7. L'infuso🍵

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Dopo un istante di lieve imbarazzo, Sorcia mi fulmina con lo sguardo prima di scendere con un salto dal mio ginocchio.

Rossa in volto, io mi limito a restare in silenzio e a far parlare lei.

<<Non si bussa?>> Si lamenta mentre riprende a raccogliere le candele rimaste ancora sul pavimento.

<<La porta era aperta e ho pensato che...>>

<<Tu pensi poco e male Faretto! E comunque stavo dicendo a Suzette che è pronto l'infuso per Demoiselle.>>

Il suo assistente rimane impietrito e imbarazzato, volgendomi lo sguardo e senza aggiungere altre parole.

Gli faccio cenno con la mano di venirsi a sedere sulle mie ginocchia.
Non riesco a sopportare il suo volto triste ogni volta che Sorcia lo rimprovera.

Scatta sulla fascia destra sperando di non farsi notare, mentre Strega di spalle è lì intenta nelle sue cose.

Raggiunte le mie gambe mi bacia la guancia e con un fil di voce mi saluta: <<Buongiorno Suzette>>.

<<Lasciala stare.>> Prontamente rispondo e consolo Faretto che come risposta mi dà un'alzata di spalle.

<<Ma che è sta puzza di bruciato Sorce'?>> Gufetto avanza la domanda intento a spalacare ancor di più le finestre.
<<Non si respira qua dentro. Ma ste cose non le puoi fare di notte? No perché mi prende un nodo alla gola che mi soffoca. E poi mi viene pure la tosse e poi ti tocca prepararmi...>>

<<Gufetto! E basta! Non lo vedi che nemmeno ti risponde. Ha da fare adesso, no? Vai, vatti a fare una passeggiata.>> Lauretta non esita a tacerlo, visto lo strano silenzio di Sorcia.

L'accoramento di lui si fa evidente e agitato comincia a sbracciare vagando per il laboratorio.

<<Sì ma vabbè però. E non si può dire niente dentro a sta casa! E mica va bene! E qui c'è lo sfruttamento del lavoratore! E qui se nemmeno si può parlare è una rovina. E se tutti i capi farebbero così...>>

<<Facessero.>>

<<Eh? Chi ha parlato?>>

<<Io.>> La manina di Fillina sbuca da dietro le spalle di Draghetto. <<Ho detto... Se tutti facessero. Ti ho raccomandato mille volte che il se vuole il congiuntivo, il futuro, o il presente dopo. Mai il condizionale!>>

<<Eh?>> Ribadisce ancor più confuso di prima.

Tra i gridolini e le risatine generali Fillina lascia cadersi le braccia lungo i fianchi esasperata.
<<Lascia stare ne riparliamo dopo.>>

<<Vabbè, comunque non sta a guardà er capello. M'avete capito lo stesso, no?>>

<<E parla italiano che non ti si capisce!>> Intima di nuovo Fillina.

Faretto sgambetta allegro ancora sulle mie ginocchia. È l'unico a parlare lo stesso dialetto di Gufetto e si bea del fatto che lui sappia tenerlo a freno.

<<Questa brucia! Porca zuppa, Sister, nero lo sta facendo.>> Guardandomi, ghigna godendo.

<<Pure tu ti ci metti adesso?>> Lo riprende il malcapitato. <<Sapete che vi dico? Io faccio sciopero!>>

S'avvia verso la porta infischiandosene degli occhi di noi tutti puntati su di lui e dei nostri volti terrorizzati al solo pensiero delle conseguenze del suo gesto.

<<Gufetto!>>

Arrivato alla soglia si volta agghiacciato dalla voce suprema di Sorcia, realizzando solo ora l'enorme errore che ha compiuto pochi attimi fa.

Il Laboratorio di Strega Sorcia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora