Una pessima lettrice

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Una pessima lettrice

A volte, se sei depresso, non vorresti fare niente. Tutto quel che vuoi fare è appoggiare la testa al braccio, e guardare nel vuoto. A volte puoi andare avanti così per ore. Se sei eccezionalmente depresso, devi perfino cambiare braccio.

(Peanuts- Charles M. Shulz)

Ho friendzonato un ragazzo.

Io, Kathleen Foster, ho messo un ragazzo nella friendzone.

Se mi avessero detto un anno fa che mi sarei ritrovata in questa situazione, sarei morta dal ridere.

Non perché sottovalutassi il potere di una cotta o l'imprevedibilità del destino, ma perché ci sono situazioni che semplicemente non contempliamo possano toccarci in prima persona.

-Non ti imbambolare! Stanno bene o sono storte?

Sospiro.

Non bastavano le mie preoccupazioni, ci si mette anche mia nonna a farmi venire il cardiopalmo.

In piedi su una sedia traballante, vecchia di almeno cent'anni, si diverte a muoversi come una ballerina di tip tap, illudendosi che la sua cartilagine sia ancora come quella di una ragazzina.

-Nonna, non sarebbe il caso che le mettessi io quelle luci?

Mi aggiro nei dintorni della sedia, per evitare incidenti di vario tipo.

-Tranquilla, bambina. La tua nonna è più forte di una roccia. Ti ho mai raccontato che quando avevo venticinque anni ho scalato una parete rocciosa in Irlanda? Era molto più alta di questa seggiola qui.

-Sì nonna, ma come hai detto anche tu, avevi venticinque anni ai tempi, mentre ora...

-Stai dicendo che sia vecchia?

-Oh no... no... ma alla tua età, sai...

-Quale età? Sono passati solo dieci anni da quella giornata irlandese.

Scuoto la testa, divertita.

-Va bene, come vuoi! Piuttosto... sai vero che deve ancora passare Halloween? È giovedì prossimo.

-Certo che lo so. Mi hai preso per una rimbambita, Leen?

-Per carità! Dicevo solo che forse è un po' presto pensare alle luci di Natale quando siamo ancora ad ottobre.

-Sciocchezze. Alla mia età si gioca di anticipo, bimba.- reggendosi alla spalliera, finalmente scende dalla sedia.

Un tripudio di lucine colorate adorna le pareti del salotto.

-Ma se hai solo trentacinque anni.- la prendo in giro.

Nonna mi dà un pizzicotto sulla guancia, in risposta.

-Basta con le chiacchiere. Andiamo in cucina, ho fatto il tè. In più voglio farti assaggiare il baklava.

-E cos'è?

Mi cinge le spalle e mi accompagna in cucina.

-Un dolce tipico della Turchia. Me l'ha portato Fatos, la mia amica turca del club del libro.

Annuisco.

Poi prendo posto.

-Oh nonna, non sai quante cosa ho da raccontarti.- mi accascio sul tavolo

-Ah sì?- mi versa il tè nella tazzina, facendo tintinnare i suoi braccialetti.- Su la testa, bambina.- mi dà un colpetto sulla nuca.

Mi rimetto dritta.

Come (non) innamorarsi di Holden MorrisWhere stories live. Discover now