22. Sono nei guai fino al collo

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«Scarlett mi vuoi aspettare o no?», sento le lacrime rigarmi il viso mentre cammino a passo svelto.

Quando Tyler mi raggiunge siamo solo noi, ma quando mi guardo attorno non siamo a Mykonos.

No.
No, ditemi che è uno scherzo.
Come diavolo ci siamo finiti a Santorini?

«Scarlett, mi vuoi ascoltare un attimo?», mentre il moro mi guarda dritto negli occhi io cerco di guardare altrove.
Mi asciuga una lacrima ma io guardo per terra.

Oh ma guarda che bella la strada.
Che belle pietre!

Mi mette due dita sotto il mento e mi costringe a guardarlo. Osservo i suoi occhi colmi di terrore e noto che le sue iridi blu sono più scure con il buio.

Ci morirei volentieri in questi occhi Tyler.
Se solo sapessi..

«Scarlett hai frainteso. Non mi sono arrabbiato perché sei venuta a una festa sul mio yatch, mi sono arrabbiato perché non mi hai detto niente» dice e io lo guardo confusa.

«Non mi piace chi fa le cose alle spalle, mettitelo bene in mente, perché non ho assolutamente niente contro di te e gli altri miei dipendenti» dice. Fa un sospiro e mi afferra le mani.

«Ricorda che non farei nulla per ferirti e non ti farei mai del male, perché tu sei meravigliosa Scarlett», lo guardo confusa e ad un tratto delle auto della polizia si avvicinano a noi. Lui non fa niente. Resta immobile con gli occhi puntati nei miei.

Ma che diavolo sta succedendo?

«Tyler Moore è in arresto per l'omicidio di Daniel Welsh» dice un agente e io resto sotto shock.

Non ha ucciso lui quell'uomo.
Io me lo sento.
Chiunque sia quel tizio, non è Tyler l'assassino.
Almeno è quello che spero.

«Signorina deve venire anche lei con noi in centrale, dobbiamo farle alcune domande», io resto pietrificata mentre vedo un agente della polizia mettere le manette a Tyler.

«Signorina? Quest'uomo le ha fatto del male?», io scuoto la testa senza riuscire a distogliere gli occhi dal mio capo.

Ma in che razza di guaio mi sono andata a cacciare?

Una volta arrivata in centrale vedo Tyler chiuso dietro le sbarre e mi viene incontro.

«Scarlett, dì soltanto la verità» dice e io lo guardo spaesata. Non ho idea di quel che sta succedendo.

Seguo l'agente Ellis in una camera e mi fa accomodare.

«È la fidanzata di Tyler?» io scuoto la testa e lo vedo scrivere sul taccuino.

«Cosa faceva la sera del ventuno luglio?», sorrido al pensiero e guardo dritto negli occhi il capo della polizia.

«Ero con Tyler e dei miei amici a Little Venice, siamo stati insieme tutto il giorno, ho anche delle foto se le vuole vedere», il signor. Ellis sembra stupido dalle mie parole, quindi io prendo il telefono mostrandogli le foto di noi tutti insieme il pomeriggio, la mattina e la sera.

«Quindi lei conferma di non essere la fidanzata del signor. Moore, ma ha passato un intera giornata con lui?».

Annuisco, «è il mio capo. Conosce i miei amici quindi l'abbiamo invitato a restare con noi dato che era solo, non vedo cosa ci sia di male agente Ellis» dico e lui mi guarda scocciato.

«Lei sa che Tyler Moore ha sparato ad un uomo?» annuisco e il signore davanti a me inarca un sopracciglio, «e come faceva a saperlo?» mi chiede.

Shooting StarsWhere stories live. Discover now