non importa. Gli dico che non esco.》intervengo spegnendo i fornelli.
《Bene, vedo che ci capiamo.》mio padre mi guarda negli occhi《Ricordati che l'unico dovere tuo è quello di studiare. Per ragazzi e divertimenti hai tutta una vita davanti.》
《Sì.》mormoro.
《Brava la mia bambina ubbidiente.》sorride.
Lancio uno sguardo a mia madre che sorprendo guardarmi triste e con una leggera disapprovazione negli occhi.
《Io ho sempre fatto il mio dovere, ho sempre studiato e continuo a farlo. Come ai cani si dà un biscotto per aver ubbidito, anch'io vorrei avere una ricompensa di tanto in tanto.》spengo il fornello e mi volto a guardare mio padre《Vorrei uscire con lui. Non sono mai uscita con nessun ragazzo perché li ho sempre considerati degli immaturi; per una volta che ne trovo uno che è sulla mia stessa lunghezza d'onda, vorrei davvero uscirci.》
Mia madre sorride leggermente, io resto seria ma dentro di me faccio i salti di gioia per aver avuto il coraggio di dire ciò che penso e voglio, mio padre mi fissa basito.
《Devo pensarci.》
Non è un sì, ma neanche un no. Ci penserà e poi prenderà una decisione che spero sia favorevole.
《D'accordo.》mormoro mentre mia madre mette il cibo in tavola.

••••

《Che vuol dire che forse non usciamo?》Charlie vorrebbe guardarmi, ma non può neanche distogliere lo sguardo dalla strada.
《Se mio padre dice di no, io..》
《Vengo a parlarci io con lui.》mi interrompe bruscamente《Non può chiuderti in casa.》
《Non ci pensare neanche! Mi chiude davvero in casa se vieni a parlarci.》
Sbuffa sonoramente per poi cominciare a picchiettare le dita sul volante.
《Potevi non dirgli nulla. Io ti avrei riportata a casa prima del loro ritorno e sarebbe stato tutto facile.》
《E per quante volte avremmo potuto fare questo? Quattro o cinque?》lo osservo《Le bugie hanno le gambe corte Charlie.》
《Lo so Jess.》sospira pesantemente.
《Però papà ha detto che ci penserà.》
《Ci penserà. Come no.》mormora ironico ed io lo guardo storto《Piccola, tuo padre ti vede come la sua bambina. E quando dico che ti vede come sua intendo che pensa di avere il completo controllo su di te.》rallenta fino a fermarsi a causa di un semaforo rosso《Gli hai sempre dato il completo controllo su di te e sulla tua vita e ora cerchi di togliergli questo privilegio.》mi guarda negli occhi《Tutti i genitori fanno così.》ed in questa fase ci leggo la sua esperienza.
《Io non gli ho mai dato nulla.》
《Lo hai detto tu che hai sempre obbedito ai tuoi. Obbedendo hai lasciato tutto nelle loro mani.》
《Non so se esattamente come dici tu.》mi stringo nella mia giacca《Non tutte le famiglie sono uguali.》il semaforo ridiventa verde e l'Audi riprende a muoversi senza che il guidatore accenni a parlare. Avrò toccato un tasto dolente che sta sollevando le sue barriere verso di me?《Piccolo.》tocco il suo braccio.
《Hai ragione, non tutte le famiglie sono uguali.》evita il mio tocco《La tua è perfetta, nonostante tuo padre sia così rigido.》
《La mia famiglia non è perfetta.》ribatto《E sì, mio padre è severo per quanto riguarda le uscite ma solo perché mi vuole bene.》Charlie accelera, chiaro segno che vuole arrivare il prima possibile a scuola《A cosa pensi?》
《Sono arrabbiato con tuo padre.》confessa《Se fa tutte queste storie perché pensa che tu non riesca a cavartela da sola significa che è proprio cieco.》
《Probabilmente lo fa perché esco con un ragazzo.》
《Con un ragazzo o con me?》
《Con un ragazzo. Non sa neanche come ti chiami.》mormoro mentre l'auto entra nel parcheggio della scuola《Buona giornata Charlie.》lascio un bacio sulla sua guancia.
《Buona giornata piccola.》le sue labbra finiscono sulle mie in un bacio pieno di quel di più che mi riempie il cuore《E spero che tuo padre accetti di lasciarti uscire con me, altrimenti dovrò tirare fuori le armi.》
《Che vuoi dire?》domando avendo quasi paura di sentire la sua risposta.
《Non sono il ragazzo che un padre vorrebbe per la propria figlia, ma posso diventarlo.》mi fa l'occhiolino sorridendo sotto i baffi《Ora vai a lezione e non pensare a me.》
《Sì, forse è meglio.》mi preparo a scendere, ma prima di abbandonare l'abitacolo saluto il ragazzo un'ultima volta.

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Buonasera a tutti! Nuovo capitolo finalmente online. So che è corto, ma è un capitolo di passaggio.
Prometto che il prossimo sarà più sostanzioso.
Vi voglio bene e vi ringrazio per il vostro sostegno 😘
Alla prossima!

Walk With MeWhere stories live. Discover now