Logan (18)

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"C'erano i sogni. C'era la realtà. C'era lei che li faceva incontrare"
Charles Bukowski

Ad essere sincero, non pensavo di potermi legare emotivamente a qualcuno. La professione che svolgevo richiedeva massima serietà anche fuori dal lavoro. Bisognava avere un'altissima reputazione, e non volevo per alcun motivo che la mia dopo numerosi sforzi andasse in fumo. 

Tuttavia, da quando incrociai per la prima volta lo sguardo di quella ragazzina, il mio modo di pensare cambiò in modo drastico. Non c'era più desiderio in grado di farmi pensare in maniera sana e responsabile.

In più, la voglia di renderla mia a tutti gli effetti, giorno dopo giorno, diventava sempre più ammaliante, sempre più difficile da gestire.

Non avevamo fatto granché, date le sue problematiche, preferivo non correre troppo. Avrei voluto che si sentisse sicura di sé e che vivesse il momento nei migliori dei modi, senza poi pentirsene. Ragione per cui, avevo optato per i preliminari. 

Pratiche che molto spesso vengono consigliate alle coppie di pazienti con difficoltà sessuali poiché permette di imparare a conoscere il proprio corpo ed evitare l'eccessivo dolore durante la penetrazione. 

Inoltre, aveva molti effetti positivi; stimolare l'attività cardiaca, abbattere lo stress, ridurre ansie e paure. Ed essendo che la mia principessa parecchie volte non riusciva a dormire per via dei suoi incubi, decisi di optare per questa soluzione, seppur abbastanza particolare.

E il mattino seguente, la maggior parte delle volte era di buon umore. Era una reazione dovuta sia alla circolazione dell'ossitocina e della dopamina, sia al sonno sereno. Per non parlare delle endorfine rilasciate durante gli splendidi orgasmi che le avevo provocato; la aiutavano a sciogliere ogni tipo di tensione presente nel corpo.

Ciò perché, da bravo gentiluomo, ci tenevo a far lavorare i suoi muscoli pelvici. 

Dopo il nostro magico momento, crollò fra le mie braccia. Quelle che allenavo quasi ogni giorno, per farla sentire al sicuro. Mi persi nel suo sguardo, accarezzandole i capelli per una quantità indefinita di tempo.

O meglio, fino alle sei e mezza del mattino, quando suonò la sveglia che avevo impostato per evitare che i nostri genitori scoprissero delle continue scappatelle che facevo nella sua camera.

Con estrema delicatezza alzai il mio corpo dal letto, lasciandola lì, rannicchiata fra le lenzuola. Entrai nella mia stanza e trovai un ospite ad attendermi.

«Nathan?» domandai, chiudendo la porta alle mie spalle. Ero certo che la sua visita, non avrebbe portato buone notizie. «Quindi, te la fai con Isabel?» chiese, seppur conoscendo la risposta. Era a braccia incrociate con la schiena appoggiata al muro, una posizione che avrebbe potuto suscitare ansia a tutti, ma non a me.

«No» risposi, cercando di nascondere l'evidenza. «Logan, non con me. Ho dato un po' un'occhiata a tutti i suoi profili social e risulta essere un fantasma» esclamò, facendomi avvicinare a lui con rabbia. «Nathan, hai spiato i suoi profili?» domandai, cercando di contenere il mio livello di nervosismo. 

«E non solo, sul suo computer sono salvate solamente frasi che io reputerei depresse. Immagini di qualsiasi tipo di cibo con accanto l'apporto calorico e un file, che potrebbe essere un ipotetico libro, pieno di scene di sesso» affermò, lasciando che il mio volto sbiancasse.

«Non so davvero cosa dire» dissi, portando le mani sul volto. «Hai violato la sua privacy, sai che potresti essere denunciato per questo?» domandai, questa volta con un tono di voce molto più serio. Non era la prima volta che succedeva e iniziavo a temere per lui.

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