Tè e biscottini

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COME (NON) INNAMORARSI DI HOLDEN MORRIS

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Tè e biscottini

Adesso il problema è che sappiamo tutto di tutto, tranne cosa succede.

(Peanuts- Charles M. Shulz)

Casa della nonna è uno dei miei posti preferiti in assoluto.

È tutto magico: le pareti piene zeppe di fotografie di terre lontane, gli acchiappasogni, i souvenir ad abbellire ogni angolo, le pareti arancioni illuminate da lucine, e il fuoco che scoppietta nel camino sin dai primi giorni di ottobre.

Per non parlare dell'aria che si respira ad ogni angolo. Tutto profuma perennemente di cioccolata calda. Anche in estate, quando si aggiunge quello dei fiori con cui adorna i vasi vicino alla finestre.

Dall'altra parte la nonna profuma di paesi esotici e ha quasi sempre la pelle baciata dal sole, in netto contrasto con il mio incarnato cinereo e malaticcio.

Susy, la sua gattona persiana, mi fa solletico alle caviglie, facendomi sentire sempre ben accolta, dato che sono in pochi quelli che riescono a catturare la sua attenzione.

-Ecco a te, Leen!

La nonna mi porge una tazzona di tè, con dei biscottini inglesi, ben zuccherati.

Malgrado sia stata la prima a chiamarmi in questo modo, adesso che conosco Holden Morris mi fa strano sentire "Leen" dalla sua bocca.

Holden Morris... uff, lasciamo perdere!

-Grazie nonna!

Quando rimette la teiera al centro della tavola, i suoi infiniti braccialetti tintinnano, producendo quel classico suono a cui ormai sono affezionata.

Non smetterò mai di pensare che lei sia la persona con più stile che conosca. Riesce a portare orecchini fastosi, copri spalle di seta colorata, e casacche dallo stile indiano come se indossasse dei banali jeans e una maglietta.

-Allora, dicevamo?- accavalla le gambe e inizia a sorseggiare il suo tè coretto dal gin.

Un raggio di sole attraversa le pietre azzurre che si trovano alla sinistra della sua collana, illuminando parte dei suoi capelli corti.

Parte della luce colpisce anche il braccialetto che mi ha portato dall' Egitto: un cinturino arancione con uno scarabeo porta fortuna.

-Ti dicevo che ho trovato lavoro come babysitter da una signora che abita nel tuo stesso quartiere. Proprio oggi, fra meno di...- controllo il mio orologio da polso.- mezz'ora andrò dalla bambina di cui mi occupo.

-E chi sarebbe questa signora?

-Non so il suo cognome, a dir la verità! Mi si è presentata solo come Juliet e il primo giorno mi ha aperto direttamente lei la porta di casa, quindi non sono riuscita a vedere il suo cognome o quello di suo marito sul campanello all'entrata.

-Juliet?- posa la tazzina, lasciando del rossetto rosso sul bordo, intrecciando poi le mani sul ginocchio destro.- E la bambina come si chiama?

-Phoebe.- prendo un biscotto.

Alza gli occhi al cielo, posando l'indice sul labbro inferiore nella classica posa che fa quando riflette.

-Oh sì, Juliet, ho capito chi è! Ha anche un figlio della tua età, per caso?

-Non l'ho ancora conosciuto, ma mi ha detto di avere anche un figlio della mia età.- confermo, mandando giù il dolcetto.

Adoro questi biscotti! E adoro ancora di più sapere che lei li compri appositamente per me.

Come (non) innamorarsi di Holden MorrisWhere stories live. Discover now