6. Questi silenzi mi mettono i brividi

1.7K 63 0
                                    

«Non dovevi accompagnarmi, potevo prendere un taxi», borbotto sul sedile del passeggero mentre Tyler mi accompagna in ospedale. Mi guarda male e torna a guardare la strada.

«Sei fidanzata, Scarlett?» dice tutt'ad un tratto. Mi volto di scatto senza sapere che dire.

Sono fidanzata?
Non ho la più pallida idea di cosa succederà adesso.
Ora che ci penso le cose con Joe non erano il massimo da un po'..

«Io-io.. non lo so. Possiamo evitare questo argomento?» chiedo buttando la testa all'indietro. Sono stanca ed è quasi l'una di notte.

«Mh», dice. Non ha un briciolo di espressività.

Ad un tratto mi squilla il telefono e vedo che è una chiamata Face Time di Joe. Non ho per niente voglia di parlargli quindi attacco, ma ovviamente il telefono torna a squillare ancora più insistentemente.

«Non rispondi, Scarlett?» rimane con lo sguardo fisso sulla strada. Faccio cenno di no con la testa e stacco di nuovo la chiamata.

Quando per la terza volta torna a squillare decido di rispondere. «Non dire una parola», minaccio Tyler con un dito e lui non si scompone di un minimo.

«Che diavolo vuoi Joe?», ringhio guardandolo dall'altra parte dello schermo. Vedo che ha il respiro affannato.

Oh è preoccupato perché è stato scoperto.
Ma che vada a farsi fottere.

«Scar per fortuna mi hai risposto, non è come sembra, quello che Michelle ti ha detto-» lo interrompo furiosa.

«Oh no, certo, non è come sembra, continua a pensare che io sia una stupida Joe, non andrai lontano nella vita se continui a prendere in giro le ragazze che provano qualcosa per te», sbotto e Tyler ride.

Proprio adesso doveva venirti il senso dell'umorismo?

«Cos'è stato? Sei con un ragazzo Scar?!».

Panico.
Tyler Moore sei un uomo morto.

«No-no, sono stata io», dico velocemente, «non mentire Scar», sussurra Tyler e io lo fulmino con lo sguardo.

«Chi cazzo è Scarlett? Ti giuro vengo fino a lì e lo ammazzo».

Tyler ride più forte e ha ragione. A vedere il mio capo, Joe se la farebbe sotto dalla paura, dato che è alto un metro e ottanta circa ed ha anche degli addominali scolpiti.

Non che io li abbia visti.
Colpa di Gloria, me l'ha detto lei.

«Ehi amico, io sono Tyler e vieni pure, non ho paura di un mostriciattolo che non sa tenerselo nei pantaloni», camuffo una risata con un colpo di tosse e prima che la situazione peggiori decido di chiudere.

«Okay basta. Joe, io e tu abbiamo chiuso. Buona vita con Michelle», chiudo la chiamata prima che possa ribattere.

Vedo Tyler accostare. Spegne il motore e sento il suo sguardo addosso.

Ora mi uccide.
Siamo in un'autostrada e non c'è nessuno.
È l'una di notte.
Di solito negli horror questo è il momento in cui l'assassino uccide la sua vittima.
Non che io ne sappia molto, dato che ogni volta che io e Harry ne guardiamo uno io copro il viso con le mani.

C'è un silenzio tombale e mi sento molto a disagio.

«Simpaticone il tuo ragazzo eh?»

Scuoto la testa e sospiro. «Quando ci siamo conosciuti non era così, pensavo mi amasse e invece..bella merda, no?» faccio una risata amara e quando alzo lo sguardo incrocio lo sguardo di Tyler.

Shooting StarsWhere stories live. Discover now