33. La cura 🔆

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Frastornata dischiudo gli occhi ma quel che percepisco sono voci ovattate e luce abbagliante alla vista

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Frastornata dischiudo gli occhi ma quel che percepisco sono voci ovattate e luce abbagliante alla vista.
È come se fossi rinchiusa in una bolla e quel che assimilo dall'esterno sono solo sensazioni alterate che mi incastrano ancor di più nel mio corpo immobile e impaurito.
Con enorme sforzo, tento di stringere ciò che occupa lo spazio nella mia mano destra.

<<Tesoro, sono Fillina, mi senti?>>

La bocca secca mi impedisce di formulare una risposta e mi limito ad annuire col capo.

<<Finalmente ti sei svegliata, non so cosa avremmo fatto se anche tu...>> La frase si interrompe nel silenzio.

Distinguo che quel che sfiora la mia mano, è quella della mia compagna, e debolmente serro le dita attorno alla sua.
<<Hai la febbre molto alta>>, mi informa, <<e stiamo cercando di ristabilizzare la temperatura ma niente sembra fare effetto.>>

Altre mani mi poggiano un fazzoletto sulla fronte e la sensazione di gelo mi fa rabbrividire. Mi agito senza riuscire nell'impresa di comunicare con chi si presta al capezzale del mio letto.
<<Sta calma Streghetta, vedrai che tutto passerà e questo sarà solo un brutto ricordo.>>

Riconosco ora chiaramente la voce di Lauretta e il senso di oppressione che mi immobilizza sembra stia diminuendo.
Sospiro e cerco di recuperare energie per tornare a essere vigile.
La paura mi destabilizza anima e pensieri; quel che avverto sembra essere tale e quale agli effetti successivi agli incantesimi di mia madre.

Mi irrigidisco di nuovo serrando la bocca. La morsa si stringe intorno alla lingua ma non avverto dolore, solo il sapore pungente del sangue.
"Non sento dolore" mi urlo nella testa, "sono gli effetti dei suoi..."
Lascio sfumare la frase nei mie pensieri mentre libero le lacrime incastrate negli occhi: "Cosa mi ha fatto..."

La certezza che abbia agito su di me con la sua magia mi appare come prova tangibile nelle conseguenze.
L'impossibilità momentanea di sapere ciò che sarò, la consapevolezza di poter essere divenuta quel che lei auspicava, mi devasta.
"Cosa sono? Chi...sono?"
Il sudore continua a inondarmi il corpo.
"Non è possibile abbia vinto lei... maledetta! Dov'è la mia...."

<<Suzette...>> Riesco finalmente a biascicare continuando ad agitarmi.

<<Sta calma tesoro, adesso devi riprenderti, non agitarti.>>

<<Fillina... Suzette>> ripeto di nuovo solamente il suo nome.

<<Lasciatemi solo un istante con lei.>>

La voce arriva dalla mia sinistra. Riapro gli occhi e la vista sembra essere più limpida ora.
Inquadro i volti di Lauretta e Fillina baciarmi la fronte. Un rapido sguardo intorno mi fa distinguere la mia stanza, il mio letto ma dove...
La porta si chiude e resto assorbita dal silenzio fissando la sua ombra accanto alle tende socchiuse della finestra.

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