Isabel (14)

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| Buonasera principesse❤
Sapete che non metto mai questo tipo di messaggi ad inizio capitolo, ma ci tengo ad avvisarvi che in questo capitolo c'è un flashback molto pesante. Se qualcunx di voi sa di non poter leggere determinate cose, interrompa adesso la lettura.

Per coloro che sono rimaste, le più coraggiose, buona fortuna...🤭|

"Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi"
Eraclito

Tranquillità, questo provai in quel lasso di tempo. La paura ormai si era messa da parte, avevo persino fatto spostare la tenda che copriva il finestrino per poter osservare le nuvole che, viste da quella prospettiva, si erano rivelate un incredibile spettacolo della natura.

Inoltre, potevo vantarmi di avere un compagno di viaggio con i fiocchi; ad ogni mio movimento, si voltava per chiedermi se tutto procedesse per il verso giusto. Voleva conoscere i miei stati d'animo.

E nonostante adorassi ricevere tutte quelle attenzioni, realizzai di starne diventando dipendente.

Dopo circa due orette e mezza di volo, l'aereo atterrò. Nulla di strano in questo, ciò che invece non capii fu l'applauso che tutti i passeggeri rivolsero al comandante. A parer mio era un modo carino di dire "Ti siamo infinitamente grati per non averci fatto schiattare".

Quando finalmente scendemmo, potei respirare dell'aria pulita. Una sensazione di sollievo e di libertà mi invase, specialmente perché dietro di noi c'erano dei signori che molto probabilmente avevano intenzione di sponsorizzare i venditori di cipolle. Una puzza incredibile.

Recuperammo le valigie, per poi incamminarci verso l'hotel. A quanto avevo capito era poco distante all'aeroporto, non ci avremmo impiegato molto a raggiungerlo.

Eravamo otto persone che giravano per le strade di Los Angeles.

Stentavo a crederci.

Osservai con attenzione tutto ciò che avevo attorno, sembrava tutto frutto del più entusiasmante dei sogni. Sentivo di essere in un mondo tutto mio, arrivando a saltellare dalla felicità.

Non vedevo l'ora di sistemarmi nella mia stanza per visitare la città e, cosa più importante, indagare sulla mia hermanita.

Lo strizzacervelli che avevo accanto mi disse che suo padre avrebbe approfittato di questa nostra uscita per far visita alla sorella minore, Megan Torres.

Una donna con una quarantina d'anni, insieme al suo piccoletto, Luke Price di quasi tre anni.

Ci avrebbero ospitati a cena quella sera.

Inoltre, mi confessò che il padre gli aveva ripetuto più volte che la loro frequentazione era una cosa abbastanza seria. Ormai erano fidanzati da nove mesi e il loro rapporto si stringeva sempre di più. Erano totalmente persi l'uno dell'altro.

Quando mi descrisse il bimbo, pensai subito Ilary: la sua sorellina. Colsi l'occasione per domandargli il motivo per il quale quella sera fosse stato così freddo con la persona che spontaneamente avevo reputato essere la sua figura materna.

Si confidò con me, esattamente come stavo imparando a fare io con lui, giorno dopo giorno.

I suoi genitori si erano separati quando aveva solo otto anni, ma circa cinque anni fa Noah aveva conosciuto una nuova ragazza: Ellen White. Il loro amore, se così si può definire, durò solamente per cinque mesi. Ed in questo breve periodo di avvicinamento, suo padre capì realmente le intenzioni della donna e la lasciò perdere.

E qualche giorno dopo, lei confessò di essere in dolce attesa. Il padre non la prese per niente bene, soprattutto perché si accorse che la donna gli aveva mentito per tutto quel tempo, dicendogli che prendeva la pillola.

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