Merry Xmas

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Merry Xmas

Per non essere nessuno, sei davvero una persona speciale, Charlie Brown.

(Peanuts–  Charles M. Shulz)

Holden e Phoebe sono in ritardo.

Sfrego i palmi delle mani, poi le chiudo a coppa e le porto vicino alla bocca per soffiarci su e provare a riscaldarle. Ho dimenticato i guanti e le ho praticamente congelate, con tanto di unghie viola e compagnia bella.

Per un momento mi incanto a guardare un venditore ambulante che vende cioccolata calda in dei bicchieri di carta. Anche da qui posso vedere il fumo che si disperde da ogni bicchiere venduto. Se mi concentro, posso sentire anche il gradevole profumo del cacao.

La pancia gorgoglia dalla fame, avendo fatto colazione ore fa. Oggi mi sono svegliata molto presto, essendo iniziate le vacanze natalizie. Ho voluto approfittarne per alzarmi presto, prendere l'autobus ad un orario in cui non assomigliasse ad un'asfissiante scatola di sardine, e fare un po' di shopping natalizio.

Su Pam, Chas, la mamma e la nonna, sono andata sul sicuro. Ho comprato la nuova tinta labbra della collezione natalizia di Chanel di cui Pam ha mandato mille foto sul gruppo whatsapp "giusto così, perché vi rifacciate gli occhi con la bellezza del packaging", un paio di orecchini a forma di farfalla, simbolo di trasformazione e cambiamento, per Chas, un libro di ricette per quella pasticciona della mia mamma, e una collana dallo stile indiano con un ciondolo a forma di chiave, così che la nonna possa essere sempre custode fedele dei segreti che condividiamo.

Ho pensato anche a Phoebe. Le ho comprato un peluche a forma di coniglietto. Non sarà il suo Bunny, ma potrebbero essere amici. Magari questo lo chiameremo George e gli daremo il ruolo di lord di qualche contea di cui Bunny è signore assoluto. Oppure sarà Georgina, la sua consorte.

Quando è arrivato il turno di Holden, dopo essere uscita da sei negozi, delusa dalla banalità degli articoli in vendita, è successo qualcosa di magico, o giù di lì. Ho sentito d'improvviso una campanella, che mi ha guidato dritto dritto verso un negozietto in cui non ero mai stata. Una sorta di bazar alla Nonna May, ma più chic.

È stato proprio qui che ho scovato il regalo giusto per lui. Quando l'ho visto, ho provato la stessa sensazione che immagino proverò un giorno davanti all'abito da sposa perfetto. Insomma, quando le labbra si piegano in un sorriso involontario e provi lungo il corpo uno strano formicolio di gioia mista ad euforia.

Certo, ho poi scoperto che la campanella era suonata da un ubriacone vestito da Babbo Natale alla ricerca di denaro facile, ma non è questo l'importante.

Per non pensare troppo alla cioccolata, sfilo il cellulare dalla tasca e navigo sui vari social per far passare il tempo più velocemente.

Quando il ritardo supera i venti minuti, mi preoccupo. Da un tipo come lui, così preciso e fissato con i numeri, un ritardo del genere è strano.

Sto per mandargli un messaggio, quando sento la sua voce.

– Kathleen.

Non appena ascolto il mio nome, le mie labbra si piegano in un sorriso e nel petto sento un lieve sussulto.

Sono così felice che lui e Phoebe siano finalmente arrivati.

Rimetto il cellulare in tasca e mi volto nella direzione della sua voce.

Tuttavia, non appena vedo che loro due non sono soli, il sorriso mi muore sulle labbra e gli angoli della bocca tornano all'ingiù.

– Ciao...–  biascico.

Come (non) innamorarsi di Holden MorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora